La Legge del Dare
Il Dare spazza via tutto. Letteralmente. Tutti gli indugi, le insoddisfazioni e i circoli viziosi. Ti fa virare di 180 gradi la tua prospettiva. Dalla parte opposta. Come principio.
Dai. Solo quello conta. Ma come? Prova. Nella realtà concentrati sul dare. Sempre. Tutto te stesso. A tutti. Funziona attraverso la domanda: ma se io accetto come assunto di base che tutti siamo nati per dare? E se mi concentro solo sul dare?
Ecco che proprio tutto cambia, muta di senso e mi pone ad osservare la vita dall’altra parte del cosmo. Quindi all’inizio può essere una simulazione, un’esperienza per svegliarci. Ma poi prende piede per quello che è: la verità.
Continua così il nostro viaggio bioenergetico all’interno delle 7 Leggi Universali del Successo proposte da Deepak Chopra.
Legate ovviamente non solo all’affermazione di sé, bensì in quanto leggi della natura, connesse alla sensazione di sentirle valide in sé, sempre e comunque.
Per il benessere allora risultano imprescindibili.
Il dare è la seconda legge dopo la potenzialità pura. Siamo davvero nati per dare, ci dice.
Quindi mi immedesimo a mia volta nel dare, costantemente. Allora sì che viene fuori il come voglio dare. La mia creatività ed espressività. Corporea ed emotiva. Che poi vedremo nella Terza Legge, anch’essa conseguente, che è quella del Karma o di Causa-Effetto.
Ma se partiamo dal Dare, condivido sempre con chiunque ciò che ho scoperto svariati anni fa: immaginate di declinare con una mano l’energia nelle situazioni che affrontate, come se da dentro voi stessi tiraste fuori energia e la distribuiste idealmente alle persone che vi circondano.
Chiudete gli occhi e provate ad immaginarvi davanti alle varie prove della vostra vita. Il lavoro, la genitorialità, la coppia, le relazioni, le responsabilità. E immaginate che con questa mano che parte da davanti alla pancia risale verso il mento con una gesto che declini energia ad ogni condizione che incontro.
Ma mentre prima il modello era: declino una parte a te, un’altra a te e così via, oggi no. Non più. Oggi a te do tutta la mia totale e incondizionata energia. E un istante dopo la do anche a te e a te e a chiunque altro con la stessa massima e profonda energia. Questo ti cambia completamente l’attitudine alla vita. L’energia è sempre al 100 per 100 presente. L’energia c’è o non c’è. Ci sono solo questi due modi di intendere il dare. Distribuire in percentuali oppure considerare di spendersi sempre totalmente. Appena compio questo cambio di prospettiva entro nell’Energia 2.0. E tutto cambia. Totalmente. Mi ritorna di colpo tutto in maniera emotiva e sorprendente.
Ma ovviamente la Legge del Dare non si limita a questo, che è solo un ingresso, certo stupefacente, nell’universo del dare.
Dice infatti Deepak Chopra: con la disponibilità a donare ciò che ricerchiamo, assicuriamo alla nostra esistenza l’abbondanza dell’universo.
Vale a dire che assumi come principio non solo il dare, bensì anche il donare proprio ciò che stai cercando. E ancora non possiedi. E forse non possiederai mai.
E’ la direttissima alla radice dei tuoi bisogni e desideri. Se ti muovi per qualsiasi strada della Thailandia, ad esempio, incroci dei tempietti, ai piedi dei quali trovi tutti doni simbolici di tale principio: se hai sete, offri acqua, se hai mancanza di denaro, offri denaro. E cosi via. E’ la via del buddismo, ma non solo. E’ il reale distacco dai territori dell’ego.
E’ 1) mettere alla prova se è vero e reale che quello è il mio bisogno;
e 2) è attingere dentro di sé, imparare a cercare dentro e non fuori quella esatta istanza specifica che agita la nostra vita, proprio perché la dobbiamo donare.
