Strade?
Dove stiamo andando
non c’è bisogno di strade!
Ritorno al Futuro
Ma le feste mi mettono un po’ di malinconia,
sono il periodo dei buoni propositi che non si realizzano
Alessandro Gasmann
Mario inizia a parlare a raffica mentre entra nel mio studio: ogni anno, al ritorno dalle ferie, ha un entusiasmo palpabile, ma poi, dopo qualche settimana, lo sconforto lo attanaglia completamente.
Ogni settembre, ogni inizio anno, siamo tutti di nuovo a chiederci: “A che servono i buoni propositi, se finiscono ogni volta per naufragare?”.
Eppure, servono perché abbiamo bisogno di profondità.
Mentre noi, al contrario, galleggiamo continuamente, aggrappandoci alle prime superficialità che agguantiamo.
Eppure, l’unica possibilità che abbiamo è calarci con tutto noi stessi in ciò che facciamo.
Questa oscillazione tra:
- la tendenza ad arrangiarci senza sforzo
- e la necessità di dare un senso progressivo alla nostra vita
caratterizzano il blocco che spesso sentiamo nel ritorno al futuro del nuovo anno.
Mario desidera “un faro”, un’attività, una persona, una passione che lo illumini e lo ispiri quando il cammino si incrina e si fa tortuoso.
– “E’ un lavoro che mi sfinisce, mi abbatte… semplicemente non lo so fare -e non lo voglio fare così!”.
– “Un’idea per uscirne?”
– “Preferisco prendermi un rischio e magari affondare, ma almeno vivo in profondità!”, commenta lui.
Questo è l’impeto giusto. Ci prende ogni tanto e ci fa sentire un respiro finalmente pieno, quando ci dedichiamo a qualcosa di grande.
Per questo il tema di tutti i temi è proprio andare al di là di quella morsa-preoccupazione-rinuncia che ci assale come un umore improvviso: “Basta. Definitivamente, basta! Sono stanco di subire sensazioni di questo tipo come fossero inevitabili”.
Cominciamo, allora.
Il primo punto da considerare è …
….che il cambiamento interno non corrisponde ad altrettanti mutamenti esterni. Per questo ci viene lo sconforto. In sostanza, ci areniamo di fronte alla sensazione che non stia cambiando niente.
Ma non è vero: è che ci si mette un po’ a realizzare qualcosa fuori di noi, dopo che abbiamo deciso il cambiamento.
Allora andiamo in crisi e spesso rinunciamo del tutto, compromettendo il risultato di tutti i nostri “desideri in volo” che, comunque, ritorneranno dopo le prossime ferie, a stimolarci. Così il circolo vizioso si compie di nuovo.
La metafora molto reale è quella del computer che a volte funziona in modo lento e ritardato. Quindi, quando premiamo un tasto, il comando arriva dopo qualche secondo. Ma noi, spazientiti, abbiamo già premuto altri tasti e compromesso tutto.
La realtà è un computer ritardato, questa è la verità.
Io scherzo -ma non troppo- quando affermo che impieghiamo 8 stagioni a trasformare il mondo intorno a noi.
Come una macina di mulino che va prima rallentata, poi fermata, poi rimessa in moto in un’altra direzione e così via… non ci si può mettere poco.
Per esempio.
- quest’anno in estate o nelle (imminenti!) vacanze di Natale abbiamo messo a punto buoni propositi da realizzare? Allora al ritorno qualcosa cambia di sicuro. Ma non così facilmente.
- Il prossimo anno ci proveremo di più, aggiustando il tiro.
- Ma solo l’anno dopo ancora, alla NONA STAGIONE, appunto, riusciremo a trovare la determinazione necessaria per mangiarci l’inverno che verrà.
- E quei propositi che nel frattempo avremo trasformato, aggiustato, dettagliato, ci riusciranno facilmente.
E così per ogni cosa. Ma occorre saperlo. Io lo riscontro ormai ogni giorno con i miei clienti.
Però attenzione: se ci prendiamo gusto- ogni stagione diventerà “la nona” di nove stagioni prima. Il cambiamento, la passione, il ridere di gusto, farà così parte integrante della realizzazione degli obiettivi.
E così, ad ogni cambio di luna vivremo una piccola, privata, rivoluzione. Perché tutto ci sembrerà facile, spontaneo, che arriva da solo e non sappiamo perché.
E il motivo del non sapere perché, consiste solo nel fatto che non ce lo ricordiamo più: lo abbiamo deciso due anni prima… ed evidentemente lo abbiamo fatto nostro e portato avanti bene, tanto che è diventato realtà, attrazione.
Purtroppo ciò sia in positivo che in negativo… Perciò è molto opportuno saperlo, che funzioniamo così…
Perché 8 stagioni? Perché noi viviamo ancora -per fortuna!- secondo le maree, l’alternarsi del giorno con la notte, la settimana che viene, il venerdì carico di speranze, i mutamenti di umore influenzati dal clima, l’uscir fuori dalla norma con una bella vacanza, o festa che sia. Coltiviamo la rinascita, poi il tempo di bilanci, la semina di nuove speranze e l’autunno vendemmiando in ufficio.
Vediamo allora, come possiamo navigare meglio verso i nostri desideri? Vogliamo fare solo una piccola scommessa?
Semplicemente, fermiamo le macchine per qualche giorno. Approfittiamo dell’atmosfera di novità del rientro dalle ferie, o di un weekend tranquillo, o di una notte insonne o anche solo di qualche serata di piccole letture significative.
L’importante è che smettiamo di elucubrare soluzioni per i grandi problemi della nostra esistenza.
E soprattutto facciamo nostro il primo dei segreti per realizzare seriamente qualcosa: la sintonizzazione.
Vai al punto successivo: 2) Tornare a sintonizzarsi sui desideri
1) La Nona Stagione
2) Tornare a sintonizzarsi sui desideri
3) Liberarsi degli Obiettivi
4) Le Uniche 2 Condizioni Motivanti per raggiungere gli obiettivi
5) Questionario Esistenziale di Ammissione di NON Raggiungimento Obiettivi
6) Chiedersi Ogni Giorno: Se Non Ora, Quando?
7) L’Esercizio dello Stacco
8) Concentrarsi Su Rituali Legati a Belle Emozioni
8a) Collegare le Abitudini Alimentari al Piacere
9) 20 Serate Motivanti
10) Cambiare per Cambiare
11) Cercare lo Scopo Primario
12) Innamorarsi da Dentro
13) Brilla il Sole, Dentro: il Segreto dell’Innamoramento
14) Famolo Strano
15) Se Mi Lamento, Sparatemi
16) Buttarsi a Capofitto
17) Una Bella Mattina
18) Mai più Compromessi
19) Io Creo o Consumo?
20) Indugiare è il Problema
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