3. Il Livello dei Livelli della Felicità

A scuola mi chiesero cosa volessi diventare da grande, risposi “felice”.
Mi dissero che non avevo capito l’esercizio e io dissi loro che non avevano capito la vita.

John Lennon

 

 

 

Ho già citato Robert Dilts, il quale, nelle prime pagine del suo Convinzioni, racconta di come -chiudendosi soltanto 4 giorni in casa con la madre ormai in metastasi- riuscì a far risultare la mamma, al controllo del giorno successivo, completamente in salute e senza alcun marker tumorale. E lo fece solo lavorando con lei, “parlando” delle sue convinzioni sulla malattia, incidendole appunto, e trasformandole.

Ma, se leggete il libro, è di un affascinante incredibile.

E’ il livello dei livelli, l’ho appena detto.

Perché questi interventi funzionano.

A prescindere da quale teoria ci sia dietro. E da quale strada ci si arrivi.

E quindi è anche una teoria delle teorie.

E’ proprio quello che mi sta capitando. Perché ad esempio, sia nell’Autoipnosi, che nel Tethahealing che nelle teorie Quantistiche, che nel Buddismo, nella PNL, il metodo cardine è lo stato di coscienza aumentato attraverso le onde cerebrali. Spostare da Beta ad Alfa, a Tetha, a Delta, il funzionamento del nostro cervello, incide incredibilmente. E lo dicono tutti costoro che sto citando. A parole loro, ovviamente. Ma dicono le stesse cose.

E se a ciò ci aggiungiamo il punto di partenza della disciplina Bioenergetica, con le sue profonde connessioni col corpo, non siamo ad un grado esponenziale di riuscita?

Coinvolgente, no?

Per esempio, prima mi addormentavo e mi risvegliavo con esercizi solo di meditazione corporea, attraverso esperienze di Bioenergetica. E mi affidavo a bei pensieri e al mio corpo. Lasciando che il resto arrivasse da solo.

Ora faccio solo pochi passi in più:

  • mi addormento connettendomi alle 5 cose che mi piace più fare (questo è il link all’esperienza di cui vi ho parlato al punto precedente), che mi donano emozioni precise e inesauribili. Ora pertanto pensare ed emozionarmi, coincidono. E se a voi pare poco, non so se voglio più essere vostro amico…
  • E così, mi lascio andare molto di più di prima a questo piacere, mentre mi apro e mi “vedo” dentro di me, muovermi nel corpo, a contatto di quelle situazioni e persone… concentrandomi sempre di più su quelle 5 cose che mi piacciono di più.
  • A ciò ho semplicemente affiancato…

– un piccolo protocollo di auto ipnosi sul riposo molto più profondo

– e pochissimi minuti di meditazione ad uno stato diverso di onde cerebrali. Dalla veglia, cioè Beta, al sonno, vale a dire Alfa e, se ci riesco -ancora non lo so con certezza- Theta.

E il livello di intensità-e-salute-e-riposo-e-coinvolgimento mi sembra, al risveglio, almeno triplicato. 

Non mi pare che io sia Totò che vende la Fontana di Trevi, no?

Anche perché già solo lavorarci permette di non ammalarsi più.

Sentite come andiamo giù in modo importante? “Vai giù peso”, direbbero a Bologna.

Praticamente mi ritrovo -e voglio dire che tutti noi possiamo ritrovarci con semplici istruzioni- come coloro che abbiamo sempre ammirato e un po’ invidiato per la loro capacità di addormentarsi all’istante e rigenerarsi indirizzando il loro riposo senza tentennamenti.

“Non ci posso credere…” -mi sono detto, incredulo. Io proprio io, spostato cronico, della famiglia degli irrequieti senza speranza, con i geni maledettamente modificati dalla smania e dall’ansia di generazioni e generazioni, riesco a dormire in modo profondo e rigenerante? Ehh? Non ci credo.

Immaginatemi al risveglio, mentre mi alzo incredulo, non abituato a tutto questo riposo intenso. E so che molti di voi capiscono da dentro che cosa voglio dire.

Certo, tutto è da perfezionare.

