Evoluzione Sostenibile: 1. Spingi per Te, con Tutto Te Stesso e Mai Più Contro Qualcuno

 

Teresa ha gli occhi secchi, guarda verso il mare… dice una canzone di De Andrè.

Teresa mi fissa mentre mi spinge in un esercizio.

Occhi-negli-occhi-mani-nelle-mani, le dico: vinci contro di me e fammi indietreggiare.

Mi affonta. Sentiamo entrambi la sua tensione. Lo sforzo è troppo per lei: vincere contro forze antiche. Giganti.

Poi lo ripetiamo.
Occhi-ancor-più-negli-occhi…. mani-incollate-alle-mani, la invito:

adesso spingi per arrivare lì, a quella lampada, in quel punto preciso, con tutta te stessa, a favore di te e non più contro nessuno.

La lotta inizia. Lei spinge.

Una specie di danza: avanti-indietro; indietro-avanti.

Teresa è più forte, viva, incisiva, vitale, potente.

Al termine, è rigenerata. Commenta: se spingo “contro di te”, sia che vinco o che perdo, mi sento spossata, sconfitta.

Se invece ci metto tutta me stessa per andare verso i miei obiettivi…

-e tu sei solo un ostacolo…-

…se tolgo il conflitto, se NON devo dimostrare chi è più forte…

…sono carica, entusiasta, divertita!

E non m’importa niente se vinco o se perdo, l’importante è che ci ho messo tutta la mia vita nello spingere.

La sfida ci blocca, la lotta ci libera -commento io.
Ti ricorda qualcosa?

Teresa ha gli occhi umidi mentre si asciuga il viso.

 

Per lei, figlia di Pirati, penso che sia normale… diceva sempre una canzone di De Andrè.

La sfida ci blocca, la lotta ci libera.

C’è un’unica verità a cui la salute ci riporta:

non si può partire per sforzi sovrumani -a volte di decenni- basati solo su sfide, litigi, volontà, determinazione e circoli viziosi ripetuti per così tanto tempo.

Se invece pratico le stesse azioni di ogni giorno, ma legate a rituali quotidiani di benessere, allora arriva il reale mutamento.

Il cambiamento è quotidiano o non è.

Solo due leve ci fanno star bene: il quotidiano e il sostenibile.

Lo ripeto come una filastrocca: quotidiano e sostenibile; quotidiano e sostenibile; quotidiano e sostenibile.

Allora sì che si può arrivare a tutto: anche a correre 401 maratone giornaliere consecutive, come ha fatto Ben Smith, un americano, che ha terminato pochi mesi fa…

401 Maratone consecutive….

Ma non è lui che ne ha fatte di più… qualcuno ne ha corse 607.
Si chiama Ricardo Abad, è spagnolo, ha cominciato nel 2011 ed ha terminato quasi 2 anni dopo.

Ogni giorno, una maratona, per 607 giorni, uno dopo l’altro…

E’ possibile?

E solo perché si sono soltanto sintonizzati sul piacere e sono usciti fuori dal concetto di sforzo?

Maddai.

Eppure.

Se m’impongo una maratona al giorno, posso solo morire.

Se mi sintonizzo sul mio piacere quotidiano, arrivo a liberare così tanta energia da poter fare una maratona al giorno…

Certo, è un’esagerazione.

Ma quando esci realmente dalla fatica –e decidi di farlo per sempre- allora non ti accorgi nemmeno dei miracoli che compi.

Solo ciò che incanalo con piacere ogni giorno, traccia il solco della mia esistenza.

La mia vita è quel che pratico ogni giorno con emozione.

Il resto è finto e faticoso.

Quel che è finto, è faticoso.
E quel che è faticoso, è finto.

Tutto qui.

E ti sembra poco?

Sembra di nuovo una filastrocca, uno scioglilingua:

se-il-faticoso-è-finto…..          il-finto-è-faticoso…

se-il-finto-è-faticoso…..          il-faticoso-è-finto…

Eppure può essere la storia della nostra vita.

Allora dico a Teresa: spingi ogni giorno a favore di te e mai più “contro”.

E fallo a fondo perduto.

Aggressività viene da “ad gredior”, ci hai mai pensato? Vuol dire “andare verso” e non “andare contro”.

Dai per scontato che andrà bene.

E non vuol dire fare finta, recitare altro da sé. Vuol dire anticipare, riappropriarsi di una funzione atrofizzata, vuol dire crederci.

E scoprirai che la recita, la finzione, non è questa, era prima: sentire le sensazioni di blocco, e aspettare che passino. Non passeranno.

Guarda le tue figlie. Loro ricominciano da sole a crederci e a fidarsi, sempre.

I bambini investono. Sempre.

Dai per scontato una buona volta che andrà tutto bene e che comunque l’unica cosa che conta alla fine è che ce l’hai messa tutta.

Dai credito tu, a te stessa.

Altrimenti, chi lo farà?

Per ricominciare ad andare avanti.

E non fermarti più.

Teresa parla poco
ha labbra screpolate
mi indica un amore perso
a Rimini d’estate…

 

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