2. Il Problema della Costanza e Il Paradosso della Leggerezza Profonda


Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa.
Il secondo momento migliore è adesso.

Confucio

 

 

Se già il primo paradosso di

 

Accettare il problema e di dirsi che non si risolverà mai

Quindi di stare sul problema e NON sulla Soluzione

 

 

vi ha sorpreso e vi ha lasciati interdetti…

 

…immaginate ora l’espressione di chi si senta dire che il passo successivo è:

Dare luce, augurare benessere e gioia
iniziando da chi più ci ha fatto del male

e dai problemi peggiori.

 

 

La sospensione nello sguardo è così emblematica che l’invito a spiegarsi è automatico:

 

“No, non ti sto prendendo in giro… è che il potere di rovinarti la vita lo dai tu a questa persona e a questi problemi, anche se non sai come e da dove cominci, per ora”.

 

 

Quindi ripartire e tornare a progredire, inizia dal dedicarsi di nuovo con tutto se stessi all’intensità e alla sua legge fondamentale:

Legge della Leggerezza Profonda

Conta Solo l’Intensità di Oggi, Ogni Giorno

 

 

 

 

Il Paradosso della Leggerezza Profonda recita infatti:

Dare luce proprio alle situazioni peggiori e a chi ci ha fatto del male è l’unica strada per sviluppare il benessere.

 

 

Il trauma da tradimento è uno dei casi più emblematici in questo senso.

Simona è arrivata nel mio studio con un tradimento che aveva dell’inverosimile. Il suo fidanzato aveva una vita parallela, con tanto di casa nascosta e amante stabile da anni. Per questo non si decideva a sposarla. La sua reazione è stata traumatica a dir poco. Si è abbattuta e spezzata.

E la “cura di se stessa”, imparata in soli due incontri di terapia, è stata allo stesso modo aggressiva, ma nella direzione contraria (si veda Aggredire il Trauma):

 

“Sì, credo di aver capito: è stato spiazzante quasi quanto scoprire il tradimento, ma alla fine, provando, devo ammettere che sto meglio, molto meglio: mi ha convinto l’aspetto più vero a cui hai fatto riferimento… è talmente assurdo ciò che è successo che ci devo stare male io?! Se fossi stata così male, lui avrebbe raggiunto il risultato: comportarsi in modo inqualificabile e far star malissimo me, non se stesso…E in più, faceva anche l’arrabbiato con me!

Allora io prendo tutto il mio dolore, salvo il mio amore vero, puro… e a questo punto ingenuo, e ti do luce, tantissima luce, totalmente, ti auguro tutto il bene, ti ringrazio di tutto ciò che mi hai dato in passato… che è stato tantissimo… e anche di questo tradimento… è così?

Dev’essere così, perché in qualche modo sto capendo piano piano gli effetti benefici, man mano che arrivano.

Piango tutto il dolore e la tristezza, ma elaboro il lutto, vado avanti, come se tu fossi venuto a mancare per quello che eri. Che è la verità. E vedo anche gli aspetti positivi… penso a cosa sarebbe successo se tu mi avessi comunque sposata… a come starei peggio… sento che adesso tutto quadra, mentre prima avevo continui segnali incongruenti. Insomma, sto di merda, ma non sempre, in alcuni momenti sto bene e leggera, mi devo solo riprendere. E soprattutto sento che dando luce, sto ritornando a vivere.

 

Di Piera e del suo tradimento subito, forse ancora più traumatico, abbiamo già parlato.

 

 

Per entrambe, ma anche per altre centinaia di persone in questi anni… l’unico processo possibile per ritrovare il benessere è stato illuminare di nuovo la propria vita.

 

Tanto più che:

2 persone esposte allo stesso medesimo Trauma, reagiscono in modo completamente diverso.

Allo stesso tempo, una persona esposta a due Traumi distinti tende a reagire sempre nel solito modo, peculiare, caratteriale.

per questo,

Riprendere il filo interrotto

 

è il problema di ciascuno di noi, e delle nostre particolari e uniche tendenze caratteriali.

 

Se invece appunto ricolleghiamo le nostre connessioni interne, allora nessun trauma ci sbarellerà più.

Mi chiedono:

sta bene, ma perché cominciare da chi ci ha fatto così tanto del male? O dalle peggiori situazioni per noi angoscianti?