Ma l’universo non ti chiede la perfezione, come dico spesso: ti chiede fermamente la direzione che hai intrapreso. Ogni mattina te lo chiede.

Insomma, facciamo degli esempi di come funzioniamo:

Non avete mai sognato di dovervi ancora laureare o diplomare e svegliarvi con angoscia, tutti sudati, da questo brutto sogno, soprattutto se ricorrente?

Oppure di non riuscire mai a trovare la strada? O altre esperienze variamente ansiogene?

Ecco di cosa stiamo parlando.
Se continui a fare questi sogni, vuol dire che il tuo sistema interno si nutre delle sostanze da paura che produci.

Pertanto, dopo aver programmato il riposo attraverso l’Autoipnosi -che poi è tutta Iper Concentrazione- questi sono gli auspici reali su cui mi concentro prima di addormentarmi. E sono semplicissimi:

Salute Riposo Energia
Entusiasmo Amore Prosperità

I quali però, vivendoli in meditazione attraverso onde cerebrali diverse dalla veglia, con la massima immaginazione al presente, si trasformano all’istante, in indirizzi per la coscienza. Vale a dire che mi rifaccio a esperienze reali vissute intensamente in passato e -me le immagino concretamente- in futuro.

(Nei prossimi passi vi spiego bene in che cosa consiste questa meditazione e che cosa fare esattamente).

A questo punto, mi è sufficiente, come dicevo sopra, “sentirmi” mentre vivo le 5 cose che mi piace più fare (una sola per notte o tutte, in successione, non ha importanza) e il gioco è fatto. Poiché, visto che sono esperienze che mi piacciono tanto, me le rivivo e sto benissimo senza alcun altro fine.

E quando non si ha altro fine che l’intensità vissuta qui ed ora, cosa accade? Il passaggio non solo al sonno, ma a qualcosa che -al risveglio!- assomiglia alla beatitudine, naturale, immediata e garantita.

E influenza così -1 istante dopo- il funzionamento dell’intero sistema personale, fino ad indirizzare i sogni che, ricordati o meno, non lasciano grovigli e angosce e non si nutrono più di atmosfere-sostanze da paura. Bensì sono molto più rigeneranti, di salute intensa, senza negoziazioni con il sé né compromessi.

Tutta la procedura, brevissima in realtà, la ripeto poi al mattino e durante il giorno, quando ho anche solo 1 minuto.

E vi invito a provare l’effetto che fa. E le trasformazioni reali e concrete che produce nella nostra esistenza.

Diceva Massimo Troisi in una famosa scena di un film, guardando fisso un secchio: “vien’ accà, che te cuoste?! Tu sempre secchio sei, ma a me, se tu vieni ‘accà, mi cambia tutta la vita, mi cambia!”.

Ecco, tutto sta a non desiderare mai più la svolta in questo senso. Mai più. A non bramare mai più l’impossibile.

Evvabeh, lo diciamo talmente tante volte.

Ma oggi, qui, la prova provata, la svolta, è realizzare che non si può stare nel mezzo, come si crede, cioè evitando di stare comunque davanti al secchio, o di pensare “non devo pensare al secchio”… Ad libitum…

… bensì possiamo solo abitare e nutrirci ogni respiro che ci è concesso su questa terra, battendo ferro su ferro come i fabbri medievali, facendo qualcosa di incredibilmente, totalmente, coinvolgente, con i tre cervelli deputati alla vita: 1. pensieri, 2. emozioni, 3. corpo.

Questo è ciò che Dispenza chiama allineamento:

Se desideri vivere una nuova esperienza nella realtà, devi fare in modo che il tuo comportamento corrisponda al tuo obiettivo; devi allineare i pensieri alle azioni, e fare delle scelte che siano compatibili con il nuovo modo d’essere. Quando dimostri, applichi fisicamente ciò che hai ripetuto mentalmente, coinvolgendo il corpo e facendo in modo che l’organismo faccia ciò che la mente ha appreso.

