4. Esiste di nuovo il Sociale

4. Esiste di nuovo il Sociale. Quello maiuscolo. Il momento delle piazze e la enorme, smisurata festa che faremo, quando apriranno di nuovo le gabbie. Se ci pensiamo, ci vengono i brividi: altro che mondiale di calcio. Certo, ci chiediamo: tra quanti mesi usciremo? Ma soprattutto: per quanti mesi ci riabbracceremo? E tutto proprio quando la crisi tutta personale di non avere uno scopo di cui sopra e di girare a vuoto, ci aveva fatto rivolgere alla miseria interna e rimuovere la socialità e la sua importanza. Gabriele Romagnoli, che è uno bravo-bravo, la chiama l’insolutidine. E’ vera. Ci mancano gli altri. Immensamente. E questo fa sì che ci sentiamo tutti vicini. Non nel senso della relazione personale, affettiva, emotiva, corporea, di cui abbiamo già detto, ma di gruppo sociale, di massa, di sentirsi popolo, tanti, insieme, uguali, con le stesse dinamiche. Io, mai sentita così, questa esigenza e questa vicinanza. E da quando non succede? Dai bombardamenti della guerra? E i Social, dico, i Social?! Quanto li abbiamo bistrattati?!? WhatsApp! Quanto lo abbiamo criticato?! Ora, senza, non saremmo in grado di gestire più niente: informazioni e relazioni. Non è il medium, è l’uso che se ne fa. E oggi l’uso è sociale e di emergenza, quindi torna ad essere “buono”.

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