Vale a dire che vige un principio di coerenza: non accettiamo troppe differenze di soddisfazione tra pilastri. Quando avvertiamo una profonda sofferenza è proprio perché c’è un disallineamento: ad esempio nel caso in cui il lavoro vada bene, molto bene, ma ci sentiamo incredibilmente soli, tra superlavoro e insoddisfazione nella vita privata.
In un altro ambito, con la moglie che ho e il rapporto che ho scelto, mi posso permettere solo certe possibilità nelle relazioni con la mia famiglia d’origine. E Dio sa quanti strappi ci sono tra madri e sorelle contro mogli o mariti che avvelenano le nostre esistenze, anche se qui stiamo parlando delle antiche influenze dentro di noi, per come ce la rappresentiamo interiormente, da una vita.
Ma lo studio dove lavoro è attraversato da racconti quotidiani di tensioni tra genitori e affetti attuali, in modo francamente esorbitante e confuso, totalmente improvvisato. Per questo è importante fare chiarezza.
A volte, risolto un equilibrio (dentro di noi!) con la famiglia nella quale siamo cresciuti, possiamo finalmente sbloccare anche una situazione di coppia che ci rende ansiosi e preoccupati da anni (decenni!).
E così la casa. Quante battaglie, personali e familiari, per vivere decentemente nel posto dove vogliamo…?
E il luogo?
- Andare a vivere Fuori Milano?
- Londra, O al mare?
- Quante discussioni?
- Interiori o di coppia?
- Che senso ha questa decisione?
- Siamo sicuri?
Ecco, quando ci sentiamo così impreparati di fronte a certe scelte è proprio perché nessuno ci ha parlato dei collegamenti, delle priorità e delle leggi dei pilatri.
Sapere che c’è un intero sistema che va considerato, aiuta; diamine, se aiuta! E va approfondito nelle sue relazioni “a mosaico” con le tessere che si adattano l’un l’altra.
E poi migliorando ogni aspetto, singolarmente.
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