4. Il Sonno Non Presuppone il Riposo

 

Il riposo pretende attivazione.

Il riposo rigenerante, quello vero, richiede di attivarsi sempre e comunque, con emozione e desiderio.

Smettiamola di ossessionarci con il dormire come priorità.

E occupiamoci solo di ciò che ci rimette in circolo interesse, adrenalina, soddisfazione.

Si dorme bene, benissimo, solo dopo “qualcosa” d’importante. Questa è l’unica verità che conta. E lo sappiamo. Punto.

E il furore? Che ci lasciava notti in bianco a camminare? Ad imprecare? E la delusione, la tristezza, l’abbandono? E quell’urgenza che ci ha preso di risolvere tutto questa precisa intensa e indimenticabile notte? Dov’è finito?
Sapete un’altra cosa? Tutto ciò che ci ha illuminato o incasinato la vita lo abbiamo realizzato di notte.

Ricordo una sera in cui in preda a sconvolgimenti interiori per una ragazza (eh sì, le donne ci rovinano), tornai semplicemente a casa a piedi, scomparendo agli occhi degli amici. Abitavo a Roma a quell’epoca. Erano tra 20 e 30 chilometri… ma non ho nemmeno il ricordo del cammino fatto. Era un cammino interiore, necessario.

Riscopriamo il necessario, per dormire.

Quindi? Quindi non dormite. Ecco tutto.
Ma sì, è un paradosso, però è molto vero.

Ricordate? Il problema è nei modi: il paradosso è dentro il nostro sistema di riferimento interiore, non è assoluto. Non appena si approfondisce, si svela, si scioglie, si risolve.

Dico sempre alle persone che incontro: cambia la tua vita come se andassi a vivere in India senza andare in India. Fai un grande cambiamento, di decisione, di atteggiamento. La ricerca, che seguirà, sarà solo il viaggio, ma la luce nel cammino l’hai messa tu, cambiando completamente modo di affrontare le cose… Ma se non metti in conto di affrontare con vigore stravolgimenti delle tue abitudini, comportamenti molto diversi dalla norma e non dormire qualche notte, allora stai fresco.

La notte è il momento della verità, quello più profondo, quindi potenzialmente anche più felice. Solo se però scegli A PRIORI intensità, profondità ed entusiasmo. Riprendine lo spirito; e il corpo, le tue emozioni e la tua testa risponderanno al sincrono. Sono anni che aspettano che tu capisca che cosa loro vogliono sentirsi rispondere, che cosa desiderano che si attivi ed esulti in te(!).

 

L’estate scorsa eravamo come al solito in riva al mare, in una splendida pineta, nella stessa associazione culturale in cui ogni anno cerco di far conoscere la pratica bioenergetica.

E’ una specie di villaggio turistico alternativo, dove puoi praticare, oltre alla bioenergetica: yoga, contact, shatzu, movimento creativo, attività manuali, teatro, danza, ecc. (www.sognamondo.it)

Una sera, a cena, una signora si alza e –davanti a 100 persone- informa tutti di una particolarità del posto: la spiaggia lunghissima su cui si estende la pineta ha un aspetto unico del suo genere; si può vedere da un lato il sole all’alba sorgere dal mare, e dall’altro lato tramontare alla sera, sempre nel mare. Emozionata, invita così tutti a cogliere quest’occasione, alzandosi tra le 5 e 30 e le 6 del mattino e poi al pomeriggio, a tardare la cena, fermandosi in spiaggia fino alle 8 di sera. Effettivamente, commentano tutti, è davvero un regalo prezioso.

Sapete quanti di noi hanno accolto l’invito? Una minoranza. Perché? Perché cambiare le abitudini richiede, sull’altro piatto della bilancia, un piacere enorme, una rivoluzione, un premio talmente importante che sradichi le pigrizie.

Esattamente ciò che succede in una pratica bioenergetica: spesso non ci va di essere “qui ed ora” e ci costringiamo agli esercizi per poi solo alla fine scioglierci completamente e sentire –rilassati e rigenerati- che è la strada giusta.

Sapete infatti alla fine chi ha visto l’alba?

Un folto gruppo di amici che -trascinati da una notte di balli in strada per la festa del paese- alle 4 di notte aveva deciso di aspettare l’alba. Quindi, non qualcuno che rinunciasse a 2 ore di sonno, ma chi aveva scelto di non dormire per niente (!).

Più grande è più facile. Eccolo “The Secret”.

Si segue la strada del piacere: di ballare fino a mattina e poi ancora piacere nel vedere l’alba, nonostante la stanchezza.

Ecco la verità che sente il nostro corpo.

I racconti, i visi e le emozioni di queste persone raccontavano da soli l’intera notte passata in pizziche e tarantelle e culminata con un’alba spettacolare.

E il giorno seguente la loro priorità non era certo recuperare il sonno, ma lasciarsi andare all’arricchimento ricevuto, abbandonandosi gradatamente ai ritmi del proprio corpo, fino a godersi il naturale riposo.

 

5. Il Sonno è la Metafora dell’Accettazione

Riepilogo: 

1.     Non Dormire è un’Abbondanza: Lode Al Sonno Perduto
2.     L’Abbondanza di Veglia è un Segnale
3.     Non Dormire Rende Felici
4.     Il Sonno Non Presuppone il Riposo
5.     Il Sonno è la Metafora dell’Accettazione
6.     Dormire Non Riesce Quando è una Pretesa
7.     Che Cosa Posso Fare Mentre Non Dormo?
8.     Che Cosa Stavo Facendo Tutte le Volte in cui ho Dormito Profondamente?
9.     Perché in Verità Non Dormo?
10.   Quale Aspetto Vitale Rimetto in Discussione?

 

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