E’ inoltre 3) uscire dalla dinamica disinteressata e superficiale per tornare al coinvolgimento nelle relazioni con cose e persone secondo la logica opposta: sono di nuovo molto coinvolto e interessato in ciò che faccio e nelle cose di cui mi occupo, ma dalla parte opposta: perché da oggi dono, con tutto me stesso e a chiunque io incontri. E ciò l’universo lo sente immediatamente. E ci fa tornare la meraviglia in forma di cose e persone esattamente ciò che doniamo, ma nella vera essenza possibile in natura. E non secondo qualcosa che prima evidentemente cercavamo male e nel posto eminentemente sbagliato.
Si badi bene: non è sacrificare l’avere per il dare, bensì il contrario: per avere davvero e totalmente tutto ciò che desideriamo, occorre donarlo, e partire dal donare, sempre, ogni volta. Poiché ti ritorna ciò che desideri solo dopo ciò che doni prima. E ti ritorna in misura di 1 a 1 rispetto a ciò che hai donato.
E’ il circolo della vita e dell’energia che la legge del dare ti invita a considerare. E’ tutto universalmente qui.
Se ci pensate, essendo l’essere umano potenzialità pura, come abbiamo visto nella prima legge, allora la seconda legge non può che ricordarci la possibilità e la capacita di poter donare il tutto potenziale, quindi senza limiti, senza blocchi al fluire dell’energia. E’ questo il senso ultimo del dare: partire dal dare ci fa sentire il fluire, ci pone nel fluire di tutto il potenziale possibile. Ci fa toccare l’intensità dell’universo. Ci fa scoprire in un gesto, in ogni gesto, la vera vita coinvolta.
E la Bioenergetica e i suoi esercizi-esperienze, ci hanno portato direttamente a fare esperienza di come e di quanto questo dare cosi fondamentale sia favorito estremamente dal lavoro bioenergetico di carica e scarica e di apertura di tutti i canali di comunicazione. Il principio di carica e scarica, il primo e fondamentale della Bioenergetica, ci dice che il benessere può essere solo dove ci dedichiamo con intensità a spenderci e poi ci rigeneriamo della stessa identica misura.
Quindi il benessere non è riposo assoluto. Anzi. Non è evasione. Anzi.
A questo punto, tale principio di carica e scarica ci dice: solo se ti apri e ti coinvolgi col corpo e nel corpo, le emozioni si sprigionano in modo determinante ed efficace in sé. Appena ciò si compie, si inizia istantaneamente a dare. E a sentirsi al centro esatto del flusso potentissimo dell’energia vitale.
E ciò spalanca ancora un altro punto d’arrivo. Quello dell’immanenza: se ho passato l’esistenza a cercare in giro il mio avere e scopro che ho solo da dare per avere, mi fermo; disinnesco il mio agitarmi; mi acquieto per muovermi davvero. Non ho più bisogno di cercare spasmodicamente.
Mi accomodo nel dare. Trovo l’essenza che mi sistema. Arrivo al tutto, e lo trovo nel niente da fare. E nel tutto da dare. Uno spazio finalmente pieno a prescindere.
Attuare la legge del dare è in realtà molto semplice: se desiderate la gioia portatela agli altri; se cercate l’amore, imparate ad offrirlo; se volete essere considerati e apprezzati, imparate a considerare e apprezzare gli altri; se ambite alla ricchezza materiale, aiutate gli altri ad ottenerla. In realtà il sistema piu semplice per avere ciò che si desidera consiste nell’aiutare gli altri a realizzare la medesima cosa.
(…)
Il modo migliore per mettere in pratica la legge del dare – e avviare l’intero processo di circolazione dell’energia- consiste nel proporsi di dare sempre qualcosa alla persona che incontrate. Non è necessario che le facciate un dono materiale: basta un fiore, un complimento o una preghiera. I doni più grandi, in effetti, non sono materiali. La cura, l’attenzione, l’amicizia, la considerazione e l’amore rappresentano alcuni dei regali più preziosi che si possano fare e che tra l’altro non costano nulla. Quando incontrate qualcuno, beneditelo in silenzio, augurategli felicità, gioia e serenità. Questo dare in silenzio è molto efficace.
Deepak Chopra, Le 7 Leggi spirituali del Successo, pagg. 21-23, Pickwick Editore.
Se vuoi approfondire, guarda il video con dei casi esemplari di Dare e il senso del Dare Luce.
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