4. La Famigerata Convergenza delle Teorie sul Benessere

Vediamo adesso La Famigerata Convergenza delle Diverse Teorie sul Benessere, viste al punto precedente, Il Livello dei Livelli della Felicità.

  • Dov’è che gli approcci sopra citati, convergono realmente?
  • Cosa c’è in comune, riassumendo, che possiamo considerare e praticare, giorno dopo giorno, senza studiare sui libri vent’anni, prima di trovare la strada maestra per star bene?
  • E in che cosa si sostanzia, questa univocità di intenti delle diverse teorie?
  • Sono tanti o pochi i punti da considerare? Quanti?
  • E cosa fare, materialmente?

 

Per ciascun approccio-modello esposto nell’articolo precedente indichiamo cosa possiamo portarci a casa concretamente. Se approfondirete ciascuno di essi tramite bibliografia, ovviamente, le sfumature vi saranno eminentemente più chiare. Ma un compendio può aiutare parecchio, perché mette in luce e quindi folgora sulle opportunità di star meglio sul serio, con pochi accorgimenti sensati.

 

I princìpi legati a tali rivoluzioni, che noi chiamiamo le 5 Leggi della Trasformazione del Carattere
– La priorità delle Emozioni Corporee per star bene in modo costante. Le leggi di cui sopra si rifanno ad un intero mondo di scoperte che abbiamo indicato nell’aprirsi e sottostare alle emozioni corporee, che dal corpo partono e al corpo ritornano.
– Le ultime evoluzioni della nostra ricerca vertono, negli ultimi mesi, soprattutto durante e dopo il lockdown, sia nel mentre che alla fine della classe:

  • sull’aspetto di apertura all’ascolto del corpo
  • e sull’evocazione di immagini su cui meditare. Per intenderci, se prima tendevamo a vivere emozioni corporee, esprimerle e -al termine- a rilassarci e lasciar rigenerare, ora, solo un minuto prima, indirizziamo sia il processo in senso fisiologico profondo, neurale, che tematico, vale a dire verso un aspetto emerso negli esercizi su cui porre una domanda al nostro corpo e meditare mentre il corpo si acquieta. Ciò rende il processo meno tradizionale e univoco. E più completo, evoluto, moderno, integrato, e trasformativo, se capite quel che voglio dire.
  • In che cosa allora muta ed evolve la pratica bioenergetica? Nel senso specifico di raffinatezza del processo di ascolto e sintonizzazione sul corpo, grazie almeno a due manifestazioni di cui parliamo qui di seguito:
    a) la meditazione bioenergetica di movimento, cioè dell’osservare lo scorrere della vita stando però moltissimo di più dentro alla motilità corporeo-emotiva e alle sue manifestazioni, rispetto ad esempio alla mindfulness
    b) il far “funzionare” il cervello ad una frequenza cerebrale diversa da quella della veglia, come indicato dall’approccio quantistico legato alle neuroscienze, o dall’auto ipnosi e dal tetha healing, con risultati più francamente efficaci.
  • Ecco perché partire dallo specifico bioenergetico rappresenta un indubbio vantaggio: senza il corpo al centro del processo, né la mindfulness, né l’approccio quantistico sfruttano a pieno le loro potenzialità. E perdono in “sole parole” la loro scintilla e piena trasformazione. In altri termini, una cosa è dare istruzioni per il relax completo e il body scanning per poi portare l’attenzione su aspetti evolutivi e di benessere, un’altra invece è un’intera sessione di apertura di tutti i canali corporei-emotivi-energetici in modo profondo e applicato, attraverso cui predisporre il sistema corpo-cervello ad un funzionamento di livello incredibilmente diverso (secondo l’approccio quantistico) e di posizione e filosofia di vita meditativa (secondo la meditazione di movimento bioenergetico).
  • E’ talmente stimolante questa integrazione che, per i prossimi mesi, a partire da Bioenergetica in Paradiso nel Salento in Settembre 2020, abbiamo già previsto sperimentazioni e approfondimenti via via diversi nelle classi di esercizi. Non vediamo l’ora.

 

Per cui, riassumendo i famigerati 3 Passi per Star Bene sul Serio, da compiere insieme e sincronizzati, rispetto alla sola consapevolezza di sé, sono così evidenti e accessibili da motivare parecchio ad alzare il sedere dalla sedia e decidersi finalmente a:

  1. Metter al centro il corpo
  2. Cambiare la frequenza del cervello
  3. Meditare vibrando 

 

E tutto ciò è in perfetta linea di tendenza rispetto alle 5 Leggi della Trasformazione del Carattere, poiché:

  1. Ti trasportano automaticamente nell’Accettazione, sana, indispensabile e matura.
  2. Garantiscono Intensità e non vediamo davvero cos’altro lo possa fare di più.
  3. Ti catapultano nella Rivoluzione Sostenibile, attraverso semplici rituali di progressione.
  4. Mettono al centro del processo la rilevanza delle Immagini Mentali. Vere e proprie visioni nuove, creative di te e della tua esistenza. Le quali finalmente ti permettono con le lacrime agli occhi di auto determinare la tua vita. Così. In un attimo.
  5. Esaltano infine le Emozioni Corporee, dove tutto è sempre più integrato per il benessere.

