Altri casi di Trasformazione

Queste, alcune testiminanze di tratti caratteriali accentuati, in clienti reali.

 

Come abbiamo visto, le ferite, i caratteri, non sono mai “puri”. In altre parole non esiste il carattere cerebrale orale, o simbiotico. Esiste il carattere Alberico, o Piero, o Renata.

Ma la ferita, la connotazione personale, di Renata, per lei e per gli altri, è molto percepibile.

Renata è la sua Ferita. Ma appunto, non solo. E’ l’insieme dei suoi stati d’animo possibili. Che autori come Stephen M. Johnson hanno messo in evidenza nella loro formazione del Carattere e nella possibile Trasformazione, che qui schematizziamo:

 

 

Renata – Rigida 

Ferita- Non posso andare verso ciò che voglio, verso di me. Se lo faccio, “tu” non mi ami più. Non so ovviamente chi tu sia, ma mi sono accorta che da una vita mi rivolgo ad un “tu” che mi proibisce radicalmente di vivere come vorrei. Ma sì, lo so che sei tu, mamma. Solo che riscoprirlo così, è incredibile.

Tema – Vado verso di me, difendendomi da chi mi vuole bloccare. Non posso fare a meno di andare verso ciò che voglio, ma quando ci arrivo ho paura che mi fotta di nuovo, allora tiro e mollo. Ogni cosa mi costa una fatica tremenda. “Impossibile provare piacere” è il mio motto quotidiano. Sto molto nella testa, mi parlo molto.

Adattamento – Questa alternanza tra periodi di Andata e Ritorno, come li chiamo io, col tempo, si è  fatta più lunga e meno intensa, e per non fare una vita di emme, è come se non m’illudessi più e allora credo di aver adattato le mie ambizioni. Non mi aspetto più niente, certo, ma mi manca qualcosa, questo è certo.

Ritiro – Per lunghi periodi sento così che m’impoverisco, riduco la mia vitalità, non sono generosa come prima, sono più cinica, certo capace di cavarmela, ma è come se pagassi un prezzo per questo: mi sento spenta, senza motivazione. O che mi disperdo, mi confondo, vado da un lato e dall’altro.

Trasformazione Tu dici: sentire il desiderio dell’approvazione degli altri in modo sanato, non più adeguato alla maturità? E contemporaneamente sentire di potersi fidare di sé, del proprio auto sostegno, di non cedere ai ricatti? Tu dici che ci sto riuscendo? Sì certo che lo sento anch’io, ma non mi voglio illudere.  Adesso voglio sentire la paura ma non indietreggiare. Imparare a fare il pezzo che non è stato fatto prima. Ho visto un video di Youtube che mi sembra un ottimo esempio: Video Affrontare il lupo.

 

 

Fedele – Narcisista       

Ferita– Questa è una vita di merda. E’ tutta una recita. Tutti vogliono che io faccia cose noiose e senza senso.

Tema – Io ci sto e cerco di giocare meglio di loro cercando il più possibile di farmi i cazzi miei. Ma è una vita malata, psicosomatica, sballata, falsa.

Adattamento – Alla lunga, col tempo, questa recita mi ha assuefatto: ho iniziato a sentire sintomi psicosomatici, anche importanti.

Ritiro – Mi rifugio nella coppia, anche se incominciamo ad odiarci per come siamo, recito di meno, sto di più nelle cose, cerco di trovare una strada per sentire di più, mi impegno di meno sul lavoro, mi illudo di meno, mi ricavo una nicchia, mi accontento. Ma qualcosa si sta affievolendo, inesorabilmente.

Trasformazione – Beh, è stata una rivoluzione. Ora lo so: devo stare completamente qui ed ora, a costo di affrontare enormi sacrifici fisici e mentali, ma non è facile! Ci provo: faccio uscire tutta la mia irrequietezza, mi convinco e ci provo fino in fondo a non recitare e a trovare un senso, senza più andare contro qualcuno cui do il potere di rovinarmi la vita”. (Es. Finale de “La Grande Bellezza”: non ho più tempo…). La cosa più interessante, che mi ha convinto, è la contemporanea accettazione che così sarà sempre. Non è un generico “accetta tutto”. E’ proprio perché accetti tutto e non cambierà niente, che è importante vivere intensamente. Oggi. E mi piace.

 

Melo (Carmelo) – Rigido

Ferita – “Un’altra grana! La mia vita è da troppo tempo un’angoscia! Se continuo così o m’ammalo o muoio d’infarto”.

Tema – Devo farmi forza, prima o poi finirà! Un altro mese e poi…!

Adattamento -A furia di continuare così, mi sono costruito una vita a scadenza. Fino a che me ne sono reso conto: così non vai da nessuna parte.

Ritiro – Mollata l’azienda, mi sono detto: adesso non ho più problemi, anche se non lavoro, ma almeno respiro. Ma è successo già 3 anni fa. E una sottile angoscia oggi mi fa stare davvero male. Mi sono ritrovato in un angolo e il sollievo non è durato.

Trasformazione – Oggi mi sono chiesto di nuovo: Come posso sempre di più a “inondare di luce” ogni mia aspettativa? Emano luce che da me va verso le mie occupazioni, attività, affetti. Sento che mi fa molto bene. Le prime volte mi sembrava un’assurdità. Poi ho sentito su di me che funziona.

E’ che ho vissuto un’ansia abissale da quando ho tre anni. E non era mia! Era l’atmosfera di casa mia.

Oggi, prima di ogni impegno non mi tormento più. E quando l’impegno arriva, le cose vanno meglio da sole.
Faccio esercizi quotidiani per mollare le tensioni e i sospiri angoscianti. Non ancora tutti i giorni, ma ci sto arrivando. Ho capito che lo faccio per me e non è l’ennesimo impegno che mi toglie l’aria.

Piacere trasversale- Ciclo profondità. Quale entusiasmo per oggi?”
(Questa settimana ho messo in pratica:
Principio: necessità di 1 entusiasmo al giorno, che nasca da dentro.
Esercizio: 3 cose belle e 3 cose passabili)”.

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.