16) L’Abbondanza E’ a Priori


Noi siamo quello che
facciamo ripetutamente

Aristotele 

 

 

Vi è chiaro a questo punto? E’ il presupposto ad essere sbagliato. Si sceglie l’abbondanza e allora ce l’abbiamo già, anziché vivere con l’aspettativa inutile di farla arrivare.

La Legge dell’Aspettativa recita proprio così:

Non accade ciò che ti aspetti logicamente che accada.
Accade ciò che credi sia l’esito emotivo che nutri mentre lo fai accadere. 

 

Vi è chiaro?

E così, un attimo dopo, tutto ciò che vogliamo, una bella relazione d’amore, una pace economica, arrivano immediatamente. Strano, eh?

Eppure…

 

Tempo fa mio cugino Alfio aveva un debito di diversi prestiti + mutui che comunque riusciva a pagare e ad andare avanti. Una mattina, tuttavia, realizzò che:

1) il totale dei debiti accumulati era comunque importante e preoccupante.

Ma in più capì anche perché era arrivato a quel punto:

2) l’insicurezza respirata nella sua famiglia la spingeva periodicamente ad accumulare proprietà con l’illusione che poi –una volta pagate- gli avrebbero dato un giorno la sicurezza economica e la pace interiore. Solo che era evidente -e soprattutto MATEMATICO-  che non li avrebbe pagati mai i propri debiti se non ad un’età incredibilmente avanzata.

Solo che lui non lo aveva mai voluto vedere in questa luce.

Per fortuna se ne rese conto grazie ad esperienze di terapia su questi concetti -Mancanza-Abbondanza-Attrazione- che frequentava ormai da un paio d’anni.

In questo modo, si buttò nel pieno di cambiamenti decisivi dentro di sé su come considerare la vita e il denaro.

Allora non si scompose minimamente.

Capì perché aveva dovuto “pagare” tutta quell’insicurezza addirittura accumulando sempre più debiti cioè creando la stessa incertezza che sembrava fuggire.

E da quel momento decise di smettere di agitarsi. Per sempre.

Incontrò proprio in quel periodo…

…la sua cara amica Martina che invece era molto preoccupata. Aveva perso il posto, un buon impiego manageriale. E alla sua età non sarebbe stato facile reinserirsi nel lavoro senza un bel po’ di compromessi. Era assillata dalle bollette, dalle scadenze, dall’inadeguatezza.

Alfio la rassicurò facendole notare che:

1. aveva avuto un ottimo incentivo dall’azienda
2. una famiglia alle spalle
3. e parecchi soldi investiti
4. oltre all’appartamento di proprietà.

 

Ma non servì a niente: Martina continuava ad essere ancor più preoccupata.

Allora mio cugino le chiese l’ammontare delle sue disponibilità. E l’amica glielo disse.

“E come staresti se anziché avessi quella cifra in banca, la stessa cifra l’avessi di debito?

Se anziché essere a + X, tu fossi a – X?”.

“Morirei”, rispose lei.

“E’ esattamente la cifra totale dei miei mutui”, rispose mio cugino senza scomporsi.

 

Che cosa accadde nel tempo? Dopo un paio d’anni (dico sempre che per un cambiamento reale ci vogliono 9 stagioni, cioè più di due anni. Ne parliamo in questa serie di articoli), lui riuscì ad arrivare a ridurre progressivamente i debiti, rendere più reali i suoi bisogni, vivere secondo desideri e con un’idea di vita serena e completamente diversa.

Inutile dire che anche il suo rapporto di coppia migliorò sensibilmente, solo perché Alfio smise di preoccuparsi e di sentirsi “solo e in ansia” di fronte alle difficoltà.

E riuscì a farlo semplicemente perché finalmente si era VISTO da fuori nei suoi meccanismi perversi e ne aveva preso coscienza.

 

La sua amica Martina invece aveva ridotto il suo patrimonio di diverse decine e decine di migliaia di euro… E ciò perché nonostante i problemi di denaro (in realtà “proprio a causa di…”), aveva “dovuto” effettuare spese ulteriori, “improcrastinabili”. La preoccupazione era aumentata di tante volte di più. E la sua salute stava iniziando a dare segnali psicosomatici importanti.

 

E’ chiaro il “senso”? Conta solo la direzione dove stiamo andando, NON se abbiamo o non abbiamo debiti. Vale soltanto la sensazione, di cui godo PRIMA, di PIU’ PROSPERITA’, Energia e quindi Denaro.

Non conta niente la dimensione assoluta dei problemi e dei debiti.

Quindi, facciamo attenzione:

è opportuno che ciascuno di noi si pre-occupi soltanto se sente di essere CONNESSO alla sensazione di abbondanza “COME SE…” tutto andasse bene e non avesse bisogno di compensare niente.

E solo di impegnarsi concretamente nell’affrontare qualsiasi prova della vita,
MA
coltivando ogni giorno stati d’animo pieni, energici, sereni, entusiasti.

 

Il resto, realmente, non conta come pensiamo.

