(Questo articolo è la continuazione de I Livelli Non si Parlano)
Altri livelli che non si parlano sono, come abbiamo visto, le aspirazioni e i desideri con le possibilità di realizzazione. A volte sono compartimenti stagni. Oppure il livello lavoro con il livello tempo libero. A livello lavorativo mi sento… mentre a livello di interessi miei personali farei qualcosa di completamente diverso… ma sai, non so come si fa e nemmeno se si può fare.
Oppure ancora il livello relazioni generali non si combina per niente con il livello affettivo, e precisamente: nella mia sensazione di non sapere affatto perché sto con il mio partner rispetto a come vivo le relazioni con gli amici storici, con i quali invece mi sento sicuro e capace. Negli affetti non posso scegliere e soprattutto non penso nemmeno a cambiare. Mentre con gli amici sì. Cerco agio e soddisfazione massime. E perché mai soltanto lì e non in ogni ambito della mia vita?
Tutto può essere rappresentato con la metafora dei livelli. E possono essere completamente separati o riportati a relazionarsi, confrontarsi, elaborare, decidere e vivere molto più soddisfatti. Enormemente.
Se non quadra, il ragionamento non quadra. E se invece la logica ritorna in un’altra direzione, perché aspettare e non fare poi il passo, mai?
Ora. Ti stai chiedendo qualcosa? Stai prendendo appunti? Facendo schemi? Oppure anche questo tema non ti riguarda perché cose, persone, fiori, frutti e città, per te sono tutti immutabili?
Se vuoi, con il massimo rispetto per la tua struttura delicata e permalosa, che Dio ti abbia in gloria, ti propongo di chiederti: ma porca miseria, c’è qualcosa nella mia vita che non è conseguente? Dov’è che un ambito non si parla con un altro? Che posso rappresentare come due livelli distinti che non riesco a far dialogare e interagire? Chi non parla con chi dentro di me?
E i miei genitori come si comportavano in questo senso? Allo stesso modo? Allora: posso fare un rito, una cerimonia, una meditazione in cui mi stacco letteralmente dal condizionamento lunghissimo delle loro incapacità? Caro papà, cara mamma, cari nonni, mi stacco per sempre, definitivamente dal vostro copione sempre uguale per questo ambito, in cui mi avete lasciato il blocco di… e poi ancora il blocco di… ecc. ecc.
E come mi sento dopo?
Una scrittrice francese, Natacha Calestrémé, ha composto un libro prezioso con tutti i rituali per liberare la nostra vita dai blocchi acquisiti. Provateli, sono incredibilmente efficaci (Felici si Diventa, 22 rituali per superare i blocchi emotivi e… Tre60 Tea Editore).
In terapia una delle meditazioni più importanti è il Divorzio dai Genitori, quando le pratiche famigliari sono disfunzionali. Ma lo si realizza per poi tornare in famiglia più sani, e avere un rapporto molto migliore con loro, non viceversa.
In questa ottica, ad esempio, sui fratelli si vede molto bene. Quando chiedo: se avessi una bacchetta magica, cosa doneresti a tuo fratello o sorella?- le persone sono prontissime a rispondere: ah, il problema da sempre di mio fratello è…
E il tuo? Sei sicuro di voler continuare a non rispondere? Tuo fratello cosa direbbe di te? Vuoi chiederglielo una buona volta? Qual è il mio più grande problema, caro fratello o sorella? (E poi: perché non dovrebbe essere vero? Quel che penso io di lui si è al contrario no? Perché mai?)
Così, quando camminiamo per strada, non è difficile vedere una moltitudine di intruppati, inconsapevoli burattini, tutti noi, che tra un milione di condizionamenti esteriori e un blocco genitoriale ripetuto un milione di giorni, ci muoviamo in modo ridicolo e sempre uguale, senza più nemmeno riuscire a pensare di poter cambiare mai.
Anche quando andiamo in terapia, è per trovare qualcosa che compulsivamente risolva, e che disperatamente qualcuno ci deve dare.
Se volete intraprendere un cammino di consapevolezza, o volete cambiare da soli, è bene che consideriate quanto è imprescindibile questo aspetto. Dirime le persone che hanno risolto da quelle che ancora si agitano in cerca di compromessi. Se faccio terapia e mi è utile, si vede proprio dalla capacità acquisita di sentire un sé forte e capace di portare finalmente la propria vita laddove è destinata.
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