5. Il Problema del Carattere e il Paradosso della Connessione Corporea


Non permettere alle tue ferite
di trasformarti in qualcuno che non sei.

Paulo Coelho

Il Quinto Paradosso segue la saggezza del corpo.

 

Se il problema paradossale che si presenta più spesso negli esseri umani, come abbiamo visto, è:

 

5. Problema del Carattere.
Ego, determinazione e volontà, non ottengono mai soddisfazione. Solo una connessione diversa e più naturale al Sé, al corpo e alle emozioni, sviluppa reale Benessere.

Allora, solo un atteggiamento, comportamento, accompagnato da sane abitudini, può tirarci fuori da queste dinamiche.

Vediamo in questo schema, come il circolo vizioso del Carattere si auto rinforzi sempre di più:

 

 

A questo punto, solo un comportamento che non segua più le “solite strade”, può andare alla radice delle nostre vere esigenze. Ma questo vuol dire -di punto in bianco- comportarsi in modo diverso, opposto, altrettanto paradossale, che interrrompa finalmente qualsiasi circolo vizioso.

 

Paradosso della Connessione Corporea:

Il corpo sana i Paradossi ad un livello più profondo di ascolto. Mai scegliere tra le due alternative del paradosso. Solo vivendo fino in fondo le emozioni e le sensazioni di ciascuno dei due poli come fosse l’unica verità, si svela il motivo e la soluzione al problema, ad un livello più profondo di connessione, pieno di senso per noi.

 

Nei fatti, lo abbiamo scritto spesso, quando siamo nel malessere, se scegliamo A ci manca B e se scegliamo B ci manca A.

 

Ciò perché usare solo la mente-volontà-determinazione-carattere portano ad una obbligata limitazione del Sé e quindi ad un’insoddisfazione pre-destinata.

Ciò dipende dall’ATTENZIONE TUTTA DEDITA AI SOLITI CIRCOLI VIZIOSI.

 

La quale non può dare soddisfazione per definizione, in quanto rappresenta meno della metà di noi.

 

Ripetiamo infatti la descrizione più estesa del Problema:

5. Problema del Carattere: Ego, determinazione e volontà, non ottengono mai soddisfazione. Solo una connessione diversa e più naturale al Sé, al corpo e alle emozioni, sviluppa reale Benessere.

Capire è lo sbaglio, Connettersi è la Strada. Cercare soltanto di capire con la mente qual è il problema, e determinare attraverso l’ego e la volontà la nostra vita, non basta per uscire realmente dalle solite dinamiche insoddisfacenti. Solo una sintonizzazione diversa e più naturale di tutto il sistema mente-corpo-emozioni a priorità corporee ed emotive, abitudini, esigenze e urgenze, sviluppa uno stato di benessere migliore per ciascuno di noi.

 

Quindi, qualsiasi scelta effettuiamo in uno stato d’animo contrastato e/o bloccato, non porta a nulla di positivo.

Il problema in questo caso è che le alternative non sono profonde:

ci diciamo che non sappiamo cosa scegliere per non dirci qual è il reale problema e quale la soluzione.

 

Allora, se possiamo, semplicemente, non scegliamo, bensì restiamo in ascolto.

 

Una persona di cui abbiamo già raccontato, non sapeva se scegliere tra la moglie e l’amante. Venne fuori, restando in ascolto senza scegliere, che non voleva in realtà essere condizionato da nessuna donna. Quindi, restare con entrambe era la soluzione, non il problema. Poiché così poteva recarsi “dall’altra” ogni qualvolta si sentiva troppo condizionato…

 

In alternativa, se per esempio dobbiamo scegliere in fretta se accettare un lavoro o aprirci ad un affetto improvviso, ma non sappiamo deciderci per qualsiasi motivo… allora la scelta, se non è proprio sì, vuol dire che è no, almeno per adesso è no. Punto.

 

E se abbiamo già scelto e non sappiamo se abbiamo scelto bene o male, o sentiamo già addirittura di aver scelto male… diciamoci la verità e alleggeriamo il nostro spirito:

 

quella scelta è ininfluente rispetto al benessere reale, perché presa senza consapevolezza profonda. Restiamo ancora in ascolto e cerchiamo di capire che cosa accade dentro di noi e quali sono le sensazioni corporeee e le emozioni che accompagnano certe esperienze e non altre.

