3. La Relazione è tutto. Dopo aver fatto i conti con se stessi, prima, un attimo dopo è lo stesso con gli altri. E’ come il principio dei vasi comunicanti: se curo di più la relazione con me stesso, non posso più ignorare come relazionarmi agli altri. Se non curo il confronto, rispecchiamento, risonanza con i miei simili che mi circondano comunque, in virtuale o dal vivo, come posso non deflagrare ora? La relazione è il punto di partenza e di arrivo di tutto. La clausura ce la sbatte in faccia ad ogni tramonto. Ed io? Cosa ho fatto o non ho fatto per le mie relazioni? Ora che non posso scappare dai miei familiari? Molti 20/30enni, da fuori, sono tornati, costretti dall’emergenza, dentro le mura di casa, e sono fuori di testa. E mi telefonano: salvami. Fammi sfogare se no li ammazzo. E le coppie? Lo dico sempre: in ogni coppia siamo sempre in 4: la mia parte bambina e la mia parte adulta. La tua parte bambina e la tua parte adulta. Se non si parlano prima tra loro, dentro, non si possono mettere d’accordo, fuori. Figuriamoci se torniamo a casa dopo anni in cui ci credevamo così fighi. Non si fugge da Foggia: o mi so parlare e accudire e prendere decisioni con tutte le mie abilità messe alla prova, o sarà sempre peggio. A Foggia o in California, è istess. E fuori dalle quattro mura? La crisi mette in risalto le verità delle relazioni: se non ci sentiamo nemmeno in questi giorni, forse… non possiamo più dire che non abbiamo tempo. Forse è proprio perché non vogliamo. Sono le scelte che si parlano, e le nostre, forse, non si parlano più. La conta di chi e di che cosa è importante è molto più evidente oggi. Alla fine, chi c’è stato in questo periodo, sarà colui o colei o coloro che contano di più nella nostra vita. Ma vada come vada: magari non ci sentiremo più: però questa cosa te la voglio dire. E te la dico, o me la scrivo e forse un giorno te la dirò. Ma la relazione, uh, se la relazione fa male… come stai oggi? Eh, come ieri. Mi fa male la relazione. Che ho. O che non ho. Ma è sempre la relazione: o mi fa bene. O mi fa male.