Il futuro esiste solo nel presente
Solo questa attenzione totale ti cambia il senso del futuro.
Anche se non lo vedi per niente.
Ma lo sai.
Credici immensamente.
Con pazienza e applicazione.
Solo l’accettazione stravolge l’idea di futuro.
L’idea di futuro ti cambia se ti dedichi cento volte di più al presente.
Come si fa?
Lo fai con convinzione estrema.
Ti butti nel presente.
Ti getti d’istinto nelle energie quotidiane.
Allora, di colpo, scopri che qualsiasi questione futura, da domani all’infinito, sarà esattamente come oggi.
Senza alcuna aspettativa salvifica.
Con il desiderio che tutto continui così.
In questo flusso di presente intensissimo, da qui all’eternità.
La vera Accettazione libera Energie
La questione liberatoria dell’Accettazione è che libera energie.
Come diciamo spesso, si accetta ciò che si ripete sempre uguale da tormentarci l’esistenza e che accettiamo al punto di riconoscerla e svelarla, per smettere di crederci e di investire energie infinite. Ma chi te lo fa fare -questa è constatazione!- a sprecare pensieri, emozioni e azioni, in battaglie sempre uguali per la legittimazione di una ferita che per definizione non arriverà mai?
Quale ferita? Questa. La tua. Ad esempio che ti capitino sempre disgrazie e ingiustizie. O una di queste. Che ti senti condannata, esclusa, tradita, rifiutata. Con l‘emozione tua tipica di abbattimento. Con quali temi irrisolti? Questi altri. Conseguenti. Che cerchi da una vita disperatamente di non sentirti come sopra. Ma continui a non realizzarti o a non saper stare in relazioni di qualità.
Oppure passare la vita intera a lottare con le ansie per avere la salute che non arriva mai.
Ecco, sono tutte questioni che dall’accettazione derivano. L’accettazione infatti tutto spiega. E non puoi far altro che constatare che allora non vale più la pena vivere ripiegati. Riavvoltolati in se stessi.
Dispiegare di nuovo le ali
E’ come reimparare a volare. Pronti di nuovo a rituffarsi nella gioia dell’intensità.
Infatti l’Accettazione non è che il primo punto della trasformazione di se stessi. Il secondo è proprio quello della Legge dell’intensità che dice appunto: Conta Solo l’Intensità. E anche qui ci saranno decine di punti da attraversare.
Ma prima, doverosamente, l’accettazione. Poiché, senza accoglienza consapevole, incondizionata appunto, nulla sarebbe davvero profondo e incisivo.
L’accettazione è la casa sicura
La casa che non abbiamo avuto.
Chi in un modo chi in un altro. E che oggi però possiamo avere solo dentro di noi. Questo è uno dei segreti principali dell’accettazione. Accogliti e non rifiutare più né la tua vita in toto né tutto ciò che ti capita. Perché non è nella soluzione alla smania, che troverai pace. Bensì nella direzione opposta: è nella comprensione della smania dentro di te, che troverai il suo scioglimento.
L’accettazione ti fa vedere
L’accettazione ti fa vedere tutte le chimere a cui corri dietro, nessuna esclusa.
L’essenza dell’abbraccio profondo alla consapevolezza è la verità. Scopri, nel cammino su di te, che puoi solo accettare questioni da meno vere a più vere, da più superficiali a più profonde, da meno importanti a essenziali nella tua esistenza.
L’Accettazione pulisce
Fa splendere il diamante che siamo. Agevola finalmente la scoperta del nostro potenziale. Lascia emergere. Lascia arrivare. Ha un valore inestimabile in questo senso. Ti induce ad andare. E senza fare niente di che. Nulla di clamoroso, bensì di molto naturale e felice in sé.
Come si incontra l’accettazione?
L’Accettazione è una pietra d’inciampo.
La s’incontra una mattina per caso e non la si molla più. Ci si sbatte contro. Precisamente come un regalo prezioso. Una scoperta che nessuno ci aveva anticipato.
Nessuno parla dell’Accettazione.
Come di tante cose necessarie al benessere e che bisogna sdoganare al mercato della mattina, come fossero pomodorini, questioni cruciali anche se spicciole, della nostra cultura, che andrebbero divulgate in ogni dove, a costo di essere involgarite, appunto.