 

2. Fisica quantistica e neuroscienze. Come avete visto al punto La Chimica da Paura, ci possiamo anche limitare in questa sede ai testi e ai corsi di Joe Dispenza, ad esempio Cambia l’Abitudine di Essere Te Stesso, Placebo Effect, Diventa Supernatural.
E’ talmente coinvolgente e ricco il connubio tra bioenergetica e neuroscienze che ne parliamo in maniera più specifica e dedicata, nel punto: La Felicità Quantistica.

 

3. Autoipnosi. Il Testo di riferimento per me è stato Autoipnosi, di Bernhardt e Martin, libro datato e per questo senza i riferimenti alle neuro scienze. Ma nelle indicazioni proprio per questo, incredibilmente assimilabile alle stesse conclusioni di Dispenza. Ad esempio:

1. L’Ipnosi non esiste.
2. Si può solo aiutare gli altri ad autoipnotizzarti.

3. Quando ci riesci, entri nella cosiddetta trance ipnotica, alteri la tua fisiologia in uno stato, che come per gli altri approcci, se si leggono le descrizioni, porta il cervello a funzionare come se stessimo dormendo un sonno profondo. Se restiamo vigili, a questo stadio, possiamo programmare ogni nostro effetto di funzionamento desiderato. Mi ha colpito l’esempio: se siamo preoccupati per un evento che deve accadere, possiamo programmare il nostro sistema interno a rilassarsi, mano a mano che quel giorno si avvicina, quindi -viceversa- a preoccuparsi sempre di meno, non sempre di più. E viene descritto come fare materialmente. Ad oggi, la utilizziamo soprattutto per un aspetto: il riposo profondo, specifico, applicato, ma può avere diramazioni infinite.

 

4. Tetha Healing. Qui siamo proprio al punto della sintesi di tutti gli approcci qui considerati, visto che già nel titolo è indicata la strada del benessere. Il libro omonimo di Vianna Stibal, infatti, e i corsi da lei sviluppati, indicano proprio la strada del cambiamento di stato di funzionamento del cervello, fino ad arrivare alle onde Theta appunto, anziché quelle Beta della veglia, come base necessaria e sufficiente (sic!) del cambiamento radicale dal malessere al benessere intenso e ripetuto.

Ed è una scoperta che trasforma i riferimenti della felicità, per intenderci.

 

 

5. Meditazione. Dalla Mindfulness di Kabat-Zinn, al suo testo “Dovunque tu vada ci sei già”, alla Vipassana, o a qualsiasi libro o esperienza ci possa introdurre alla millenaria arte del lasciar scorrere e osservare la vita senza entrare nel flusso delle preoccupazioni, viene oggi molto rivalutato proprio perché ci pone al di là di una modalità razionale di funzionamento. E perché fermarsi alla tecnica in sé e non cogliere a che cosa ci porta in realtà questa applicazione?- ci siamo detti. La trance, il distacco, il lasciar scorrere, conducono ad un’attitudine di frequenza diversa. Anche qui la radice è comune anche se non dichiarata.

Tutte queste discipline non fanno altro che ribadire l’importanza dell’alterato stato di coscienza, nel senso rallentato di consapevolezza dello scorrere della vita, senza lasciarsi travolgere dal lavoro della mente che produce tutto il nostro stress. Ma cos’è questo stato di pace, se non ancora un accento alle potenzialità dell’accordo e della armonia tra pensieri e corpo ed emozioni? Il quale accordo, abbiamo verificato, si realizza sempre di più, man mano si arrivi ad un uno stato più “acceso” del rapporto cervello e sue potenzialità.

 

6. La Lista dei Piaceri. Questa esperienza, a cui siamo arrivati attraverso diversi spunti, tutti provenienti da testi e teorie sulla Felicità: Da + Felici, a Felici senza Motivo, a Imparare l’Ottimismo, ci pongono in sostanza di fronte alla domanda:
ti sei mai chiesto che cosa ti piace davvero? Lo hai messo in riga e ti sei impegnato a sentire come mai nonfai sempre ciò che ti piace?

In questi due punti, illustriamo il cammino da fare per trovare dentro di sé che cosa ci piace davvero e un esempio personale con cui confrontarsi.

Tali approcci, come la Positive Psychology, si interrogano su come si può essere felici tout court, di che cosa in realtà renda felici e non più di che cosa curi l’infelicità, come si è fatto per centinaia d’anni. Ed è un lavoro che ci cambia, appunto, così profondamente, da trasformarci chimicamente. Possiamo provare a verificare realmente quanto riusciamo e fino a che punto ci cambi stare il più possibile nel coinvolgimento profondo. Provare per credere.

