10) Cambiare per Cambiare

 

Uscite dal quadro di riferimento consueto.
Il mezzo più efficace per aprire la mente è una scossa di novità.

Per gli adulti non è facile, soprattutto per chi vive nella sfera isolata degli ambienti dirigenziali. Per questo occorre darsi l’obiettivo personale di trovare nuove fonti di ispirazione, frequentare nuovi ambienti e trovare nuovi punti di riferimento.
Uscite dal campo.
Andate in luoghi dove non siete mai state prima…
Cercate l’opposto di tutto cio’ cui siete abituato…
Stimolate i sensi che usate poco…
Lasciatevi guidare dalla curiosità…
Concedetevi il tempo per andare a zonzo.

Seth Godin, Il ruggito della mucca viola

 

E’ vero, non è finita. Occorre anche e soprattutto abituarsi a cambiare per cambiare. Godere del cambiamento. Ad esempio, del viaggio e del ritorno: come vi sentite anche solo dopo 2 notti passate in un bel viaggio? E’ come se fossimo stati lontano molto di più, no?

Eh sì, tu chiamale se vuoi, evasioni. Che diamine! Una banalità, eppure…
Aveva ragione il mio capo e tutti quelli che passano il fine settimana in montagna.

 

Ah, come vorrei essere dalle sorelle Brean a Col des Joux, una volta al mese a scoppiarmi di cibo e aria buona. O ad ammazzarmi di fatica in bici sulla Parigi-Londra o nei colori d’autunno d’Abruzzo oppure ancora sull’Alta Via dei Monti Lariani (sentite come suona bene? Ma sapete davvero che spettacolo è? I due rami del lago, 1200 metri più in basso, sotto di voi).

 

Ho sentito ieri alla radio che ci sono bambini che già si allenano come sport, disciplina e prassi a praticare il Triathlon. Allora di cosa stiamo parlando? Di “Come” questi bambini si preparano. Tutto qui. Sempre e solo di COME viviamo è interessante parlare. Se questi bambini si divertono e quanto sanno gioire dello sport che fanno. Allora il Triathlon fornirà loro sensazioni indimenticabili. Se invece genitori insoddisfatti e bloccati li portano a fare Triathlon a 5 anni perché si “forgino” alle difficoltà e ai sacrifici della vita, creeranno solo degli esseri ancora più infelici di loro.

Quindi, non dimenticare: cambiare per cambiare, per puro divertimento e futilità, senza il minimo scrupolo o senso di colpa. Il senso è evadere per sdrammatizzare. E per prendere una via inconsueta all’esistenza, che non ci siamo mai presi.

Cambiare per cambiare è dare un chiaro messaggio al nostro inconscio, agli altri e all’universo: vivere è OGGI.

Splende il sole dentro. Altrimenti fuori, piove sempre. La giornata che mi sono andato a cercare e organizzare non facendomi abbattere da niente e nessuno, non me la ridarà mai nessuno se continuo ad aspettare.

Il senso è che il “cambiamento è sempre”, quindi norma, non eccezione. Ed è oltremodo importante per chi ciò non considera.

Esistono corsi su corsi sul tema del cambiamento. Io stesso ne ho tenuti decine di edizioni. E in ciascuno di essi, di qualunque fattura e orientamento sia, c’è la sottolineatura della prima regola del cambiamento: occorre abituarsi al cambiamento come prassi e molti non lo sanno e non lo vogliono fare. Tutto qui.

E’ anche un messaggio sul coraggio di affrontare le proprie dinamiche senza appunto scoraggiarsi. Vuol dire dare la sveglia a se stessi: “intanto muoviamoci!”. L’importante è questo: accettare che occorre cambiare, anche in modo futile e già in partenza sterile, ma FARLO rende la mia vita molto più sopportabile, naturale, con una serie di partenze e ritorni, prospettive diverse e spunti di ogni tipo, alleggerimenti di atmosfere e rapporti. Certo, resta la sensazione di stare ancora cercando e a volte di girare intorno ai problemi, gettandosi in un turbillon di sensazioni nuove. Certo, ma molto ma molto meglio di niente. E poi, diamo un segnale: prima o poi il cambiamento giusto lo trovo, e comincio dal non perdere lo spirito, alternando spesso le poche cose che posso cambiare.

Esempi ce ne sono in ogni dove. Provate a digitare cambiamento su internet e vedrete video di ogni tipo. Andate su ted.com e vi cambia la vita.

Io vi sto scrivendo in questo momento tra i cellophane della mia casa in profonda ristrutturazione. Mi farà ottimizzare spazi, risparmiare denaro, chiedermi 100 volte di cosa ho veramente bisogno, di che cosa desiderio e di che cosa infine posso privarmi definitivamente come di una zavorra che mi trascino da anni. E non avrei mai fatto un passo del genere se a suo tempo non avessi iniziato a percorrere queste strade del cambiamento tout court, solo perché fa bene, solo perché è l’essenza della vita.

Pensate ad esempio ad una famiglia che non può permettersi di andare a New York. Ed organizza la raccolta di denaro necessaria, mettendo in vendita tutto il superfluo. Già solo la preparazione sarà fantastica. Ad essere più coinvolti saranno i figli piccoli. E darà a tutti la sensazione che E’ BELLO E VITALE RISOLVERE TUTTI INSIEME LE DIFFICOLTà per ottenere ciò che si desidera. Faremo team building in famiglia… chi l’avrebbe mai detto?

Prendere alla leggera il cambiamento vuol dire rendere profonda la vita.

Leggerezza, fluidità, profondità

sono in netta contrapposizione con

superficialità, sollievo, pesantezza.

Sono due vite completamente diverse.

Vai al punto successivo: 11)  Cercare lo Scopo Primario

Riepilogo: La Nona Stagione

1)    La Nona Stagione
2)    Tornare a sintonizzarsi sui desideri
3)    Liberarsi degli Obiettivi
4)    Le Uniche 2 Condizioni Motivanti per raggiungere gli obiettivi
5)    Questionario Esistenziale di Ammissione di NON Raggiungimento Obiettivi
6)    Chiedersi Ogni Giorno: Se Non Ora, Quando?
7)    L’Esercizio dello Stacco

8)    Concentrarsi Su Rituali Legati a Belle Emozioni
8a)  Collegare le Abitudini Alimentari al Piacere
9)    20 Serate Motivanti
10)  Cambiare per Cambiare
11)  Cercare lo Scopo Primario
12)  Innamorarsi da Dentro
13) Brilla il Sole, Dentro: il Segreto dell’Innamoramento
14)  Famolo Strano
15)  Se Mi Lamento, Sparatemi
16)  Buttarsi a Capofitto
17)  Una Bella Mattina
18)  Mai più Compromessi
19)  Io Creo o Consumo?
20)  Indugiare è il Problema

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