Ma tu ti rendi conto dell’accettazione proprio quando più mattine, di settimana in settimana, nella tua evoluzione, inizia a tornare spesso il concetto che questa tua dinamica ripetitiva, qualunque essa sia, va accettata. Punto. Nel senso che devi vederla chiaramente per disinnescarla. Non si può eludere l’accettazione. Non si può più nemmeno schivarla. Va affrontata e confrontata di petto. E allora il cliente o paziente che sia, pone la famosa domanda:
Accettare in che senso?
E dà il via al cammino del farsi andar bene quel che accade davvero dentro di sé. E no, non è mai rassegnazione. Questa è la scoperta. La rivelazione che ci cambia la vita. Non bisogna accettare perché ti devi rassegnare e perdere ancora di più la speranza di cambiamento. No. Occorre accettare che vivi infognato in obiettivi che sono in realtà illusioni ed occorre che tu di dia solo una sveglia, immediata. Importante. Definitiva.
La vita che fai non ti interessa davvero
Quel che vuoi dire è che devo cambiare obiettivi? Quel che voglio dire è di più: è che tu, proprio tu, vuoi fare in realtà qualcos’altro. Dall’altra parte del cosmo rispetto a ciò che credi tu.
Esempio? Di nuovo la laurea, chissà perché, si ripresenta spesso in terapia.
Solo se mi laureo, dice P., potrei essere finalmente soddisfatta e felice e meritevole… e poi si ferma sconcertata, visto che mi ha appena detto: è da una vita che non riesco a sentirmi soddisfatta. E nessuno a casa mia lo è mai stato davvero, realizzato.
Ora? Quindi? Che vuoi fare? Capisci al volo che prima lavoriamo su come sentirti da oggi legittimata, spontanea e realizzata dentro, sapendo che per te è una battaglia contro le proibizioni che senti fin da piccola… oppure, a 40 anni, con tutti gli impegni che hai, non ci potrai mai riuscire a finire l’università, per sentirti legittimata fuori. Poiché è la tua fatica di Sisifo. E non vuoi finirla in realtà. Vuoi solo tormentarti ancora di più perché non ce la fai.
L’Accettazione è quindi anche un risparmio infinito di denaro?
Sì, è vero.
E’ dire basta a spender soldi in imprese, trasferimenti, corsi, amori, occasioni e città, tutti faticosi. Issimi, in verità.
Lo scopo recondito è sempre realizzato al 100% nella nostra vita
Parliamo di intenti profondi e delicati e oltremodo rivoluzionari.
Un altro caso ancora più drammatico:
guarda che tu vuoi solo morire, vuoi morire sul serio, per toglierti da questa vita in cui senti da sempre solo il fallimento. E continui ad ammalarti proprio per realizzare i tuoi veri scopi, e non come tu credi, per una serie di sfortune continue.
Accettalo. Altra verità che ci disvela noi stessi. Quel che ti sta accadendo realizza sempre totalmente e precisamente al momento dato, ciò che desideri davvero. Quindi sappilo soltanto. Se sei fallito, vuoi fallire, sei e rappresenti il fallimento che vuoi. Esatto. Prova a ripetere e ad acquisire la dinamica profonda: sei e rappresenti il fallimento che tu e solo tu vuoi rappresentare.
Lo facciamo tutti. Rappresentiamo il successo o il fallimento che abbiamo dentro. Nel 100 per 100 dei casi. Oppure la cacchetta del successo in misura del 3 o 4 su 10 del nostro potenziale. Una vita di accontentamenti.
Cerchiamo di capire come e perché. E poi risorgi.
‘E poi risorgi’ è proprio lo stato d’animo disvelato e attento, memorabile e presente a se stessi, che sviluppiamo un attimo dopo aver accettato.
In questo senso:
Si può star bene senza accettare?
Naa, come dicono nei film americani. Giammai.
Per cui, mettiti l’anima in pace e cerca di capire che cosa e come accettare.
Per tutti questi motivi l’accettazione è il primo passo, la prima canzone alla chitarra del benessere pieno e totale.
Ti induce a non limitarti più. Ti fa vedere la vita com’è.
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