 

7. Il lavoro affascinante di trasmutazione delle Convinzioni effettuato dalla Programmazione Neuro Linguistica. Il testo Convinzioni, di Robert Dilts, tra i molti altri, vi può cambiare la prospettiva del benessere, come successe a chi scrive decenni fa. “Tutto”, cioè l’intera esperienza, la salute, il benessere, la realizzazione, si basa su convinzioni, mere rappresentazioni della realtà, le quali possono cambiare, semplicemente, seguendo uno schema e un modello. Tanto da far letteralmente scomparire malattie gravi, frutto soltanto di false rappresentazioni della realtà. Abbiamo effettuato già un esempio sconvolgente di ciò, ma molti altri potete trovarne in rete. Ricordo un video di Tony Robbins dove un obeso che amava svisceratamente il cibo spazzatura, dopo solo pochi minuti di trattamento, non riusciva  più nemmeno ad avvicinarlo se non sentendosi malissimo.

 

8. Le Osservazioni sulle correlazioni tra gli effetti terapeutici del Buddismo e l’Analisi Bioenergetica, rivalutano anche le esperienze filosofiche della pratica buddista, come abitudine ad una frequenza di giri del motore corpo-mente-emozioni che in realtà “cura in sé”, già solo per il mantra come esperienza ed esercizio di benessere.

Mi avevano già impressionato alcuni miei clienti buddisti, per come la loro pratica fosse efficace non solo come filosofia, ma anche -e a mio avviso soprattutto- come fisiologia, cioè come cambio di paradigma neurale che le ripetizioni di mantra ogni mattina permettono di compiere. Poi, come sottolinea da tempo nei suoi discorsi e conferenze Luciano Marchino, e come sa chi frequenta i suoi corsi e le sue pratiche, tra l’altro così ben rappresentate dal suo testo Risvegliare l’Energia, Psicoterapia e Buddismo, Edizioni Mimesis – frontiere della psiche, in cui illustra i parallelismi e le compatibilità tra l’Analisi Bioenergetica e Le diverse applicazioni del Buddismo.

Mi sono infatti sempre detto: a me sembra che la filosofia buddista predisponga certo al benessere come approccio alla vita, e che questo non si discuta, ma di più, e giorno dopo giorno, sia la pratica buddista, la preghiera quotidiana, recitata in un mantra, a trasformare la fisiologia delle persone che incontro. Il buddismo visto anche qui innanzitutto come cambiamento di stato e funzionamento biochimico prima che altro.

 

E non abbiamo citato le evoluzioni incredibili di alcuni approcci più applicati, che ci stanno cambiando la pratica del benessere: il Gaga Movement, ad esempio, il quale, se iniziato dopo un riscaldamento bioenergetico e vibrazionale, ha risvolti di espressività molto più accentuati. L’utilizzo della danza in modo così profondamente creativo e senza obblighi di forma coreografica, unito ad uso appunto ipnotico delle musiche (vedete, siamo sempre agli stessi livelli di profondità…), su una base dicevano bioenergetica, rende l’esperienza non meno di indimenticabile.

Come accade per alcune meditazioni dinamiche di Osho, soprattutto se appunto integrate con le vibrazioni bioenergetiche e molto più grounded, se capite cosa intendiamo. Queste integrazionin ci hanno convinto dell’importanza dell’intensità del lavoro sulle emozioni attraverso il corpo.

Permettono di arrivare ad una verità energetica di un tale livello capace di trasformarci in modo esistenziale. Anche in questo caso ricordo il racconto di una persona alle prese con una maratona di 24 ore di meditazioni dinamiche differenti, senza interruzioni: al termine è stata in uno stato di energia così alto e beato, che non ha avuto bisogno di dormire per una settimana.

Ad esempio: anche le applicazioni delle neuroscienze e i testi di Joe Dispenza propongono una meditazione dei Chakra, molto interessante per le sue applicazioni. E’ tuttavia priva di corpo e di coinvolgimento. Mentre la Meditazione Dinamica Di Osho del Chakra Breathing è molto più efficace. Ma è ancora più trasformativa per come la proponiamo noi, con una base e movimento di radicamento e vibrazioni bioenergetiche. Se si integrano questi tre approcci, base bioenergetica, movimento di Osho e implicazioni quantistiche e neuroscientifiche, i risultati sono esponenziali.

 

Spero a questo punto di avervi dato un quadro del livello possibile di benessere quando lo decidiamo davvero e usciamo dai mezzucci consueti e appena appena accennati.

 

Ora, che fare?

Prendersi la follemente piacevole responsabilità di impostare la propria sequenza quotidiana di benessere.

E poi integrarla-evolverla-progredirla con le esperienze di cui sopra. Può essere un corso di un weekend al mese o un libro alla settimana o a stagione, non ha importanza.

E’ importante come e fino a che punto vogliamo vivere intensamente, tracciando la via della nostra felicità.

 

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