Mia madre me lo scriveva
nel cestino della merenda:
“Rinuncia ai tuoi sogni!”
Dal Film Spy
Ritenta Sarai Più Fortunato.
Il punto di partenza per sentirsi più al centro della propria vita è manifestare questa esigenza come un diritto sacrosanto.
Rientra tra quegli escamotage preziosi perché “possibili” al lavoro e in famiglia, vale a dire che sono ormai accettati ed entrati nel gergo comune. Quindi partiamo OGGI da qui.
Vuol dire che io posso comunicare al mio capo che desidero (non pretendo ma è legittimo che io desideri) fare qualcosa di più importante per me, in cui mi riconosca di più, personalmente e professionalmente.
Al ché, il mio capo può prenderne atto e dirmi magari che sono fatti miei, ma NON può NON recepire il messaggio, perché comunque è ormai nel mio diritto acquisito, entrato nel novero delle mie possibilità secondo il vivere comune.
Ciò poiché -nel caso fossimo troppo presi dai nostri problemi per ricordarcelo- le possibilità che abbiamo oggigiorno a disposizione sono migliorate esponenzialmente.
Guardate solo un primo indice di nuove opportunità che un tempo ci sognavamo letteralmente:
- fare un esperienza all’estero di 1 o più anni: nella stessa azienda se presente altrove; o in un’altra società, trovata direttamente da casa e -se ci sono le condizioni- contattata via skype
- oppure se non possiamo sul lavoro, è lecito farlo al liceo, all’università, o prendendosi un anno sabbatico in cui girare semplicemente il mondo
- fare un lavoro su di sé di qualsiasi tipo, dallo sport alla terapia, ad una disciplina che ci cambi la vita, ad imparare un’arte, una pratica corporea, sviluppare una passione, un’opera di volontariato che ci realizzi
- imparare tutte le lingue che vogliamo (quand’ero ragazzo, nella mia città, pur non essendo così piccola, il liceo linguistico semplicemente non c’era…)
- grazie ad internet possiamo “avere l’intero mondo delle conoscenze a disposizione con un clic” (anzi, questa era proprio la missione di Google alla nascita, lo sapevate?)
- sempre grazie al web, con le opportune cautele, si possono conoscere persone, amori, gruppi e associazioni nuove ogni giorno
- cambiare completamente stile di vita, orari, abitudini, credo e frequentazioni
- non lavorare più secondo i propri studi bensì secondo nuovissime professioni per noi più soddisfacenti
- vivere in famiglie allargate, in condivisione o in condomini in co-housing
- lavorare in modo diverso, in remoto, associandosi, a rete, in co-working
- andare a vivere in campagna, mare, montagna, a seconda delle proprie inclinazioni
- osare di diventare piccoli imprenditori, grazie anche al web e al meraviglioso mondo delle app
- studiare a distanza, la sera e nei weekend, specializzarsi e cambiare lavoro e vita
- fare esperienze diverse, personali, spirituali, per ri-trovare la propria motivazione-soddisfazione.
Tutti questi esempi sono pervasi dallo stimolo di sentirsi più incisivi, coinvolti, appassionati. Per sentirsi vivere “di più”. Certo: con i piedi per terra, e quindi davvero “esistendo di più” e non cercando la via di fuga, come era 40 anni fa, dove la “deriva” era una via di realizzazione hippye, fuori dal sistema.
Ora però, il concetto va realizzato grazie a piccole abitudini quotidiane, fattibili e portatrici di benessere IN SE’, in grado di sostenerci nel tempo – non creando nuovo stress! E non procurando grandi e improvvise rivoluzioni.
Altrimenti, tutto ritorna a pesarci, come prima.
Serve quindi per ribadire a noi stessi che prima di tutto possiamo esprimerci e poi, possibilmente, realizzare qualcosa che ci piaccia e ci rappresenti.
“Vorrei fare qualcosa di più incisivo” (che mi faccia sentire che ho un senso in questo posto) può essere espresso anche al nostro coniuge, ai nostri genitori, ai nostri figli. Se vi piace, ne trovate altre decine sul blog di piccoli diritti su cui lavorare giorno dopo giorno.
Eccone una lista non esaustiva:
- 1) Piacere al posto di Tempo
- 2) Soddisfazione anziché Solitudine
- 3) Non Farsi Avvilire Mai
- 4) Generare Un Entusiasmo al Giorno
- 5) Che Cosa Va Bene, Oggi?
- 6) Seguire i Desideri, Non i Bisogni
- 7) 1 Emozione, 1 Parola
Sentite come “suona” leggerli uno dopo l’altro? Esatto, come una rete: oggi penso a tre cose belle che mi riempiano la giornata, domani mi concentro su come generare un entusiasmo al giorno, dopodomani chissà, ma almeno mi sento che sto macinando, progredendo passo dopo passo, e mi piace parecchio.
E come avete notato, sì, anche qui sono cliccabili. C’è proprio la possibilità di seguire come funzionano, cosa si può fare, day by day, minute by minute.
Solo in questi primi 2 scritti su fare “Qualcosa di Significativo”, ci sono 22 punti per approfondire.
Perché tutto questo ci è mancato tanto a suo tempo e ce n’è bisogno come il pane.
C’è un esercizio che ho proposto centinaia di volte e consiste nel far tirare un plaid arrotolato con tutto se stessi pensando ad uno scopo importante.
Lo sforzo, la concentrazione e il desiderio di realizzare l’obiettivo sono palpabili.
Eppure, un attimo dopo, chiedo di ripetere l’esercizio affermando dentro di sé con convinzione: “ne ho diritto!”.
E l’effetto che ne consegue, è nel 100% dei casi incredibilmente superiore.
Si ha la prova concreta che tiriamo di più, molto di più, con molto meno sforzo e molta più assertività.
E lo ripeto da anni per centinaia e centinaia di volte.
E in ogni singola occasione la forza del diritto è stupefacente.
Riscoprite il diritto di essere incisivi. Rivendicatelo. E tornerete a progredire con energia sfavillante.
Woodstock, l’uccellino di Linus, affermava in una vignetta di decenni fa una frase emblematica, in realtà di Nietsche: “ci vuole il caos dentro per generare una stella danzante”.
Perché, di nuovo, generare stelle danzanti ci è mancato tanto a suo tempo e ce n’è bisogno come il pane.
3. Quel Che Succede Ad Esserci
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