Esagera, E’ Meglio

Esagerate.

Datevi 100 volte di più.
Nel senso di spendetevi.
Donatevi. Senza riserve.
Ci sono persone che hanno passato decenni in crisi bulimiche esageratissime. E si lamentano oggi di non avere benefici dai piccoli cambiamenti anche molto nobili ma appena accennati che apportano alla loro vita.

Ne abbiamo scritto anche in Le Persone non Cambiano? 4 Modi per Far Finta di Cambiare.

Esagera, allora, ti dico.

Come puoi pensare e pretendere che con lo stesso atteggiamento con cui smodatamente ti abbuffavi di tv, sigarette, illusioni, e via navigando tra 1001 vizi compulsivi… ora, oggi, tu possa cambiare, raccogliere e rottamare il vecchio te stesso con tentativi che non arrivano all’impegno nemmeno misurato? Invece, al contrario, appena abbozzato? Ma andiamo… Cosa puoi ottenere, ragionevolmente, con il timido immettere nel tuo corpo una silenziata moderazione allo stress, alle esagerazioni, alle miriadi di vaghezze estreme di prima?

Oppure addirittura una specie di on-off alternato dove tutto riprende spesso come la stagione scorsa?

Chiunque abbia davvero ottenuto qualcosa nella vita e dalla terapia, un cambiamento stabile, una inversione decisa e incisiva della rotta, lo ha fatto solo e soltanto quando ha visto, ha creduto e ha lottato con le unghie e con i denti e attraverso altrettanta esagerazione delle abitudini sballate di 1 giorno fa, nel fare esperienze di pratica corporea, cambiamenti, benessere, terapie, corsi di qualsiasi tipo, senza avere mai più la sensazione di girare in giro.

Ci si è buttato letteralmente. Basta. Fine. Stop.
Tutto il necessario. Sempre. Questo è l’unico principio che può guidarci.

C’è una citazione di Khalil Gibran che rende bene lo stato d’animo necessario: Un’esagerazione è una verità che ha perso la calma.

Solo coloro che hanno effettuato un rito di accettazione, e poi un altro di leggerezza, senza sapere fino al giorno prima nemmeno che cosa fossero, che hanno investito tutto se stessi e di più, sempre di più, in modo radicale, di estremo benessere, non di una spruzzata qua e là di star meglio q.b…
…hanno potuto dire a se stessi: basta. Non ne posso nemmeno un secondo di più. Se non cambio radicalmente, e se non ne esco tuffandomi in un angolo, una deriva e una mammella buona di benessere, non ce la posso fare. E d’altronde, continuare così non mi è più possibile nemmeno pensarlo. Perciò, non ho scelta. Basta vuol dire basta. Per sempre.

In questa direzione, noi abbiamo trovato solo la Bioenergetica che ci potesse aiutare concretamente, in modo solido e a portata di mano, semplice, lineare, terapeutico del corpo e quindi profondo. Tutto qui.

Ma insomma, scusate:

Se avete accettato che il principio di carica e scarica così tanto sottolineato da Lowen vale per tutti e per tutte le cose dell’universo e dice sostanzialmente: tanto più investi e altrettanto ricavi, in misura di uno a uno, mai di più né di meno…

… E se la felicità non è uno stato piatto bensì dipende da dove venivi prima e dove arrivi dopo…

… E se ti ritorna benessere solo se investi in ciò che fai tutto te stesso, senza alcun interesse né aspettativa, bensì per il puro autentico piacere di farlo…

..Allora, cosa aspetti? Che cos’è? Un errore di valutazione? O un non voler cambiare davvero e far solo finta, come abbiamo visto spesso con ciascuno di noi in terapia?
Cosa ti dici, amico o amica mia? Che poi, in fin dei conti, la tua vita non era poi così disastrata e che non era poi necessario un così grande cambiamento?
Ma davvero-davvero?

E quando invece vediamo insieme quanto ci trasfiguri una settimana di Cammino di Santiago rispetto a correre un paio di volte al parco?

E tu continui a non volerne trarre conseguenze?

Che cos’è che credi sia più forte di te? La fatica che hai provato in passato? La pigrizia Che ormai hai consolidato? Il tempo che non ti basta mai?

La verità è che a te e a me e all’universo non può interessare il pregresso. Mai. Non gliene può fregare di meno. Le leggi della natura, attive ogni istante, agiscono secondo una varietà di pesi e misure che hanno un’unica caratteristica finale: sono esatte e sempre uguali. E funzionano ad ogni momento dato. Possono allora considerare il passato, secondo te? E quindi graziarti? Possono fare un’eccezione per te? Davvero lo pensi?

Quante volte ce lo siamo detti? L’unica cosa importante è che tu -se non senti cambiamenti- insista di più, ma molto di più. Anzi, il principio è proprio questo:

solo quando ti metti a nudo completamente e in condizioni risolutorie, ti puoi lasciare andare davvero.

E se a te sembrano estreme, queste condizioni, solo perché il tuo corpo ti chiede soltanto di dire basta per sempre a 10 sigarette, o 5 appena (!), o a stravizi di qualsiasi altro tipo, o abbuffate, ecco qui, sappilo soltanto: sembrano a te, solo a te, sacrifici estremi. E basta una settimana per cambiare vita. Totalmente.

Qualcuno dice:

– sono cambiato.
– E le tue abitudini? Quello che mi raccontavi sui tuoi problemi?
– Eh, ci sto lavorando. Non ho ancora fatto nulla, per la verità. Ma mi sento molto diverso. Ho capito. E mi vedo e mi comporto diversamente.
– Sì, certo. Ma, concretamente?
– Diciamo che ci sto lavorando.
– Altrettanto sinceramente? Ma fammi il piacere, vai!

Se non senti il corpo non puoi star meglio. Se non c’è un reale e costante cambiamento nelle piccole abitudini, quotidiane, legate al corpo e alle emozioni, non puoi arrivare da nessuna parte. Se i bambini stanno bene, lo sentono nel corpo.

Tu, invece, cosa ti vuoi inventare, di inedito, incredibile e mondiale, per far finta che ci sia un cambiamento?

A che cosa, in verità, non vuoi rinunciare di profondamente sbagliato? E che sai che ti fa male? E ti farà sempre male?

Vuoi scriverlo qui di seguito?
Prova a rispondere alla domanda:
“Non voglio rinunciare a… non riesco in realtà a rinunciare a…”.

E inizia a scrivere tutto ciò che ne esce fuori. Piano, piano, magari dopo settimane, o improvvisamente, verrà alla luce quello che cerchi disperatamente, senza poterlo avere mai. E che quindi è solo da abbandonare completamente.

Forse è meglio che inizi a dirtelo.
E ad ammetterlo.

A quel punto chiediti per giorni, per settimane: di che cosa non ne posso più e voglio farla finita una volta per tutte?

E quando ce l’avrai semplice e chiaro:

1) saprai qual è l’assurda convinzione a cui non vuoi rinunciare e

2) conoscerai bene la questione con cui vuoi farla finita.

Allora agirai con la deteminazione che non hai mai avuto prima. Utilizzando tutte le risorse che hai e tutto l’aiuto che puoi ricevere. Tutto.

E in una settimana, ciò che credi irrinunciabile, qualsiasi credenza sballata, la supererai in modo ammaccato o brillante, fa lo stesso.

E ti dirai invariabilmente: era tutto qui? Quanto tempo ho sprecato?

 

 

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