Cosa voglio di più? I benefici della Psicoterapia

Cosa voglio di più? Ecco cosa fa la Psicoterapia, ci aiuta a (ri)scoprirlo.

Quando mia figlia di poco più di due anni si sveglia di notte e io accorro, capita che lei dica: no, voglio la mamma. Per fortuna, meno, ma capita anche il contrario, va mia moglie e lei dice: voglio papà. Così il mio ego è un po’ sollevato.

Ma la cosa che mi colpisce di più, è quanto i bambini sappiano che cosa vogliano. Quando proviamo a spiegare perché lei non possa giocare alle bolle di sapone perché stiamo andando all’asilo, credete che lei abbandoni l’idea? Chiunque ha un bambino vive questo fenomeno.

Allora io mi dico ogni volta: prima o poi dovrò spiegare a mia figlia che papà di mestiere aiuta le persone a recuperare proprio questa facoltà: sapere che cosa vogliamo.

Cosa voglio di più: quando perdiamo la capacità di saperlo

Ma quando la perdiamo questa capacità di sapere bene, benissimo, che cosa vogliamo, che cosa ci piace, preferiamo e ci appassiona? Quando smettiamo di dire: lo voglio a tutti i costi? A che punto della nostra crescita e perché?

Sono meccanismi culturali? Sociali? Di potere? Che ci intontiscono perché magari non conviene avere un essere senziente che sappia bene ciò che vuole?

Non ci interessa ovviamente qui analizzare le questioni sociali o di influenza del mondo di oggi.

Ma occorre chiederci: sono semplicemente le questioni della crescita che ci mettono alla prova e ci confondono? Per esempio, le scelte a disposizione per i giovani sono sempre più accessibili ma anche sempre più virtuali, quindi oggi l’essere umano può tutto ma non sente più il corpo e le emozioni?

E quindi non sa più scegliere? E soprattutto: non è chiaro a tutti che oggi manca uno spazio sociale, familiare e personale per recuperare un confronto reale ed efficace per capire di più cosa si desidera? 

Fatto sta che i giovani di oggi sono senza corpo, senza fianchi, senza sport, senza energia personale. Sarebbe lungo ora analizzare tali dinamiche, ma il recupero della facoltà di sapere ciò che vogliamo al volo è uno dei doni più preziosi di una psicoterapia. Perché in realtà non è che non lo sappiamo.

Ma occorre recuperarlo sotto uno strato di cattive abitudini e propensioni caratteriali. Questo fa l’analisi caratteriale di Lowen e prima di lui di Reich. E soprattutto la trasformazione del carattere, di Stephen M. Johnson, dei problemi caratteriali, in risorse preziose.

Ripartire da ciò che non vogliamo: un esempio

Un semplice esempio è che quando una persona non sa cosa vuole, sa invece benissimo che cosa non vuole. Allora si parte da lì. Elenco di ciò che non vuoi. Per poi volturarlo al contrario: scrivi adesso il contrario di ciò che non vuoi. E rileggi l’elenco. Ti ci riconosci?

E di colpo la persona si confronta sul reale problema. Eccolo che cosa voglio. E lì, è già scritto. Solo che non crediamo che possiamo raggiungerlo, perché spesso, troppo spesso, ci sentiamo esclusi dal nostro mondo di possibilità. Perché? Come mai? Ognuno ha i propri motivi della personale ferita caratteriale. E lì inizia il lavoro che ci fa rifiorire.

Ecco cosa si fa in terapia, che cosa fa la psicoterapia: ci fa scoprire di nuovo che cosa desideriamo e come raggiungerlo. E la vita si riaccende, spesso in un solo giorno, o in un solo mese. Poi, certo, c’è da lavorarci su, ma l’esistenza non è già più penosa come prima.

Credeteci allora, aiutateci a divulgare la Psicoterapia. E’ uno strumento prezioso, a cui tutti dovremmo avere accesso. Chiamate, informatevi, provate. Oggi è possibile anche online, se non siete in condizioni nel luogo dove vivete. Potrebbe essere il vero passo risolutivo.

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