Visione Radicata: 33. Il Rito della Nuova Vita

“Cosa fare per essere felici? Nulla! Non si deve fare nulla.
Bisogna soltanto staccarsi dalle cose. Dall’illusione.
Dalle idee distorte. Come liberarsene? Rendendosi conto che sono sbagliate.
[…] La vostra infelicità è provocata da quello che aggiungete.
Questa addizione è la causa dell’infelicità. […] La preghiera è il fuoco!
Il fuoco sta per la trasformazione che deriva dalla presa di coscienza
dell’illusione e dall’impegno della persona a staccarsene“.

Anthony de Mello

 

 

In ogni terapia, tutte ma tutte-tutte, in ogni cammino, in ogni disamina della propria vita, arriva il momento decisivo. In cui hai una lucidità incredibile su di te, e ti vedi finalmente.

Se cammini per strada, ti fermi incredulo e ti segni l’intuizione preziosa, per paura di dimenticarla:

“Ah ma allora la chiave di tutto quel che devo fare è questa! Oh Madonna! Tutti i miei problemi sono solo lì!”.

Ora però, già dal giorno dopo, ti chiedi:

Ma posso stare “dentro le cose” con questa immagine chiave, progredendo di più, indirizzando, vivendo davvero meglio? Non perdendo questa illuminazione?

Questa è allora la domanda.

Ed è la domanda delle domande, quella che viene rivolta tutte le settimane negli studi di terapia:

Come posso fare a non perdermi?

Soprattutto negli incontri di gruppo, quando questa illuminazione si manifesta, per fortuna, proprio la visione radicata di sé, “La Veritàaaaa “, come la chiamava Cesare Zavattini, un magnifico intellettuale che vedeva lunghissimo, emerge in tutta la sua potenza.

Ma noi abbiamo bisogno di rivederla decine di volte prima che la fuga, il raccontarsela, l’orgoglio o la vergogna vengano meno, insieme alle fette di prosciutto che abbiamo sugli occhi, per abbracciare la visione naturale, esatta e veritiera di sé.

Mino, ad esempio,  è passato da:

Non Valere mai fino in fondo e dover allora, per questo, studiare molto per aumentare ogni volta il proprio valore /…

…ad Accettare che questa sensazione di essere in assoluto insignificante non è da seguire, ma solo un ricordo sempre uguale, indelebile, che nessuno potrà mai colmare e basta accoglierlo e non fare alcunché.

Allora, quando sei a questo punto, sai che è arrivata l’occasione preziosa per il Rito della Visione Radicata, o Rito della Vita Nuova.

Vale a dire un periodo cruciale, che sancisca un drastico cambiamento di impostazione della propria esistenza.

Altrimenti, cosa succede? Che resti solo nella suggestione, e subito dopo attenui l’entusiasmo e non riesci, poi, a salvaguardare niente:

“Sono stato travolto come al solito dagli impegni,
…non ho saputo materialmente che fare,
….è stata solo un’intuizione passeggera…”.

…e insomma.
Quante volte ci è successo?

Questo è il motivo, pensate un po’, per il quale le persone “sbagliano sapendo di sbagliare”, si mettono nei guai, lasciano ad esempio il lavoro senza avere un’alternativa, pur di imprimere una direzione comunque diversa e carica di speranza, ma che rivela presto un’illusione, se non ha i giusti presupposti.

Capito a che livello siamo? E quanto è importante sapere che cosa fare e che coosa no?
In sostanza, noi terapeuti siamo solo i meccanici che aggiustano macchine dopo gli incidenti. E ci piacerebbe tanto-tanto un po’ di prevenzione.

Negli anni, allora, ci è venuto spontaneo, vivendo a contatto diretto delle esigenze delle persone, di suggerire dei passi importanti, che qui riportiamo nella sintesi e nell’efficacia che nel tempo hanno assunto, quali forme di un vero e proprio, se volete, Rituale di Iniziazione ad un Nuovo Cammino.

Rito composto:

…come fossero 4 lati di una nuova posizione di vita, vere e proprie protezioni da indossare per la nuova esistenza che ormai siamo pronti a vivere.

Insomma, una sorta di collaudo e rodaggio di questa benedetta nuova macchina, che ha comunque un motore ricondizionato e che quindi deve tenere conto di tante varianti: su che strada correrà? È adatta? Quale velocità si desidera? Perché? Per quale viaggio? E’ realistico tutto ciò? Ce la possiamo fare?

Badate bene: anche se NON sono organizzati come qui vedete, questi passi noi li compiamo lo stesso.

Però fa la differenza tra riuscire e non riuscire, il sapere che esistono e possono essere compiuti come si deve.

E poi provarci e riprovarci, e individuare l’ottimizzazione di questo processo, illustrare lo schema semplice e chiaro che favorisca lo spostamento delle truppe del benessere dentro di noi sul fronte dello star bene e fuori dal bosco magico della ferita dove tutto sembra sotto incantesimo e appare come non dovesse poter cambiare mai!

“Fuori dalle menate infinite!”- ci diciamo!“Ma come fare?”.
Ecco, appunto.

Oltretutto, in quale momento accadono queste illuminazioni su noi stessi?

NON siamo all’inizio della terapia e del cammino.

No. Quello lo abbiamo già passato. Poiché se alla prima intuizione, non ancora comprovata nel corpo e nell’accettazione, mettiamo a soqquadro la nostra esistenza, chi ci preserverà dalle proiezioni, illusioni e successive delusioni sempre in agguato?

Per questo ci capita spesso, nelle prime settimane, mesi o stagioni, a seconda del punto di inizio e delle velocità di ciascuno, di raccomandare il rispetto delle fasi giuste per ogni anima persa e a seconda della perditudine che attraversa.

