Non puoi perdere la speranza,
la speranza sei tu.
Il vero problema del Grande Paradosso del Benessere, di cui abbiamo appena parlato, è che non si presenta per quello che è.
Ma va’.
Tutto sembra tranne quel che è.
Assume, e assumiamo noi, una serie di sfaccettature che ci fanno credere chissà cosa stiamo attraversando, quando poi alla fine è sempre la stessa canzone.
Le persone che vediamo arrivare in terapia sono piene di
a) Problemi Paradossali
b) e comportamenti che non ottengono affatto ciò che si prefiggono.
In questa “nuvola”, così comune per noi che ne abbiamo discusso a lungo, siamo arrivati ad individuare tipologie e ripetizioni peculiari e importanti.
Da qui siamo partiti per comprendere che sotto c’è un minimo comun denominatore, un Minimo Comun Paradosso che ci riguarda tutti.
Che è appunto il Grande Paradosso del Benessere (spiegato nel punto relativo):
Noi abbiamo urgenti, costanti e quotidiane esigenze naturali
di Intensità e Riconoscimenti,
ma vogliamo sottometterle alle nostre istanze caratteriali,
fatte di paure, rigidità ed enormi condizionamenti.
L’IMPASSE CHE SI PRODUCE è PERTANTO:
Ciò che sarebbe naturale mi fa soffrire
e ciò che è invece l’insieme delle mie paure e rigidità
mi lega a comportamenti sempre condizionati e mai pienamente vitali.
In tale blocco, incorriamo in tutta una serie di contraddizioni che assumono la forma dei famosi PROBLEMI, quelli maiuscoli, che noi lamentiamo continuamente.
L’analisi del carattere mette in luce azioni e intendimenti di cui siamo consapevoli solo in parte.
Ora: è discriminante per chi soffre, l’identificazione delle tipologie e delle ricorrenze di questi impasse a cui continuavamo ad assistere.
Ricordo chiaramente una seduta con un cliente al termine della quale abbiamo collegato i vari fili del problema e ho esclamato, sorridendo: “ah beh, ma allora… Siam sempre lì, sempre allo stesso punto”.
E così, seguendo questo filo, in questi anni di pratica terapeutica, ne abbiamo individuati 5 di Problemi Paradossali attraverso cui si manifesta il Grande Paradosso del Benessere.
Tali Problemi si manifestano così spesso, da rappresentare degli ostacoli costanti per la nostra salute fisica, emotiva e mentale.
Vediamo tutto lo schema di tali problemi:
Analizzeremo nei punti seguenti a questo articolo, come si affrontano questi problemi, nel modo indicato dallo schema, attraverso il Circolo Virtuoso dei Paradossi della Trasformazione, le Leggi e le Rivoluzioni Bioenergetiche.
Ora conosciamoli nelle loro definizioni e nei primi dettagli:
5 PROBLEMI PARADOSSALI
1. Problema dell’Apparenza: I Problemi che abbiamo non sono mai quelli che sembrano.
2. Problema della Costanza: Le persone ricadono sempre negli stessi problemi e aspettano di risolverli prima di poter star meglio, anziché occuparsi di procurarsi Benessere.
3. Problema dello Scollamento: Il Malessere degli esseri umani deriva dal mettere in piedi questioni enormi e irrisolvibili e per questo paradossali, che poi non riescono più a gestire e a trovarci un senso… e non dallo stress oggettivo procurato dai problemi effettivi.
4. Problema dell’Attribuzione: I Problemi sono Dentro, non Fuori. Attribuire e risolvere all’esterno le apparenti difficoltà non serve a niente e non riesce mai, mentre assumere un punto di vista interiore più vero, le dissolve istantaneamente.
5. Problema del Carattere: Ego, determinazione e volontà, non ottengono mai soddisfazione. Solo una connessione diversa e più naturale al Sé, al corpo e alle emozioni, sviluppa reale Benessere.
Più nel dettaglio:
1. Problema dell’Apparenza: I Problemi che abbiamo non sono mai quelli che sembrano.
In realtà, quando li andiamo ad affrontare, ci accorgiamo che non erano quelli i reali problemi, pertanto non possono essere risolti in modo univoco e lineare.
Il PROBLEMA, si rivela all’improvviso così “altro”, e per di più stratificato e complesso.
E tale rivelazione ci dimostra che non vogliamo risolverlo davvero. Altrimenti non si trascinerebbe per così tanto tempo…
Cercare quindi di risolvere un Problema Esistenziale non è fattibile secondo un senso comune, non funziona direttamente e alla fine non serve a niente. Si può solo accettare e stare in ascolto di cosa c’è sotto, andando in direzione apparentemente contraria alla logica.
2. Problema della Costanza: Le persone ricadono sempre negli stessi problemi e aspettano di risolverli prima di poter star meglio, anziché occuparsi di procurarsi Benessere.
