Il Problema dei Problemi Paradossali.
Non si entra piano piano nel benessere.
Ci si catapulta.
Ma davvero non si comprende al volo qual è il vero motivo di tutto il giro di giostra che mettiamo in piedi ogni giorno andandoci a scovare l’ennesimo malessere?
E realmente non vogliamo vedere -e per quanto tempo ancora?- qual è l’effetto benefico dell’Intensità di Ogni Giorno e del ritornare ad illuminare ogni nostro santo risveglio?
Il Motivo per cui l’Intensità Funziona NON è quello semplice e di primo livello –e cioè che è efficace seriamente contro qualsiasi trauma possibile. E speriamo di averlo dimostrato. No, non è solo questo.
Il Motivo più profondo è che altrimenti, se non pratichiamo l’Intensità che ci radichi nel nostro nuovo sistema di Benessere, non usciremo mai dal vero problema: stare, attrarre, riconoscere, alimentare sempre, ogni giorno, il nostro sistema di malessere, caratteriale, posturale, esistenziale, che ci ha protetto e fatto crescere, ma oggi vede, sente, riconosce sempre le stesse paure, ansie, insoddisfazioni e paturnie di allora.
Il Problema dei Problemi Paradossali è che non vogliamo star meglio in realtà, ma neanche un po’.
E’ come una trama sottostante, non la vedete? Una tessitura che ritorna irrimediabilmente a rompere gli stranguglioni.
Perché mi capitano solo e sempre le stesse atmosfere? Perché le relazioni sempre uguali? Perché incertezze? Pensieri fissi, ricorrenti?
Cos’è che mi porta inesorabilmente sempre a non sentirmi mai pienamente bene?
E’ il sistema di malessere imparato nella nostra infanzia. Tutto potentemente qui.
Quindi non è mai il SINGOLO accadimento, il reale problema. Mai.
Quel fastidioso, ricorrente problema non si risolve in definitiva perché il nostro sistema di attitudini appreso da tanto tempo e operante a pieno regime fa sì che non lo vogliamo risolvere davvero e una volta per tutte. No.
Vogliamo solo far finta di risolverlo, attenuarlo magari, girarci intorno, ma in realtà aneliamo solo stare nello stesso brodo.
E non appena lo sveliamo per quello che è e lo affrontiamo allora come sistema generale di vita e non quale problemino che stranamente continua a ripetersi, si può scindere nei singoli passi da affrontare. Per poi facilmente uscirne.
E’ la differenza abissale tra girare in giro e andare dritto al punto.
E ditemi se non fa la differenza.
E la cervicale. E la colite, gastrite e problemi di peso. E l’insoddisfazione nel lavoro. E non mi riesco a decidere tra questo e quello. E perché ho sempre questa difficoltà? Fino a sono stufa di fare sempre io la lavatrice.
Ma la vogliamo smettere una volta per tutte?
Avrai sempre questa difficoltà perché sei ridicola. Hai l’immondizia nel cervello. Ti occupi di cose e pensieri e sintomi e problemi che perpetui da sola e proprio per questo non potrai mai e poi mai risolvere.
E se continui così, non ne uscirai mai.
C’è un’infinità di sintomi che è stata spazzata via dalla verità di poche sedute di terapia fatta bene e definitiva e secondo questa idea di Benessere.
Se non la vediamo in questa luce, avremo solo una parziale prospettiva dello stare finalmente meglio. E di saperlo mantenere.
Non stiamo parlando di tecniche che funzionano puntualmente e molto bene in occasioni di problemi importanti. No.
Stiamo parlando del fatto che queste tecniche risolvono perché fanno parte di altro e si nutrono di un’altra atmosfera, la quale nuova aria si libera ogni qual volta la alimentiamo con una luce nuova, appunto.
E’ chiaro ora, che cos’è davvero importante?
Stare nelle leggi naturali del benessere. Le quali hanno da essere radicate. E vedremo come si fa nell’Evoluzione Sostenibile con i suoi rituali.
Poiché il punto dirimente è uno solo: una cosa è avere delle immagini migliori, potenti, piene di luce e di noi che influenziamo dentro la nostra immaginazione gli eventi e le persone della nostra vita.
E se non si parte da questa nuova attitudine non si arriva da nessuna parte. E d’accordo.
Ma far ricorso all’immaginazione scissa dalla realtà ha solo un effetto di sollievo.
Mentre un’altra cosa è avere poi dei rimandi concreti, reali, con prima 10, poi 50, poi 100 appigli reali e materiali a questa nuova luce nella realtà di tutti i giorni.