Pertanto, se desideri che i segnali si manifestino nella tua vita, devi vivere ed essere nella stessa energia che ti ha consentito di creare. In poche parole, se vuoi che l’universo cominci a rivolgersi a te in modi nuovi e insoliti, l’energia e la mente che esprimi nella tua vita devono corrispondere all’energia e alla mente che hanno caratterizzato la meditazione che hai compiuto nei panni del tuo nuovo ideale. Quando ciò avviene, sarai connesso o intrecciato all’energia creata in una dimensione che va oltre lo spazio e il tempo, e questo sarà il modo attraverso il quale attrarrai il nuovo evento nella tua vita.

Quando entrambi gli aspetti del sé sono allineati, il “tu” che vive la “vita presente” corrisponde all’essere che hai creato durante la meditazione. Ora sei il tuo futuro sé, che esisteva a livello potenziale nel campo quantistico. Quando il nuovo sé, che hai creato nel corso della meditazione, mostrerà esattamente la stessa firma elettromagnetica del futuro sé che sarai nella tua vita, ti unirai a questo nuovo destino. Quando riuscirai a realizzare sul piano fisico il sogno di “essere un tutt’uno con il tuo futuro sé nel momento presente”, sperimenterai il dono di una nuova realtà. Riceverai una risposta da parte di un ordine superiore.

Joe Dispenza, Cambia l’abitudine di essere te stesso, pag. 320.

Se c’è e arriviamo al punto di sentirlo, questo allineamento, siamo felici, con niente, dentro. Sempre. Senza che accada nulla fuori. E solo allora accade, la vera e propria rivoluzione, nel momento in cui a noi non interessa più.

Tutto si trasforma allora in questo periodo da:
– segnali importanti di benessere ma isolati e episodici / o intuizioni meravigliose ma instabili e accennate…
– …a potenti sintesi di piacere secondo i tre cervelli, in cui sappiamo finalmente come indirizzare pensieri, su quali emozioni sintonizzarci, e quali sensazioni corporee coltivare.

Meeh, direbbe un caro amico.

Vivere così nella sintesi, senza più passato e futuro, al di là dell’andare a vivere al mare o dal risolvere i problemi.

Abbiamo finalmente, tra le lacrime di gioia, la sensazione potente di sentirci al di là.
Dove tutto accade.

A che ti serve lettore tutto questo? Ah, tu mi chiedi a cosa ti serve?

  • A sapere cosa fare di definitivo, immediatamente incisivo per il tuo star bene. Ti interessa?
  • A sapere fino a che punto sei drogato di malessere.
  • A seguire i passi per non essere più avvinghiato alla mancanza.
  • A incenerire finanche il solo pensiero di una sigaretta o di quella cretina abitudine.
  • A polverizzare quella ricaduta puntuale a piangersi addosso, se capite quello che voglio dire.
  • A conoscere il livello di dedizione al piacere e allo star bene che occorre metterci per produrre risultati stupefacenti (ci sta come termine, nel discorso)
  • I quali risultati saranno altrimenti zero, cioè faranno finta di voler star nel benessere, solo parlando di benessere, per continuare a frantumarsi il basso ventre coltivando le sostanze chimiche della mancanza e del malessere.

 

È davvero un altro passo. Un’altra prospettiva.

La verità -Monsieurs-Dames!- è che noi tendiamo a non-indirizzare-mai-davvero (!) e quindi a lasciare spazio a tutti i rivoli di paure e di insignificanze abituali.

E vogliamo cambiarle una volta per tutte queste barbarie della nostra Anti Felicità? O vogliamo continuare a rimandare in eterno?

Vediamo adesso al punto successivo: dov’è che gli approcci sopra citati, convergono realmente? Cosa c’è in comune, riassumendo, che possiamo considerare e praticare, giorno dopo giorno, senza studiare sui libri vent’anni, prima di trovare la strada maestra per star bene?

Continua la lettura (trova il tempo, non rimandare, programma quando leggerai, metti una sveglia, altrimenti è tutto un alibi… vuoi solo parlare di star bene, senza volerlo davvero…). Vai all’articolo successivo: La Famigerata Convergenza delle Teorie sul Benessere

 

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