“Conta solo il cammino, perché solo lui è duraturo
e non lo scopo, che risulta essere soltanto l’illusione del viaggio.”
ANTOINE DE SAINT-EXUPERY
Il tempo e’ troppo lento per coloro che aspettano, troppo rapido per coloro
che temono, troppo lungo per coloro che si affliggono, troppo corto per
coloro che si rallegrano, ma per coloro che amano il tempo e’ eternita’
Henry Van Dyke
Il segreto è concentrarci sull’oggi, sulla settimana, sul qui ed ora, come se non cambiasse mai nulla e il destino fosse di vivere come viviamo oggi, per tutta la vita. (Esatto, come se fossimo sempre innamorati…)
Come nel film sul Giorno della Marmotta. L’avete visto? E’ illuminante.
Ne esiste anche una versione italiana con Antonio Albanese, lo sapevate?
Per troppo tempo -davvero troppo!- ci siamo avviluppati sul sacrificio quotidiano, settimanale, mensile e stagionale dei nostri bisogni sull’altare di progetti, incombenze, pesi schiaccianti, relazioni problematiche.
Quindi la metafora cambia: siccome questa è la mia vita e non posso averne un’altra, cambio completamente metafora: ogni giorno, settimana -ma meglio: ogni parte di giornata!- io mi pongo il “tema di un attimo”, anche solo per un minuto, di divertito coinvolgimento nel fare ciò che faccio E, INSIEME, l’obiettivo di un minimo svago, riposo, relax, da programmare, con il principio: “se non ora, quando?”. E se la risposta non è precisata, tempificata, ed è rimandata sine die, allora…
…c’è qualcosa che non va, che mi stresserà, che non arriverà a darmi quanto promesso. Vorrà dire che il gioco non vale la candela.
Questa estate una persona a me cara si è dedicata ad una serie di massaggi shatsu. Lo scopo era avere finalmente una diagnosi condivisa sul livello di stress, sul funzionamento degli organi, sulle abitudini da instaurare, sul regime alimentare ecc. Al termine di un paio di massaggi approfonditi si sentiva già un’altra persona -ed in più- con una marea di indicazioni da seguire al ritorno dalle ferie. “Perché non l’ho mai fatto prima?!”, è stata la sua constatazione.
Il commento dello shatsuka invece è stato: troppo stress, troppa sofferenza. Si sente che del tuo corpo e del tuo spirito non ti curi per niente. Ho sentito una “macchina” che non fa mai manutenzione, che non si occupa affatto di sé, che esiste solo per gli altri. Non basta fare ogni tanto massaggi, nelle tue condizioni, occorre rivedere le priorità della tua vita”.
Questa storia rappresenta la metafora giusta: se siete nelle condizioni dell’esempio di cui sopra, provate a praticare ogni giorno l’esercizio “se non ora, quando?” e potrete cambiare completamente modo di affrontare ogni giornata.
Prima delle vacanze, questa stessa persona era andata da un omeopata che le aveva detto che il livello di stress del suo corpo e i suoi sintomi, pur essendo segnali ancora di buona salute, erano assolutamente di un’età diversa, era come se stesse consumando la sua esistenza, invecchiando più precocemente dei tempi stabiliti dalla natura.
Voi direte: non possiamo mica vivere la vita della favole… i problemi ci sono e non si possono certo ignorarei.
Ma sappiamo benissimo che io sto parlando di altro, di ben altro: c’è qualcosa di palpabile nella vita di molte persone che poi vengono a farsi aiutare che non funziona proprio, che dice loro: “così definitivamente non possiamo più andare avanti. Ci stiamo facendo travolgere dai problemi e ci stiamo stordendo ogni giorno di più, provando soluzioni che sappiamo già da anni che non funzionano.
Ed esistono altrettante anime sfavillanti che questo l’hanno capito e vivono una vita interiore da ricchi, con una marea di problemi infiniti e di debiti colossali, ma con uno spirito opposto ed entusiasta: non si preoccupano più, COME SE tutto fosse prospero e sereno. E allora, di colpo, tutto inizia a quadrare.
E non c’è nulla di new age o di esoterico in tutto questo.
Lo vogliamo capire che solo se partiamo dal nuovo punto di vista interno allora la novità esterna arriva davvero? E mai viceversa?
Quindi ogni giorno inizio a chiedermi: “se non ora, quando?”. E metto una data, e mi rispondo un motivo, e evito di rmandare, il pià possibile. Tutto qui.
E’ solo una scelta, solo una scelta. Quindi scegliamo metafore diverse: altrimenti la salute verrà ad obbligarci a farlo. E scegliamolo soprattutto se sentiamo che non possiamo permettercelo: compreso qual è il paradosso?
Vai al punto successivo: 7) L’Esercizio dello Stacco
1) La Nona Stagione
2) Tornare a sintonizzarsi sui desideri
3) Liberarsi degli Obiettivi
4) Le Uniche 2 Condizioni Motivanti per raggiungere gli obiettivi
5) Questionario Esistenziale di Ammissione di NON Raggiungimento Obiettivi
6) Chiedersi Ogni Giorno: Se Non Ora, Quando?
7) L’Esercizio dello Stacco
8) Concentrarsi Su Rituali Legati a Belle Emozioni
8a) Collegare le Abitudini Alimentari al Piacere
9) 20 Serate Motivanti
10) Cambiare per Cambiare
11) Cercare lo Scopo Primario
12) Innamorarsi da Dentro
13) Brilla il Sole, Dentro: il Segreto dell’Innamoramento
14) Famolo Strano
15) Se Mi Lamento, Sparatemi
16) Buttarsi a Capofitto
17) Una Bella Mattina
18) Mai più Compromessi
19) Io Creo o Consumo?
20) Indugiare è il Problema
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