Scherzando, ovviamente, ci capita di sdrammatizzare, raccomandando prudenza, alle ipotesi strampalate di cambi di vita radicali e formule improvvisate di nuove libere relazioni, o di lavoro e guadagni senza né capo né coda…

E nel farlo attraversiamo, come abbiamo abbondandemente visto,  4 fasi, di cui questa è solo la quarta…

RIEPILOGO FASI DELLA TRASFORMAZIONE  DEL CARATTERE

1. Accettazione. No -ci diciamo reciprocamente- all’inizio del nuovo sentiero che vorremmo percorrere. Forse non è il caso, non è il momento, non ci sono ancora tutte le idee chiare e al posto giusto, non si è ancora comprovato più volte e insieme ad altri, che ci rispecchiano e ci fanno risuonare, che il problema e la difficoltà sono proprio quelle e che la soluzione giusta ormai è lì, e non aspetta altro che essere messa in atto.

  • No, aspetta ancora: con chi ne hai parlato? Chi è d’accordo? Quanto è facile? Quanto è invece innaturale?
  • Cosa VEDI realmente dentro di te quando pensi a questa decisione?
  • Ricordi? Ciò che è facile, è, ciò che non è facile, non è.
  • Il cambiamento o è facile, o non è.
  • Se lo fai ora, forse non ci sarà una fioritura. Tutto qui.
  • Quindi concentrati ancora sull’accettazione e le sue domande. Non correre.
  • Non hai ancora fatto niente sulla consapevolezza. Non hai ancora effettuato le esperienze che la vita ti richiede. Cosa cambia se metti alla prova quanto hai già deciso?
  • La consapevolezza è tutto.
  • Il resto andrà da sé, esprimendo queste nuove modalità di relazione con gli altri e con il mondo.
  • E respirandoci dentro.
  • Passa per il rito di Accettazione e stacci a contatto. Altrimenti come fai a sapere come ti sentiresti nel cambiamento? Come distingui che cosa seguire e che cosa no?

Pertanto: avete qualcuno che temete stia per decidere o preferisca ogni volta agire d’istinto e senza le dovute cautele? Mandategli queste note. E ditegli:

dai retta, moltitudini di persone si sono rovinate la vita,
solo perché non sapevano come fare passi certi e sicuri”.


2. Leggerezza.
Poi viene la stagione dell’intensità e della leggerezza profonda. Dove ti butti a capofitto in qualsiasi esperienza con la rinnovata energia che ti viene proprio dall’aver accettato e abbandonato cambiamenti effimeri e improvvisati. Stai a contatto e goditi molto di più ogni giornata, senza stravolgere nulla degli elementi fondamentali della tua vita. Ma la salute, il benessere, sì, concediteli per prima cosa!

 

3. Evoluzione. Fino a che non arrivi a sentirti finalmente di nuovo in Evoluzione. Alla Rivoluzione Sostenibile. Vale a dire al cambiare abitudini in modo sempre più “sul piccolo aspetto” e mai più sul grande. Basandoti sulla legge del rituale e del piacere: si cambia davvero solo se c’è una piccola abitudine quotidiana che ci radichi sempre di più verso il benessere e mai più perseguendo i grandi obiettivi che ci sembrano oggi scollati ormai dalla nostra vita.

 

4. Visione. Ma infine, al quarto punto, quarta fase, quarto livello della terapia, di cui ci occupiamo in questo punto, la Visione Radicata, allora sì, tutto viene confermato, comprovato:

  • la nostra esistenza è già cambiata nei suoi presupposti
  • i nostri propositi si sono già confrontati con almeno 100 “tasselli”
  • esercizi
  • pratiche
  • letture
  • esperienze
  • sedute di terapia
  • workshop
  • gruppi
  • e approfondimenti…
  • e poi ancora con vacanze inedite
  • e alimentazioni diverse
  • relazioni un po’ più chiare… 

E allora sì, che ci folgoriamo sulla via di Damasco dietro ad un banalissimo Piazzale Loreto e ci fermiamo a dirci:

“Ok, allora, adesso, è arrivato il momento di rifondare la mia vita.
Ci sono. Sono pronto. Ma quali passi devo compiere?”

 

Eccoli. Allora. Semplicemente.
Respira, però.
Respiraci dentro.

Sono qui esplicitati, di seguito, come fasi o livelli, dall’1 al 4 del Rito della Vita Nuova, come degli assunti logici, successivi. Ma per ciascuno di noi può essere più consono partire dal 2 o dal 4, e trovare meglio la strada da soli.

 

 

Bene! Ma come li devo compiere? In quale forma? In successione?

Vanno approfonditi e riflettuti in parallelo, “lavorati” attraverso esperienze di ascolto di sé che svelino il cammino.

Per cui scegliete liberamente da dove partire, noi vi suggeriamo solo una traccia, questa: rispondete alla domanda sottostante che più vi riguarda oggi, cliccateci sopra, e seguite l’intuito, come sempre.

Buona Vita. Nuova.

 

 

Emozione chiave (Togli il Bambino dal Freezer)

Da sempre, l’emozione chiave, cruciale, ricorrente, per me è…

 

Nuova Metafora (Ognuno ha la Metafora che si Merita)

In quali situazioni concrete o immaginate sono stato felice? E come può rappresentare una direzione metaforica importante per me? Come la nomino quest condizione?

 

Vera Immagine di Sé (La Vera Immagine di Te, è Tutto)

Quale immagine di me ento di avere da sempre?

 

Atto Simbolico (L’Importanza dell’Atto Simbolico)

Qual è l’azione che sancisca ai miei occhi e a quelli degli altri che io sono cambiato?

 

 

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Visione Radicata: 34. Togli il Bambino dal Freezer

 

 

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