Viceversa, come secondo passo, quando poi andiamo ad approfondire il problema in modo consapevole e strutturato…
…ci rendiamo conto ogni volta che ciascun essere umano tende a ricadere nelle stesse difficoltà, seguendo una sorta di matrice sempre uguale, che attiene alla propria Ferita Caratteriale che ha subito, che induce a “cercare perennemente soluzioni” prima di poter star bene.
Stato che tuttavia curiosamente si procrastina sempre nello stesso modo e non si raggiunge mai.
Viceversa, solo il dedicarsi PER PRIMA COSA a benessere, intensità, leggerezza e profondità fa sì che ci si senta meglio a prescindere dai problemi, che ci saranno sempre e comunque. Star bene pertanto non si raggiunge al termine di un cammino difficile come tendiamo a credere, bensì si decide direttamente da subito, dedicandosi a star meglio facilmente, naturalmente, qui ed ora e non entrando nemmeno più in problemi e schemi irrisolvibili per definizione.
3. Problema dello Scollamento: Il Malessere degli esseri umani non deriva dallo stress oggettivo procurato dai problemi effettivi.
Scaturisce dalla separazione tra le questioni enormi e irrisolvibili messe in piedi per risolvere falsi problemi che credono effettivi…
…e la gestione quotidiana, paradossale, delle conseguenze delle scelte fatte in questo senso…
…poiché poi non riescono più a gestire la propria vita e a trovarci un senso…
In tali cicli di soluzioni e fallimenti successivi muoviamo enormi dosi di energie decidendo cambiamenti importanti che spesso non sono realistici. Ciascun problema esistenziale quindi si presenta allorché lo scollamento tra ciò che ci siamo imposti di desiderare e le difficoltà di realizzazione ci fanno letteralmente bloccare.
Ci ritroviamo allora il più delle volte schiavi di meccanismi sempre più grandi, che ci sono ormai sfuggiti di mano. E più non riusciamo a sostenere i nostri progetti, più ci sentiamo di dover investire energie a vuoto, accusando così malesseri via via più importanti.
L’unica azione allora che sentiamo urgente per poi, è ripartire dalle piccole abitudini sostenibili legate al piacere e allo star bene e mai più da grandi obiettivi e progetti.
4. Problema dell’Attribuzione. I Problemi sono Dentro, non Fuori. Attribuire e risolvere all’esterno le apparenti difficoltà non serve a niente e non riesce mai, mentre assumere un punto di vista interiore più vero, le dissolve istantaneamente.
I cambiamenti che cerchiamo con azioni esterne a noi, non riescono mai in modo lineare. Al contrario, solo le rivoluzioni interne, di cambio di punto di vista, possono dissolvere -spesso in un istante- le impasse della nostra esistenza. Ma spesso noi non siamo minimamente disposti a cambiare atteggiamento e immagine interiore, per risolvere così realmente le situazioni problematiche. E continuiamo ad attribuire i problemi all’esterno.
A questo punto, tuttavia, per il reale benessere che cerchiamo, possiamo solo compiere questo cambio di atteggiamento necessario verso la verità su di noi, altrimenti continueremo a sentire di girare a vuoto.
5. Problema del Carattere: Ego, determinazione e volontà, non ottengono mai soddisfazione. Solo una connessione diversa e più naturale al Sé, al corpo e alle emozioni, sviluppa reale Benessere.
Capire è lo sbaglio, Connettersi è la Strada. Cercare soltanto di usare la mente per comprendere qual è il problema, e determinare attraverso l’ego e la volontà la nostra vita e i grandi obiettivi, non solo non basta, ma è controproducente e non permette mai di uscire realmente dalle solite dinamiche insoddisfacenti.
Solo una sintonizzazione diversa e più naturale di tutto il sistema mente-corpo-emozioni a priorità corporee ed emotive, attitudini, esigenze e urgenze, sviluppa uno stato di benessere migliore per ciascuno di noi.
Ora, qual è il senso di vedere questi problemi in uno schema?
Ci permette di capire molto meglio quanto e come sprechiamo energie infinite.
E’ una specie di campionario psico-sociale della nostra generale insoddisfazione.
Oltre a situare più esattamente qual è il nostro personale, privato e ripetuto problema tra questi.
E da qui vengono consequenziali le spiegazioni dei processi di malessere e di benessere nel dettaglio:
Come si forma infatti il circolo vizioso di questa persona che ho di fronte, che regge il suo PERSONALE E PRIVATO Grande Paradosso del Benessere?
E come invece si può liberare? Con quali circoli virtuosi?
Col tempo abbiamo infatti individuato i corrispondenti circoli virtuosi della terapia corporea bioenergetica:
Negli approfondimenti successivi, possiamo vedere:
– le domande da porsi per capire se è proprio quello il nostro disturbo peculiare.
– Il Circolo Vizioso che si produce e come funziona.
– Cosa tenere presente per passare al Circolo Virtuoso.
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