Provate a pensare di rispondere seriamente alla domanda: Come state? Bene, male, una schifezza? E poi aggiungete dettagli che spieghino il vostro stato.
Lo avete fatto? Avete scritto o appuntato mentalmente una parola o una piccola frase?
Scopriremo che ci sono solo 4 modi di risposta.
Ci avete mai pensato?
Perché sono 4 gli aspetti più importanti secondo cui si dispone la nostra energia.
Prima di proseguire, provate a ripetere la piccola frase che avete risposto. Se non lo avete fatto, provate. Bastano pochi secondi: come state?
E’ illuminante un punto di vista di questo tipo.
1) Possiamo rispondere con un accento sul “funzionamento generale” del nostro organismo: salute, metabolismo; “mi sento un po’ affaticato, ma nel complesso bene”.
2) Oppure possiamo sentire in questo periodo l’accento emotivo: “non hai idea di ciò che mi è successo”. In questi casi, è qualche accadimento dall’esterno che determina come stiamo: “mi sento incazzato nero”. Oppure triste ecc.
3) Oppure ancora dal punto di vista del bilancio, del senso di riuscita generale, di profondità, del periodo problematico o meno che stiamo vivendo, quindi della soddisfazione generale: “mi sento in affanno, soprattutto sul lavoro, penso solo a lavorare…”. Rispondiamo secondo “quanto in profondità va bene” o non va bene questa nostra esistenza rispetto alle aspettative che coltiviamo per il futuro. Vale la pena la nostra esistenza?
4) Infine, possiamo rispondere in termini di energia, ed evoluzione o meno di noi stessi e del nostro modo di vivere: “mi sento carico, stranamente in ottima forma, anche se non so bene il perché (ma meglio così)”. Oppure: “mi sento nei miei soliti meccanismi; non riesco a dire no come vorrei e a godermi la vita”; “finalmente sono riuscito a programmare una vacanza e non vedo l’ora”; ecc.
Ecco, ciascuno di questi 4 modi di intendere “come stiamo”, rappresenta uno dei 4 flussi di base dell’Energia corporea.
David Boadella li chiama i 4 Aspetti del Metabolismo Energetico di Base.
La scoperta che esistono 4 flussi di energia -non solo uno- mi ha illuminato. L’energia è certo una sola ma ci sono 4 punti di vista da cui osservarla (da fuori) e sentirla (da dentro): ciò è stato per me fonte inesauribile di motivazione, ispirazione, intuizione.
Sapevo già ad esempio come e quanto “funzionasse” la posizione di bend over, di piegamento in avanti, e sapevo che aveva a che fare con l’integrare le energie superiori e inferiori, ma ritenevo che fossero solo istinti e spirito: mettere la testa in basso costringe all’ennesimo paradosso positivo della bioenergetica: sentire quanto è forte la nostra rigidità nella schiena e nei blocchi del controllo, della lateralità.
In realtà, grazie a Boadella, ho scoperto ben altro: il flusso inferiore e superiore seguono correnti di carica e scarica differenti e solo esercizi e comportamenti che li facciano funzionare insieme, producono benessere reale, concreto e duraturo.
La storia del mio approccio a Boadella è presto detta: all’interno di un articolo che tratta di Lowen e di un altro autore, David Boadella riporta uno schema, a parte, come notazione non inerente al tema che sta trattando.
Quando l’ho letto ero reduce da seminari con Benneth Shapiro, che si occupa da tanto tempo di come carichiamo energia e di come la sappiamo o meno mantenere, o in altre parole, la conserviamo o la disperdiamo.
Da parte mia, io da anni lavoravo sulla consapevolezza dell’energia.
All’inizio, dal principio di carica e scarica fin dal primo libro di Alexander Lowen che avevo letto: “Il piacere”. “Il corpo percepisce solo piacere e dolore” è un’affermazione che mi ha cambiato completamente la vita.
In seguito l’attenzione naturale al bend over e al mettere insieme l’energia dal basso con quella dell’alto. Sono la stessa energia? Sì. Ma l’energia del basso ha qualità diverse? Sì.
Bene, andiamo avanti, mi dissi.
E’ così arrivato il lavoro sull’attenzione alla parte posteriore, alla schiena, al contatto. E come cambia con la parte anteriore? E’ proprio vero che dietro, sulla schiena, “si accumula” rabbia repressa oppure leggerezza, fluidità e gioia?
E davanti (nella pancia e nello stomaco) si insediano paura e tristezza, come la bioenergetica sembra aver individuato?
A questa fase è succeduta una parentesi parallela: il lavoro sui chakra di Anodea Judith che mi ha appassionato. Ad esempio, gli esercizi sul 3° chakra mettono insieme le due energie, inferiore e superiore.
Poi di nuovo un altro lavoro di Shapiro e gli esercizi corporei sui confini, limiti, su “che cosa è normale” per questa persona che ho di fronte: mi trovo spesso a che fare con una ferita di un cliente, nel mio studio, e sul come questa sposti i confini, i limiti personali che ognuno di noi gestisce come può.
E in che modo, grazie alla terapia, sia possibile rimettere al proprio posto questi confini.
Non ultimo, ma cruciale, l’operazione di ri-evoluzione compiuta da Luciano Marchino nelle sue Pratiche Bioenergetiche cui io partecipo da anni, che -a mia interpretazione- non fa soltanto scaricare energia, ma caricare e investire nella vita fuori dalla pratica.
Quindi, il flusso energetico visto in modo circolare, non più in una visione solo catartica, di pieno-vuoto, bensì di pieno-pieno in una sorta di livello tantrico di energia che non si disperde. Lui non lo dice così, ovviamente, ma il concetto mi sembra esprimibile in tal modo.
Inoltre il suo richiamo continuo e fattivo all’equalizzazione dell’energia, coinvolgendo il sistema parasimpatico durante le sessioni di esercizi, ha cambiato il mio modo di partecipare e di condurre le sessioni di gruppo. E il mio modo di essere terapeuta.
Ma la rivoluzione più importante è venuta stagione dopo stagione: ognuno dei 4 flussi del metabolismo energetico di base corrisponde ad una precisa facoltà cruciale nel cambiamento verso il benessere corporeo, emotivo, mentale.
E qui mi si è spalancato un mondo di applicazioni di questi aspetti in ogni ora del mio lavoro di terapia. Aggangi concreti, utilissimi e facili per chiunque voglia applicarsi al proprio reale benessere.
Come incrementare davvero la Vitalità?
Come riuscire ad attingere a tutta la nostra Potenza Personale?
Come non Disperdere l’Energia?
Domande basilari!
Necessarie soprattutto per non ricadere nei meccanismi caratteriali della ferita che continuerebbero altrimenti a riproporsi, riportandoci ai circoli viziosi.
Ecco: il mondo della Potenza Personale è qui chiaro davanti a noi.
Buona Lettura!
- Incrementare la Vitalità
- Saper Reagire Emotivamente
- Potenza Completa Profonda
- Produrre Energia e Non Disperderla
Questionario I 4 Flussi dell’Energia di Base