Mettiamo che lavoriamo in una brutta atmosfera, da che cosa cominciare? Lo sappiamo benissimo:
3) Non Farsi Avvilire Mai
Perché altrimenti capitoliamo. Ed è molto facile, perché c’è un alibi formidabile: non posso farci niente. Vedo persone andare avanti da anni con psicofarmaci.
Una mia cara amica aveva chiesto al proprio capo il permesso di NON sedersi e di lavorare in piedi (e ciò è andato avanti per almeno 6 mesi), perché era tanta l’ansia e l’insoddisfazione di quell’ambiente che non ce la faceva a star seduta.
Io ero stupefatto nel sentire il racconto. Alla fine ha cambiato lavoro, accettando una sostituzione maternità (e non un posto fisso!). In seguito ha trovato un’azienda che ora le piace e dove sta benissimo. Ma quanta sopportazione?
Ne conosco altre -in situazioni di stress simili e non inferiori- che non hanno accettato di cambiare lavoro perché la posizione offerta “non aveva proprio tutti i requisiti”.
Allora che cosa si può fare? Se io non mi faccio abbattere e reagisco, posso leggere libri come “Fish!”, che fa dell’incoercibilità del proprio atteggiamento il suo cavallo di battaglia.
Oppure altri libri: di Anthony Robbins, Tar bel Sharar, Robert Dilts, Alexander Lowen o di qualsiasi autore che mi faccia ritornare la voglia e la comprensione. E praticare il cambiamento, giorno dopo giorno. Il primo libro di Lowen che ho letto si chiamava “Il Piacere”. E mi ha cambiato la vita.
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