Almeno due clienti in questo periodo mi raccontano problemi in contro-tendenza rispetto a tutti gli altri:
“Magari avessi problemi di denaro.
Il fatto che io sia di famiglia ricca mi fa invece adagiare
e non mi fa dare alcuna mossa.
Sono lì ad angustiarmi tutto il giorno con le mie elucubrazioni
e nessuno mi mette fretta per darmi da fare
per risolvere le mie questioni.
Allora resto lì a vegetare”.
Vi viene da dire: anche i ricchi piangono, eh?
Sì, effettivamente, non è strana una constatazione del genere:
Se non ci facciamo scattare una molla qualsiasi
la vita -da sola- non ci smuove per niente.
Ma soprattutto ci conferma che il benessere assoluto o la felicità che sia non esistono.
Ciò che è un sogno per qualcuno è un incubo per qualcun altro.
Esiste solo il miglioramento di ciò che conta per noi
rispetto al nostro punto di partenza. Tutto qui.
Anche la mia storia sta a lì a significare il concetto:
io sono orfano di padre fin da ragazzo.
I miei problemi esistenziali coincidevano con quelli economici.
Non sarei chi sono se non avessi affrontato e a modo mio risolto le questioni di denaro.
E non vale solo per il denaro.
Notoriamente, ci sono due esigenze universali per gli uomini (maschi): la seconda è il Calcio.
Ora, mi viene da sorridere pensando ad una testimonianza un po’ piccante data alla radio da una notissima soubrette televisiva che raccontava che con lei gli uomini dovevano superare i primi tempi durissimi perché nel fare l’amore sentivano gli occhi addosso di milioni di italiani e facevano puntualmente cilecca.
Mai ‘na gioia, ci verrebbe da dire.
Eppure è proprio così.
Questa relatività della gioia tuttavia, aiuta molto.
Non conta per niente il livello assoluto di ciò che stiamo vivendo, conta la direzione verso la quale stiamo andando.
- Va meglio? Va peggio? E’ importante solo questo.
- E siamo consapevoli che siamo noi ad aver indirizzato questo bene o questo male?
- E sappiamo come abbiamo fatto? E’ ripetibile, se stiamo facendo esperienze arricchenti davvero? Tutto qui.
- Questo ci dà un enorme focus: pensa solo a piccole cose concrete -per te molto simboliche e importanti-Il resto, tralascialo il più possibile.
E se non ce l’hai questo focus, il focus è trovarlo.
Questa considerazione fa il paio con un’altra: milioni di nostri connazionali lavorano soltanto. E se lo facessero come una missione, come fossero Don Mazzi o Gino Strada, per intenderci, non ci sarebbe nulla da dire.
Ma ciò che si percepisce in molti racconti è che invece c’è solo dispersione.
In moltissime vite intorno a noi non c’è altro spazio che il portare avanti il proprio lavoro per arrivare a sera, a fine settimana, a fine mese, ma poi non arriva niente, se non altri impegni sempre uguali.
Che ci possono annientare letteralmente.
L’ingolfamento in questo caso è un problema serio. Una trappola sociale che non sappiamo più se siamo noi che ci siamo andati a trovare o se sia determinata dai datori di lavoro o dalla crisi.
Per cui “troppo lavoro” o “troppo problema denaro”, in ogni caso conta il “troppo”.
In questa sede trattiamo decine di punti per individuare il problema esistenziale e ripartire.
Guarda il video di presentazione: Bioenergetica e Denaro
Info sul prossimo Workshop: Il Paradosso del Denaro – 25-26 Gennaio 2020.
Serata Esperienziale di Presentazione del Workshop – 15 Gennaio 2020.