- Come rendere me stesso, la mia famiglia, questo ufficio più energico, meno vittimista, più reattivo?
- Mi guardo intorno: mi piace questo posto? Cosa posso fare per renderlo più gradevole come da tempo voglio fare? Cos’è che da tanto voglio mettere a posto per sentirmi meglio in questo spazio? In senso più lato, cosa voglio chiarire per sentirmi meglio?
- In modo più concreto, voglio metterci una pianta, una lampada, un accessorio, qualcosa che me lo faccia sentire più mio? Cos’altro posso fare?
- Ora, prova a fare questa simulazione e cogline il senso profondo: chiudi gli occhi. Immagina che tu sia ricco, realizzato, con enormi disponibilità di tempo e sogna per favore di ridecidere i tuoi spazi, la casa, le vacanze, tutto. E poi, dopo questa sana ubriacatura, prova ad immaginare come abbelliresti il tuo studio di fantasia, muoviti concretamente, spazialmente, dentro il tuo ambiente ideale. Fallo fino in fondo. Fatto? Davvero? Bene. E’ un esercizio simile a quello che tra l’altro viene proposto da decenni nei corsi di dinamica mentale.
- Ora, ritorna ad aprire gli occhi e mantieni lo stesso spirito mentre ti guardi intorno: vedrai immediatamente, quali sono gli oggetti e gli spazi che non sono conformi a te e ai tuoi sogni. E inizia a mettere a posto, a ridecidere come vuoi muoverti, quali accessori buttar via, quali creare, cosa togliere, aggiungere e ridipingere.
- Come vivere in modo molto più realizzato e piacevole dove sei e dove lavori. Solo questo conta. E se non puoi farlo fuori di te, puoi farlo sempre dentro. E fallo oggi. Punto. A mentre fresca e spirito rinnovato.
- Mi è chiaro il significato simbolico di queste azioni? Da oggi in poi non tralascerò mai più un solo elemento che mi faccia stare bene. Perché? Perché non arriverà mai l’istante in cui mi sentirò davvero ricco e pieno di possibilità. Anche se un giorno dovessi esserlo davvero. Ci sono innumerevoli persone ricche che vengono in terapia, proprio perché il denaro amplifica solo chi sono e come vivo e se vivo male, starò ancora peggio. Mentre se tendo ad essere ricco dentro, allora ciò che conta l’ho già raggiunto. Non c’è un’altra verità più vera di questa.
- Allora, allarga questo meccanismo non solo allo spazio, ma anche alla vita in generale: come mi muoverei se andasse tutto molto ma molto bene? Come amerei? Come lavorerei? Con quale spirito? E’ questo l’unico segreto che conta per stare meglio, fin da subito. Per sempre. Tutto qui.
- Poiché, se mi limito a pensare e progettare razionalmente, non si smuove mai granché, ma se si apro ogni giorno a desiderare con profonda EMOZIONE, allora smuovo le montagne senza alcuno sforzo.
- E’ solo ogni giorno una questione di atteggiamento e di investimento emotivo.
- Se lo tengo presente, posso riaccendermi ogni mattina e non smettere mai.
- In definitiva, come posso riuscire a poter amare di più quello che faccio, oggi, qualsiasi cosa essa sia, senza continuare ad aspettare che qualcosa accada?
- E scrivo tutto, punto per punto. Piccole cose da tener presenti dentro, e altre da realizzare, fuori. Ho una lista delle cose da fare di cui sopra?
- Inizio a FARE senza altre storie e rimandi? Mi rendo conto che tutto sta nell’iniziare?
- Sono consapevole di doverlo fare ogni giorno, di prendermi la responsabilità di belle emozioni, del personalizzare la mia vita, della mia soddisfazione nelle piccole cose?
- Il senso è uscire dai riferimenti esterni, per entrare nel vero punto importante di tutta la vita: i riferimenti sono interni, sempre, non troppo reali e concreti e spesso inesistenti dall’esterno. Ma moltissimo veri perché sono come dei fari per me e mi illuminano la via.
- Non arriva mai ciò che attendiamo o che ci permettono. Arriva solo ciò che immaginiamo prima e solo ciò in cui ci immedesimiamo prima. Ma non come mancanza da raggiungere, bensì solo come stato in cui siamo già. Se abbiamo un bisogno, immaginiamo che questo bisogno non ci ci sia più e immedesimiamoci emotivamente in questa possibilità di vita, come fosse qui ed ora. Come afferma Jon Kabat-Zinn, Dovunque Tu Vada Ci Sei Già.
