Prendi il dolore e indossalo come una maglietta.
Amanda Fuckin’ Palmer
Faccio mie le parole di Julia Cameron ne “La Via dell’Artista”, per descrivere il mio cuore pulsante e leggero nel lavorare con questi strumenti di aiuto:
“Dubito di potervi trasmettere il senso di miracolo che ho provato, come insegnante, osservando com’è cambiata la vita dei miei allievi dopo il corso.
Durante le lezioni, la totale trasformazione fisica può essere sorprendente, e questo mi fa capire quanto il termine “illuminazione” sia appropriato.
Il viso degli studenti spesso si ricopre di un particolare splendore quando si mettono in contatto con le loro energie creative. E la stessa atmosfera che carica un’opera d’arte, può pervadere un intero gruppo di allievi.
In un certo senso, in quanto siamo esseri creativi, la nostra vita diventa la nostra opera d’arte”.
Julia Cameron, “La Via dell’Artista”, Longanesi Editore.
E il programma che Julia Cameron descrive nel suo libro, non è altro che una serie di pratiche concrete che disvelano le persone a se stesse attraverso una serie di abitudini legate al piacere e all’espressione di sé.
Quindi, di cosa stiamo parlando?
Di un sistema che funzioni e ci mantenga nel benessere. Tutti ne abbiamo bisogno. E prima ce ne rendiamo conto e prima iniziamo a vivere sul serio.
Ecco allora i maggiori benefici nel dettaglio dello schema dei 5 Problemi Paradossali:
Vantaggi nell’individuare ed evidenziare i 5 Problemi Paradossali
1. Dirsi la verità in modo semplice, chiaro, naturale. Quando è vero, si sente. E sì. E’ proprio così. Sentiamo qualcosa di emotivo e di corporeo trasformarsi.
2. Comprendere in un istante sé stessi e decenni di proprie dinamiche e tormenti. Vedere che non c’è tempo né spazio né troppo tardi che tenga. Anche solo 1 minuto prima di morire, è la cosa che desideriamo di più su noi stessi: dirsi la verità è già comprendere i veri perché della vita.
3. Vivere una specie di epifania personale piena di rivelazioni, dopo la quale niente sarà più come prima.
4. Poter utilizzare un’immagine molto semplice ed efficace allo stesso tempo. “Io sono così e basta. E non cambierò mai. Perché non c’è niente da cambiare” è in grado di smuovere davvero le azioni risolutive una volta per tutte.
5. Portare chiarezza non soltanto nel processo di accettazione incondizionata di sé, bensì in tutti i passaggi e tutte le fasi consequenziali per arrivare al benessere. In altre parole, non si impara ad accettare e basta, ma si imparano anche tutte le fasi che ne derivano allo scopo di star meglio costantemente.
6. Sentire un’immediata Motivazione a proseguire nella progressione, sapendo già cosa ci arriva al passo successivo e poter verificare se ciò accade davvero.
7. Seguire i 5 passi sequenziali. La possibilità di seguire un reale percorso organizzato, ma anche di tornare indietro e concentrarsi immediatamente sul punto precedente, qualora si avverta che quel processo, accettazione o leggerezza che sia, non si è ancora compiuto del tutto in noi.
8. Considerare le fasi sinergiche. Dopo aver preso la questione ‘star meglio’ in modo sequenziale, comprendere viceversa che è necessario prenderla anche da tutti e 5 i punti di vista paralleli, contemporaneamente e in modo convergente, secondo il noto meccanismo del miglioramento di ciascun fattore che provoca una moltiplicazione esponenziale di benefici anziché la loro semplice somma (!).
9. Personalizzare. Non è uno schema di categorie assolute. “L’accettazione incondizionata, per me, che cos’è?”- questo permette di chiederci. “E l’immagine che ho di me, come cambia? E cosa vuol dire -per me e solo per me- nel concreto, evolvermi giorno dopo giorno?”.
10. Accettare di scoprire livelli infiniti, dialettici e virtuosi, di approfondimento. E realizzare che non si finisce mai di trovare di nuovo qualcosa che non avevamo ancora accettato davvero o un’intensità di leggerezza che non ci eravamo permessi. E così via. Tutto ciò ci fa sentire contenuti, strutturati, protetti, come possessori di un segreto, di una chiave dell’esistenza.
11. Crescere in un Sistema Generale di Benessere. Alla fine, questo processo diventa un modo onnicomprensivo di intendere la vita. È un approccio generale all’esistenza. Una filosofia, non solo per risolvere il malessere, ma per garantirsi la nostra piccola felicità. Altrimenti non funzionerebbe.
12. Sentirsi di nuovo artefici del proprio destino. Non è per niente poco, perché permette di avere un programma, qualcosa di immediato, ma anche notevole e prezioso insieme, che colmi la mancanza su che cosa fare dopo, fuori, usciti fuori di casa, nella realtà e nelle relazioni profonde.
13. Comprendere e ri-connettersi al concetto “Natura è Benessere”. Uscire dall’alone dell’esoterico e new age e spirituale ed entrare in questo mondo reale, fatto di problemi concretissimi di bollette e relazioni, legati però ad opposizioni a leggi di natura, le quali invece, se rispettate, ridonano immediatamente vigore alla nostra giornata. E ci permettono di pagare egregiamente le bollette della vita.
Il Fine ultimo di questo Sistema di Valori e Comportamenti che CIASCUNO di NOI HA SEMPRE, ogni giorno, è realizzare il proprio SCOPO PRIMARIO, vale a dire sapere qual è il nostro obiettivo principale, quel che in realtà trascende verso un senso e significato più alto, ampio, profondo.
Questa piccola rivoluzione nelle coscienze permette di vivere in modo molto più CONNESSO alla profondità, che tutti cerchiamo.
Diciamo spesso che la terapia si fa fuori da questo studio e si fa dentro di noi.
E a farla è il cliente con l’aiuto del terapeuta.
Non basta venire puntuali in terapia. Quello è solo l’inizio.
Ma che cosa fare prima, dopo e durante, a nostro avviso mancava, semplicemente.
Ed è uno spazio che illumina, sempre.
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Le Persone si Perdono – Perché è Necessario un Schema dei Problemi
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