5. Non ci può essere confusione tra pilastri

 

Marcello ad esempio, aveva investito ogni progetto in un b&b, attraverso il quale:

  • avrebbe risolto i problemi con la moglie, da cui si stava separando;
  • sarebbe andato a vivere fuori Milano proprio per gestire la struttura, con la nuova compagna,
  • la quale non si capiva bene che ruolo avrebbe avuto nel b&b e come avrebbe regolato il proprio attuale lavoro.
  • Infine, in tal modo, Marcello poteva così cambiare anche attività, dopo decenni in cui ormai non sopportava più il proprio mestiere.

Ora, ogni giorno, questo progetto dava a Marcello la benzina per motivarsi ad andare avanti. Quanti siamo a comportarci come lui? Con un progetto appena accennato che ci faccia arrivare a sera con bei pensieri in testa? Milioni!

Ma per Marcello funzionava solo in questo senso poiché era quantomeno poco definito e molto aleatorio, almeno per come ce l’aveva in mente lui. Per questo motivo veniva nel mio studio, me ne parlava ogni settimana, ma non lo realizzava mai, per fortuna.

Ecco, credo che la legge dei 4 pilastri ci aiuti quando sentiamo progetti vitali esposti in modo approssimativo e senza coerenza. E ci possa far dire: attenzione! Stiamo mettendo troppe cose assieme!

Come fare a capirlo? Con il radicamento a terra, ovvio:

6. Rispettare il principio di concretezza dei pilastri.

 

Vai a: I Quattro Pilastri: Riepilogo

 

 

 

 

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