- Ed è così che finalmente ci appare chiaro: lo abbiamo sempre fatto! Ma abbiamo allenato ogni volta la volontà, la fatica, la determinazione. Eccolo il problema! Ciò che produce fatica, continuerà a produre fatica, all’infinito… Quel che abbiamo invece sperimentato e che funziona, viceversa, è solo ciò che arriva all’emozione. Se mi coinvolgo e anticipo, allora sì che arriva tutto su cui mi sintonizzo.
Quando ce ne rendiamo conto, allora riprende a scorrere la linfa vitale.
E’ molto chiaro questo fenomeno se si attraversa questa esperienza:
due volontari. Il primo viene istruito all’orecchio, senza che nessuno senta, che al termine di questo superamento di difficoltà ci sarà la realizzazione fuori dal lavoro di un suo grande desiderio. Un concerto, un appuntamento d’amore, un viaggio eccezionale, ecc.
Il secondo volontario, sempre in segreto, viene messo a conoscenza che al termine dell’esercizio dovrà recarsi ad una riunione terribile, a cui pensa da mesi, a cui non ha il tempo di prepararsi, proprio per queste difficoltà sopraggiunte. In quella riunione lo redarguiranno pesantemente perché non è riuscito a prepararsi. E non crederanno alle sue scuse su difficoltà sopraggiunte.
Poi si invitano entrambi -a turno- a spingere per passare attraverso un gruppo di persone agguerrite a non farlo avanzare.
Poi si incrociano anche i due volontari per far loro provare l’esperienza opposta. E al termine si chiede a loro come si sono sentiti e al gruppo come li ha percepiti.
Ora, nel 100% dei casi, per i volontari, è una lezione per la vita: alla fine, la responsabilità del proprio atteggiamento è il tema importante ogni santa volta che riproponiamo l’esperienza.
Si crea una verità e una motivazione irrinunciabili a riprendersi l’Ispirazione Ogni Giorno della Nostra Vita, la Piena Responsabilità, Incisività, Padronanza delle proprie Azioni. Punto.
C’è anche un video su questa esperienza di sentirsi utile o inutile nel proprio lavoro.
Il senso di sé viene distrutto o alimentato. O l’uno o l’altro, non ci può essere una terza possibilità. Allora, cosa vogliamo scegliere? E’ tutto essenzialmente qui. (Video di Dan Ariely).
Allora, alla fine, è chiaro come si fa? Semplice! Quanto tempo è che vi rompo le scatole con il cambiamento di 30 giorni? Qualcuno lo ha praticato? Avete visto il Video di Matt Cutts? Potete fare un esempio concreto di cambiamento che vorreste attuare per 30 giorni?
Legge del Rituale:
impegnarsi ad un cambiamento quotidiano legato ad un piacere
è l’unica garanzia che questo cambiamento ci sia.
Qualcuno lo ha fatto? Che impegno prendiamo? Prendetevi 5 minuti, al termine dei quali si dichiara quale potrebbe essere questo impegno per 30 giorni. Poi possiamo farlo concretamente. Ma l’esercizio per adesso è solo come ci sentiamo nel nostro corpo dopo averlo dichiarato. (Vedete? Quanta delicatezza ci vuole con voi?!)
Infine, un grande agente di cambiamento, enorme, colossale, è cercare in libreria testi sull’atteggiamento: la felicità è a priori, molti studi lo comprovano.
Due tra i tanti libri: “Imparare l’Ottimismo”, di Martin Seligman; oppure “+ Felice”, di Tal Ben Sharar.
Saremo così pronti a iniziare a divertirci! Come dicono i punti successivi qui riportati, in questa nuova strada per il benessere, finalmente auto-garantito.
- Scegliere Che Cosa E’ Più Importante
- 1. Esempi Negativi di come ci roviniamo la vita, al lavoro e a casa
- 2. Scegliere L’Energia al Lavoro e a Casa
- 3. Check List: Scegliere Che cos’è Più Importante per Me
- 4. Occasioni da Cogliere per Scegliere Me Stesso
- 5. Rigenerarsi Ogni Giorno
- 6. Piccoli Segreti Per Scegliere Se Stessi
- 7. Come rendere tutto più energico, meno vittimista, più reattivo?
- Divertirsi di Più Per Essere Più Efficaci
- Farsi Sentire
- Rendere Speciali le Comuni Giornate
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