Non vi è mai capitato di pensare: sì certo, non stavo davvero bene in quella situazione, non era certo perfetta, anzi, ma quanta vitalità?! E quanti momenti indimenticabili mentre ci agitavamo tutti per andare chissà dove? A saperlo, me li sarei goduti davvero molto di più!
Una delle sensazioni che si trova nella grande distribuzione, nei negozi che a Natale non chiudono mai, nei centri commerciali dove si fatica a più non posso, tra tutti coloro che lavorano sempre e che non dormono mai, è che…
non c’è recupero: non possiamo rimandare il benessere.
Allora mi sento spontaneo e totale, anche se sto lavorando.
Mi esprimo completamente.
E solo perché non posso mai riposare e staccare.
Con tutti i suoi vantaggi esistenziali: posso vivere solo qui ed ora.
Certo è un esempio “meno peggio”, ci sono situazioni migliori di un esempio lavorativo. Eppure, è emblematico:
quando non posso staccare mai,
ho necessità vitale di vivere qui ed ora e di attaccarmi a qualsiasi cosa, situazione, persona, che mi allevii la sensazione di dover “star sempre dentro”.
E cosa accade ad essere costretti a vivere qui ed ora?
Si scoprono i momenti migliori della nostra vitalità!
Esatto! Proprio in questi periodi, in cui -senz’altro vivremo situazioni allucinanti di stress- basta un episodio banale per scatenare malintesi, gaffe, e risate che ricorderemo per tutta la vita.
Un’altra situazione tipica è quando diamo alla luce un neonato che ci assorbe giorno, e notte, stagione dopo stagione.
Non c’è lunedì o domenica con un neonato, la vita va avanti a giro continuo. Quindi occorre abituarsi a stare qui ed ora “prima” di fare il bambino, e occorre scegliere qualcuno che sia il partner ideale per crescere “questo” bambino.
Avendo sperimentato la nostra convivenza nel qui ed ora.
E non nell’anelito infinito di molte coppie che credono che l’arrivo di un bambino cambierà tutto in una luce di realizzazione.
Non avete mai avuto la sensazione che quel mancato arrivo di un bambino in quella coppia, che lo cerca da anni e anni, abbia un senso? Come se quell’unione non fosse pronta, come se quella comunicazione intima, sessuale, esistenziale, procreatrice, non “si combini bene”?
Occorre prima vivere Qui ed Ora. Prima di tutto, prima di aspettare di vivere “quando finalmente ci nasca un bambino”.
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