Il successo è l’abilità di passare
da un fallimento all’altro
senza perdere l’entusiasmo.
Winston Churchill
“Scrivi -ogni giorno- tre cose belle e tre cose passabili che ti sono successe oggi”. Ripeti l’esercizio per almeno 30 giorni. Nota i cambiamenti. Falli diventare costitutivi del tuo modo di essere.
Ennio ha cambiato il segno delle proprie giornate solo grazie a questo esercizio: “alla fine devo ammettere che funziona, succede proprio quel cambiamento che dici tu…le cose passabili diventano belle, e inizio a prendermi la responsabilità di produrle io, le cose belle. E questo mi sta semplicemente cambiando le giornate. E così, la vita”.
A tante persone ha mutato letteralmente il corso delle settimane. Accadono proprio questi due fenomeni evidenziati da Ennio, dopo un paio di settimane di esercizio:
a) che le cose passabili diventano belle
b) che iniziamo a prenderci la responsabilità di produrle da soli le cose che ci soddisfino. E allora capiamo, come illuminati, e proviamo di nuovo un entusiasmo toccante.
Lista piaceri futili (esempi: eccessi tv, w.e. passivi, sport non più motivanti come prima, amici con cui non ci divertiamo più, abitudini noiose, vizi nudi e crudi da estirpare…) che non hanno dato in questi anni il piacere promesso. Che cosa cambiare, interrompere, incrementare, concretamente? Da dove cominciare? Se lo scrivo ci saranno molte più probabilità che io lo faccia. Ci avete fatto caso? Molti cambiamenti che mi raccontano cominciano con drastico mutamento di frequentazioni, di abitudini e di amicizie, ormai sterili.
Un Entusiasmo al Giorno va generato “da dentro”.
Vuol dire che occorre seguire un desiderio, un cambiamento positivo cercato dentro di me che lo scrivo, che presupponga un’idea di fondo (con 3 componenti: piacere-coinvolgimento-significato) che poi dia i risultati attesi.
L’esempio è un viaggio programmato per tempo e atteso. La ricompensa è quella trepidazione del giorno prima di partire. Di solito, se si tratta di un viaggio, è un bene assoluto perché buttarci nel nuovo assoluto è un bisogno primario.
Altro esempio è la leggerezza del venerdì. Quella sensazione di levità, soprattutto quando la settimana è stata dura e/o abbiamo previsto per il weekend un piacere certo e sicuro.
Un caso che mi è successo recentemente: ho avuto come regalo di compleanno una scatola di cartone molto leggera: l’ho aperta al ristorante. Dentro c’era uno spago che legava tanti piccoli legni, fogli e oggetti con una parola ciascuno, a comporre una lunga dedica. Era lungo più di quattro metri. Mi sono reso conto solo alla fine che tutto il ristorante si era fermato, compreso i camerieri, mentre svolgevo il messaggio. L’ultimo oggetto legato allo spago era una busta con dentro un biglietto di un concerto-evento indimenticabile che ci sarebbe stato dopo 6 mesi. Ho passato quelle stagioni in attesa del concerto con il biglietto esposto in casa in bellavista (e protetto). Immaginate come mi sono sentito ogni volta che vedevo il biglietto? E la settimana prima del concerto? E cosa mi provoca ancora oggi il pensare a quella sera e a quel regalo…?
Un imprevisto luttuoso ci ha privato di tutto lo spago e le scritte meravigliose che la mia compagna aveva costruito col cuore: la signora che si occupa delle pulizie in casa è venuta proprio la mattina seguente… notando la leggerezza della scatola, l’ha ritenuta vuota e l’ha semplicemente gettata via senza aprirla.
Aaaaahhhhh! Potete immaginare la mancanza di fiato nel realizzare la notizia da parte nostra?
Eppure, oggi, a distanza di mesi, quell’episodio si è rivelato ancora più prezioso: resta indimenticabile proprio perché non ci sono più prove, esattamente come un viaggio.
Quell’entusiasmo di 1 sera, illuminerà ancora centinaia di sere della nostra vita. Vi è chiara allora la potenza di generare entusiasmi quotidiani?
Dicevamo nello scritto “Generare un entusiasmo al giorno” che è indispensabile sempre, in ogni caso, non far diventare pervasiva l’area che non va della nostra vita, ma integrarla, scioglierla, diluire l’insoddisfazione in altre soddisfazioni. Per esempio “fare un bambino”. Ma non sempre ovviamente è possibile e nemmeno necessaria una rivoluzione così grande come generare un altro essere umano. Ma lo spirito della procreazione sì, quello bisogna comprenderlo e agirlo ogni giorno. In Empowerment lo si chiama Generatività. Vedete? Non c’è mai niente che altri esseri umani non hanno indagato e di cui non hanno scritto. E cosa c’è di meglio che un atteggiamento di Generatività per travolgere ogni sentimento negativo?
E’ lo spirito da tenere costantemente nella vita. Altrimenti non c’è la potenza necessaria per rompere il gesso che ci stringe.
Il segreto è che ci vuole emozione e che la testa non basta. La testa non può bastare mai e noi facciamo sempre appello solo alla testa.
Che cosa succede se l’entusiasmo atteso non arriva? Che occorre continuare il giorno dopo con un altro entusiasmo, fino a quando il meccanismo non si affina. Se non accade per tanto tempo, vuol dire solo che lo avevamo tralasciato tanto da atrofizzarlo. Ci dà l’indice di quanto eravamo diventati inerti. Occasione preziosa per ritornare a smuovere le acque della nostra vita.
L’Abbondanza Dentro di Noi
7 Passi nella Prosperità
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1a – Check List: Piacere al posto di Tempo
2) Soddisfazione anziché Solitudine
2a – Check-list: Soddisfazione anziché Solitudine
3a – Check-list: Rimuoviamo il Grande Abbattimento
4) Generare Un Entusiasmo al Giorno
4a- Check-list: Un entusiasmo al giorno: tornare a muovere le acque
5a – Check-list: Che cosa va bene, oggi? Un gusto pronunciato per i piccoli piaceri della vita
6) Seguire i Desideri, Non i Bisogni
6a – Check-list: Seguire i Desideri. Smettiamola di Continuare a Cavarcela
7a – Check-list: 1 Emozione, 1 Parola: Ripartire è Ripartire dalle Emozioni
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