Questo Articolo è la continuazione de: La Struttura! La Struttura!).
Come so che ho cambiato struttura?
Hai cambiato i tuoi riferimenti e ti senti diverso? Se sì, non è necessario che la nuova organizzazione della tua vita sia compiuta, anzi, se hai compreso bene il discorso, sarà sempre più aperta perché si nutrirà di aperture e sensazioni più rigeneranti e meno mentali, razionali e faticose da tenere insieme.
Come vedete, è la struttura, la struttura, sempre la struttura che ci sostiene.
Ciò che poi si verifica in ogni santa terapia, è proprio il passaggio da una costruzione controllante, mentale, volontaristica, incordata e a tratti ossessiva, ad un’altra dove finalmente lasciamo andare una marea di ‘devo per forza’ che prima bloccavano la nostra vita. Casa nuova che costruiamo mano a mano, e che è fatta di mattoni diversi, da una rete anziché da mura invalicabili di abitudini e fissazioni, composta invece di emozioni, relazioni, scoperte e aperture totali.
Ci si apre così a modi diversissimi di intendere le cose che ci succedono.
Sono i periodi in cui occorre fare attenzione a non perdere le chiavi, il portafoglio, perché abbiamo lasciato andare la testa e il dover ricordare ogni cosa, e prendiamo a lasciarci coinvolgere dal flusso; ah, il flusso, il flow, che bello quando lo sentiamo.
Un piccolo caso personale recente mi ha fatto tanto riflettere. Piccolo-piccolo ma così intenso per me.
Pochi giorni prima di partire per un weekend lungo, decido di regalare a mia moglie una bicicletta. La scelgo e vado dal ciclista a prenderla. Dimentico però il portafogli a casa. Torno a prenderlo. Sulla strada del ritorno, mi accorgo che ci sono due chiamate sul telefono. Richiamo. Carabinieri. Abbiamo qui il suo portafoglio. Lo ha trovato una signora. Lo venga a riprendere. Quando vado, scopro che la signora non ha lasciato un numero di telefono per poterla ringraziare, ma solo il nome. Dentro ci sono ancora intatti, oltre ai documenti, 545 euro in contanti, visto che la metà servivano per la bicicletta e il resto per altre spese.
Decido che in questo episodio c’è una grande lezione. Anche se non la colgo subito, sicuramente ci sarà. Devo restare in ascolto e fare qualcosa ispirato da questo dono.
Decido che avrei regalato a qualcuno almeno 50 euro per rimettere in circolo la legge del dare. Mia moglie mi scarica dal web il significato simbolico dello smarrire il portafoglio: vivere il passaggio ad una vita più spirituale.
Intanto, di lì a poco partiamo e arriviamo a Malaga per 4 giorni.
Noleggiamo delle bici per girare meglio la città con la bambina. Il primo giorno, pedalando sullo splendido lungomare, noto una ragazza che suona la chitarra per strada. Decido che potrei darli a lei.
La rivediamo in spiaggia, a chilometri di distanza, che ci passa davanti per ben due volte.
Sulla strada del ritorno al bnb nel pomeriggio, lei è di nuovo a suonare nello stesso posto. Allora deve essere lei. Ci fermiamo. Io e mia moglie cerchiamo malamente di spiegare in 3 lingue l’accaduto. Lei ci tranquillizza: è italiana. Gradisce molto di partecipare a tutto questo rimettere in circolo le energie sottili.
Ora, fate attenzione: la seconda cosa speciale, è che in seguito la reincontreremo ogni giorno più volte, a caso, in una città di centinaia di migliaia di persone come Malaga, conosceremo la sua figliola meravigliosa della stessa età della nostra e suo marito. Una famiglia squisita. E questo ci farà pensare al fatto che poi una storia così, rimarrà per forza aperta. Chissà che cosa eravamo destinati a dirci, con questa famiglia, chissà quale messaggio reciproco. Un giorno senz’altro lo scopriremo. Basta restare in ascolto. Forse la nostra famiglia è la nostra tenera costruzione. E la loro famiglia la loro altrettanto splendida avventura. Forse.
Ma la prima cosa stupefacente è che, al primo incontro, lei insiste, mentre ci presentiamo, a regalarci in cambio un suo CD, che lei vende come si fa abitualmente. E prima che lei lo pronunci, mentre ci presentiamo, noto che sulla copertina c’è il suo nome. Io rimango folgorato. Annalisa. E’ lo stesso nome della persona che aveva trovato il portafoglio.
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