“Possiamo scoprire il significato
della vita in tre diversi modi:
col compiere un proposito;
con lo sperimentare un valore;
con il soffrire.”
VIKTOR EMIL FRANKL
Accanirsi verso gli Obiettivi non serve a niente.
Semplicemente, smettiamo di tormentarci e concentriamoci su altro. Che cosa? Adesso lo vediamo nel dettaglio. Capiamo però prima perché gli obiettivi non funzionano. Diamoci il tempo di comprendere alcune dinamiche strutturali.
Quante volte ci siamo sentiti dire nei corsi aziendali che gli obiettivi che ci prefiggiamo devono essere SMART? (In italiano: Semplici, Misurabili, Sfidanti (da Achievable), Realistici, Tempificati). E’ dal 1954 che Peter Drucker lo ha scritto e in azienda ogni anno ti ri-proninano la pappardella sugli obiettivi.
Ecco: la notizia che possiamo finalmente ammettere è che questo metodo non serve a niente. E non serve nemmeno nella vita privata. Perché? Perché è un modo solo razionale e basato sulla volontà. E non funzionerà. Come non ha mai funzionato in questi anni di vita-professione-relazioni. Funzionava (forse) negli anni ’50, dove di emotività ce n’era stata davvero tanta e in modo drammatico, quindi serviva tanta volontà.
Ma oggi… se funzionasse, la nostra motivazione a tornare al lavoro non la perderemmo mai. A Settembre o a Gennaio.
La verità è che determinazione e volontà, da sole, non servono a niente, anzi, ci abbattono (“Capo, non ti abbattere, ti abbatto io…”).
Perché?
Perché fanno appello all’Io (EGO) e non bastano, anzi rinforzano l’assunto che ci vuole fatica per “farcela”.
E qual è il miglior modo per rinforzare la fatica? Farcela-non farcela sempre a stento, e mai davvero fino in fondo, che sancirebbe -questo sì- un mutamento di prospettiva, una vera e propria affermazione, in abbondanza e naturalezza.
Lo abbiamo creato, il nostro Io, a 3-4 anni, e allora serviva, ma è elementare e si basa su assunti di difesa molto parziali. Non sente qualcosa che da adulti è di gran lunga più necessario: emozioni, desideri, bisogni. Che –insieme all’EGO- rappresentano il nostro SE’.
Punto. Respiro.
Questo allora diventa il nostro obiettivo: farcela una volta per tutte. Ma con un’attenzione. A dedicarci a ciò che ci viene facile e ci dà piacere. Per poi espandere il meccanismo gradatamente a tutta la nostra vita.
Per farlo occorre andare a cercare, sottolineare, coltivare ogni giorno, le uniche due condizioni che ci conducono facilmente verso ciò che desideriamo.
Vai al punto successivo: 4) Le Uniche 2 Condizioni Motivanti per raggiungere gli obiettivi
1) La Nona Stagione
2) Tornare a sintonizzarsi sui desideri
3) Liberarsi degli Obiettivi
4) Le Uniche 2 Condizioni Motivanti per raggiungere gli obiettivi
5) Questionario Esistenziale di Ammissione di NON Raggiungimento Obiettivi
6) Chiedersi Ogni Giorno: Se Non Ora, Quando?
7) L’Esercizio dello Stacco
8) Concentrarsi Su Rituali Legati a Belle Emozioni
8a) Collegare le Abitudini Alimentari al Piacere
9) 20 Serate Motivanti
10) Cambiare per Cambiare
11) Cercare lo Scopo Primario
12) Innamorarsi da Dentro
13) Brilla il Sole, Dentro: il Segreto dell’Innamoramento
14) Famolo Strano
15) Se Mi Lamento, Sparatemi
16) Buttarsi a Capofitto
17) Una Bella Mattina
18) Mai più Compromessi
19) Io Creo o Consumo?
20) Indugiare è il Problema
Leggi il programma completo degli incontri di Terapia di Gruppo Bioenergetica 2016
Se ti piacciono queste note:
visita la pagina Facebook visita www.bioenergetica.com
2 thoughts on “3) Liberarsi degli Obiettivi”