 

 

Per esempio, la persona di cui sopra, rivisse in terapia tutti gli esaperati condizionamenti ricevuti da bambino dalla madre… e potè sviluppare una consapevolezza e un’accettazione che lo portarono a riconsiderare che cosa preferiva e che cosa invece era fumo negli occhi delle caratteristiche delle due donne della sua vita.

Così da poter rionterare la bussola interna, l’intuito, la sensazione, il saper che cosa viviamo in profondità e perché.

 

Ma come si fa concretamente?

 

  • Resto in attesa di quel che mi dice il corpo:
  • Cosa succede se scelgo A?
  • E vedo come mi sento in questa simulazione
  • Che non dico a nessuno per ora
  • Ma che esploro e alle cui conseguenze mi apro completamente.

 

 

E’ il caso di Saverio, il quale non sapeva se scegliere di nuovo di fuggire da un rapporto, dopo che -per l’ennesima volta- aveva avuto:

1) prima il picco di interesse
2) poi -a mano a mano- era cresciuta la mancanza di stimoli
3) e via via era montata la voglia di fuggire dai progetti di vita in comune.

 

Il problema, lo sapeva, non era in quello specifico rapporto, il problema era nella parabola che ogni volta seguiva la sua vita affettiva.

 

Allora, semplicemente, ha iniziato a rimuovere, almeno per un periodo, la tentazione della fuga…

 

…e ha iniziato a stare  nel “come se” la sua vita fosse libera e senza impegni affettivi, seguendo appunto il paradosso:

Contemporaneamente sto e allo stesso tempo vado,
perché tanto so che sono traumi antichi e suggestioni interne mie.

 

 

Una volta accettato il paradosso ed esplicitata questa sua condizione interiore alla partner, appunto paradossalmente, si è sbloccato tutto: la sincerità delle emozioni, la verità, gli affetti, la relazione sessuale ecc.

Il suo modo di stare sarà sempre precario e fragile, perché lui sempre così si è sentito.

Ma è solo una suggestione caratteriale, una maschera che lui sentirà sempre.

Ciò NON vuol dire che non può vivere pienamente la propria vita.

 

Ora può essere anche entusiasta e presente e brillante e spiritoso e auto ironico e imperfetto come tutti noi siamo e ci sentiamo.

 

E di colpo, una sera, durante il riposo finale di una sessione di gruppo di Bioenergetica, una folgorazione, legata ad un sogno in dormiveglia: lui che si sentiva tirato per le braccia da più persone, tutte donne.

 

Aveva rivissuto quella sera, in una sola immagine, la sua condizione infantile, allevato da madre e zia, che vivevano insieme in una relazione simbiotica tra loro e senza il padre, che lui non aveva mai conosciuto.

 

Mi sentirò sempre in balìa, sottomesso e legato dal rapporto con qualsiasi donna,
perché mi sono sentito davvero troppo condizionato da bambino.

 

 

Da qui il passo successivo è stato confidarsi con la sua compagna. Fino in fondo.

Compagna che ha potuto così comprendere e confidare finalmente perché a lei stava bene questo rapporto con un uomo insoddisfatto e sempre tentato dalla fuga…

Il rapporto è arrivato ad un livello di profondità e amore sincero, insperato fino a poche settimane prima.

E la sua relazione, anziché interrompersi, è di nuovo sbocciata con un livello di dialogo e di intesa molto più profondi e sinceri.

Ora, non sanno se questo fuoco rinnovato durerà, ma l’importante, come in tutte le coppie è l”ALLEANZA, il sentire che l’altro è ogni volta comunque sincero e totalmente e dalla mia parte, sempre.

 

Ecco la differenza e il valore aggiunto della pratica bioenergetica.
Il Corpo ci dà una regola, una costanza, un partecipazione, uno stare,
qualsiasi sia il problema,
che sana automaticamente ogni paradosso,
ascoltandolo ed esprimendolo.

 

La Bioenergetica è diventata in questo modo, per noi che la pratichiamo, il più valido strumento che oppone “paradosso sano” ai “paradossi della volontà”, dell’orgoglio, della paura, in un parola: del carattere.

 

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