 

Voi direte: “Ma cosa vuoi dire? Che possiamo pensare alla prosperità in momenti in cui non vediamo proprio la luce? Ma se abbiamo un problema, un grave problema, che a tutto ci fa pensare tranne che all’abbondanza? Come possiamo comportarci facendo finta di niente?”

E quando dovremmo riuscirci, quando ormai è troppo tardi?

Provate a chiedere a chi ha avuto un tumore se è il caso di rimandare di occuparsi di sé.

Vi risponderà con tutto l’ardore possibile: fallo subito! Occupati di te! Cambia completamente modo di intendere la vita!

Non dimenticherò mai, a Rimini, quando Miranda condivise -con tutto il gruppo!- che lei ringraziava ogni giorno la sua grave malattia, perché l’aveva portata a valorizzare ogni secondo della sua esistenza!

E solo dopo la notizia di quella “sentenza”, era diventata in grado di apprezzare ogni respiro ed ogni esperienza! Era la prima volta che vedevo piangere di gioia in quel modo! E parlando di un tumore.

Secondo lei era riuscita a riguadagnare la salute solo perché aveva deciso di fare ogni cosa le piacesse e la interessasse, senza più rinunciare ad un minuto di entusiasmo!

 

Che lo stato d’animo influenzi realmente le malattie non lo sappiamo con certezza, anche se molte prove scientifiche sono ormai evidenti.

Ma non ha alcuna importanza. Ciò che è davvero importante è:

che cosa ne facciamo della salute,
se chi sta male 100 volte peggio di noi RIESCE a valorizzare la vita 100 volte di più?

 

Ci sono leggi della Natura a dimostrarcelo: l’Abbondanza, l’Attrazione, la Corrispondenza, l’Aspettativa, stanno lì a garantire che quello stato di disagio lo abbiamo realizzato noi stessi, portando fuori ciò che avevamo dentro. E se si tratta di un problema grave, questo è ciò che ci siamo attirati addosso. E non è bene saperlo?

 

La domanda giusta è: cos’è abbondante in questa disgrazia? Nel caso di Martina è evidente:

 

la preoccupazione, l’ansia, l’angoscia. Esistenziale.
Cioè connaturata negli anni in lei, fin da piccola.

 

Se non risolve prima questa dentro di sé, non può migliorarla intervenendo fuori: qualsiasi scelta esterna farà Martina sarà tesa a produrre ansia anziché ridurla.

Allora: il grande problema non è altro che una grande difficoltà, alla quale aprirsi. Non c’è soluzione senza crisi.

 

Ma come fare a trovare abbondanza dentro di noi nelle relazioni “con l’altro”?

Presto detto: cos’è la bellezza, forza, giovinezza, vigore, se non abbondanza così come si presenta? Che cosa desideriamo se non qualcuno che abbia qualcosa di potente e rivoluzionario?

Non è:

Presenza, Consistenza, Determinazione, Sicurezza, Apertura, Comunicativa

ciò che ci attrae?

 

E viceversa? Quando quest’abbondanza non c’è, non è solo da ricreare a priori, prima che accada, per accoglierla e coltivarla?

Altrimenti se ci consideriamo

Brutti, Inadatti, Indesiderabili e “Mancanti Dentro”

come potremo esserlo per qualcuno?

 

E passiamo anni a cercare di nascondere e abbellire la nostra vita quando il segreto, The Secret, è proprio il contrario:

accettare e accettarsi, lavorare sull’interno,
in modo da cambiare davvero le immagini interiori di noi stessi,
e i pensieri che ne conseguono, i quali generano alla fine TUTTO ciò che ci accade.

 

Se io mi considero “metà”, mancante, non degno, non avrò mai ciò che desidero dagli affetti.

Non c’è altra strada che cambiare questa impostazione della nostra vita.

Non è “proprio così”, è SOLO così: o arrivano insieme, il denaro e gli affetti, o non arriva niente.

 

Una delle tecniche più efficaci nella terapia di coppia è:

  • “Non importa se vi lascerete o non vi lascerete.
  • Smettete di tormentarvi.
  • L’importante è che da oggi vietate le critiche reciproche e iniziate a coltivare dentro di voi, tutto il bene possibile per voi e per il vostro partner.
  • Con tecniche attive, con immaginazione e applicazione, ogni giorno con fantasie guidate su di sé e sul partner, ricominciate a far girare ognuno la propria vita e quella dell’altro.
  • Ci impiegherete solo poche settimane”.

 

Le relazioni sono facili e molto piacevoli, altrimenti, semplicemente, non sono.

L’abbondanza è a priori, o non è. E’ da ricreare dentro, altrimenti non sarà fuori.

 

E come si ricrea? Aprendosi alle difficoltà. Con ottimo umore.

 

Vai al punto successivo. Approfondimento: 16.a) Aprirsi Alle Difficoltà

 

Vai a Riepilogo: L’Abbondanza Nelle Relazioni – 7 Relazioni Abbondanti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.