Perché è li la battaglia.

 

Perché la distrazione in queste occasioni non esiste ed è deleteria e basta.

Perché ciò che fuggi t’insegue e ciò che affronti si scioglie.

 

Perché solo se il processo è radicale e viene messo alla prova nelle situazioni primarie e più difficili per noi, allora funziona davvero.

 

E poi noi lì vogliamo stare: ne siamo come ossessionati.

E non c’è niente che ci interessi di più di quel tradimento o di quell’umiliazione.

 

Quindi stiamo lì, ma…

 

…possiamo starci in senso opposto e direzione contraria a quanto abbiamo fatto sinora…

 

…e vedremo che cambiamento siderale accadrà in pochi giorni.

 

La questione stupefacente della Leggerezza Profonda e del dare luce è che compie proprio tutta la parabola che si prefigge.

 

Davvero al termine, dopo aver ringraziato con tutto se stessi e donato dentro di noi l’energia, l’auspicio e la benevolenza verso proprio chi ci ha fatto più del male, fiorisce realmente un’intensità, un sollievo, una partita chiusa e concretamente risolta con quella persona o quelle situazioni assurde che ci hanno rovinato la vita…. e ci fiorisce dentro il senso per cui quella condizione o persona è stata per noi un dono e come solo grazie a questa consapevolezza l’abbiamo già superata, così, all’istante.

 

E’ davvero la serenità e la ri-appacificazione cui aneliamo da sempre.

 

E  funziona sia con gli altri che con se stessi e le proprie questioni irrisolte.

 

Provare per credere.

 

Ciò perché il Problema Paradossale della Costanza, che è il tema a cui la Leggerezza si oppone, afferma che:

2. Problema Paradossale della Costanza:

Le persone ricadono sempre negli stessi problemi e aspettano di risolverli prima di poter star meglio, anziché occuparsi di procurarsi Benessere.

 

Il punto quindi è sempre lo stesso. E illumina la nostra vita: non è vero che A ci ha fatto del male e B poi ci ha fatto del male in maniera diversa e poi C ecc. ecc. chissà perché ci ha fatto ancora del male…

E’ vero invece che noi abbiamo un problema irrisolto dentro, che attrae sempre lo stesso argomento nella nostra vita.

 

Tutto sta a vedere qual è.

 

Quindi, per Gennaro e per la sua omosessualità tenuta segreta, di cui abbiamo trattato negli articoli precedenti:

 

a) il problema sentito e sbandierato è quello dei giudizi che gli altri potrebbero avere su di lui per le sue tendenze sessuali

b) mentre il vero punto irrisolto è la sua capacità di affermare se stesso, che ritorna fori sempre uguale, nel lavoro, nelle relazioni, negli affetti e nel sesso.

Ossessionarsi sul sesso, pertanto, NON è cercare di risolvere il problema, è ingannarsi per NON risolverlo.

 

Ciò poiché a volte il panorama è complesso:

 

la paura di A. di non sapere amministrare il proprio denaro e di non volersi esporre sul lavoro… rappresentano tutti lo stesso tema: la sua incapacità di affermare se stesso.

 

Il terrore di esporsi nei gruppi e di sentirsi insignificante di B. sono in realtà manifestazioni del suo dover essere ai margini per antica imposizione paterna.

 

Desiderare da sempre un affetto che non arriva mai, sentirsi ogni volta offesa e non rispettata dalle proprie amiche, agitarsi in un’insoddisfazione perenne… sono soltanto per C. l’espressione del sentirsi indegna che i genitori per qualche motivo le hanno passato da bambina.

 

Così D. si sente da sempre ideologicamente impegnato in una battaglia per la propria indipendenza dal sistema, quando in realtà ha una paura palpabile delle relazioni, e ce l’ha da sempre.

 

Ed E. si batte per il proprio riconoscimento professionale e il successo da quando era ragazzo, ma il suo problema -che ormai conosce da 10 anni!- è che dentro di sé si sente indegno, a causa del mancato riconoscimento paterno.

1. Il Nostro problema non è mai quello che lamentiamo (Apparenza).

2. Il nostro problema reale è sempre uguale a se stesso (Costanza).

Per questo, l’unica cosa è lavorarci in modo ri-connesso al vero sé, e farlo con un’intensità luminosa, piena e potente.

 

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