1) Ad esempio, se la strada è ritornare a sentirmi a mio agio dentro di me… lo capisco e lo pratico. Penso e mi sintonizzo su come e quando mi sono già ritrovato pieno di leggerezza e profondità insieme. E ritorno magicamente ad un periodo che può essere, mettiamo, dello sport da giovane, del ballo, del canto, della croce rossa, di qualsiasi attività che mi facesse pulsare il sangue nelle vene.
2) Ma se capisco e basta, come ci limitiamo a fare nella stragrande maggioranza dei casi… fuori di me non si manifesta nulla e nessuno se ne accorge. E non cambia un cavolo di niente. Mai.
3) Altra cosa è invece re-iscrivermi ad un corso sugli stessi temi a distanza magari di decenni.
4) Un’altra ancora è se poi questo corso inizia a ridarmi concretamente tutte le settimane una connessione diversa, come un treno di energia vitale che mi investe e non ne posso fare a meno.
5) E un’altra faccenda completamente diversa è diventare attivista di questa ritrovata passione e lasciarsi coinvolgere dall’organizzarla e caratterizzarla in prima persona, a incidere nella vita attraverso questa attività, fino al punto da ristrutturaci di nuovo buona parte dell’esistenza.
E cosa accade se questo stesso schema lo ripeto e lo travaso nelle relazioni affettive, con lo stesso partner? Senza più rottamarlo per prima cosa, ma magari per seconda o per terza o per quarta… bensì rigenerando prima di tutto il rapporto dandogli luce dentro di me, allo stesso identico modo della ritrovata passione di cui sopra? E solo attraverso tale entusiasmo che non vivevamo da decenni, tornare a coinvolgerci insieme, in qualsiasi piccola cosa?
E cosa si scatena se porto questo stesso impeto nel lavoro, nella salute, nell’alimentazione, nell’attenzione -per sempre da oggi!- a piccole abitudini e mai più a grandi obiettivi?
Ci arriva come un dono travolgente: ci ritroviamo ogni mattina in mezzo a prima 10, poi 50, poi 100 punti di sostegno, rituali quotidiani dello star bene, momenti di piacere puro, intenso e fine a sé stesso, di questa rete di benessere che ci nutre così tanto che ci impedisce -ora sì!- di ritornare al circuito prevedile del malessere nel quale le nostre pigrizie, ferite, condizionamenti, tornerebbero ad avvilupparci in un secondo.
Ecco a cosa serve Dare Luce.
E non è per niente poco. Non è scontato. Non è esoterico. E non è puntuale né di corto respiro.
E’ una Rivoluzione. Dal basso.
Luminosa.
Quindi non è importante vedere come si fa. Quello si impara.
Ma è di che cosa stiamo parlando quando parliamo di Benessere.
Altrimenti se una luce non la vedi dalla giusta prospettiva, che luce illuminante è? Come fa ad esserlo?
Per cui, vuoi stare bene? Realmente? Sai su che cosa puoi concentrarti?
Chiediti: accetti con te stesso di connetterti al tuo diritto inalienabile e a prescindere che c’è la tua idea di luce, sviluppo, piacere, prospettiva, benessere, che va ritrovata prima e poi rispettata, nutrita e fatta crescere, sempre?
E quindi radicata in abitudini, rituali, pezzi di vita sempre più grandi?
Legàti al corpo alle emozioni, al quotidiano sorgere del sole, subito, sempre, a prescindere dai reali problemi, che comunque ci saranno ogni giorno che ci sarà dato di vivere su questa terra?
Se sì, benvenuto nel benessere. Che una volta compreso, evolverà ogni santo giorno, per tutta la vita.
Se no, se ritieni che per te non è ancora il momento, quando lo sarà, per te, opportuno, sarà così: decidi una volta per tutte e ti butti impegnandoti con tutto te stesso. Punto.
Senza che intervenga mai e poi mai null’altro dall’esterno a farti decidere più facilmente.
Perché è solo questa la decisione più facile da prendere.
Perché, come dice qualcuno, nel benessere domani non esiste. Domani è la malattia.
Conta solo l’umore. Sempre. E l’umore non può venire da fuori. Mai. Se no sei finito.
Perché la Natura funziona cosi:
Solo il dentro influenza il fuori.
E cresce unicamente ciò su cui ti concentri.
Quindi chi te lo fa fare a concentrarti su quel che non va, andando per altro contro natura?
Soltanto perché ancora non credi che funzioniamo così?
E perché non ci provi lo stesso?
Non ci credi perché è il meccanismo a non essere più abituato. E più aspetti che accada il nulla cosmico, e più la funzione del Benessere si atrofizza.
Allora, semplicemente non aspettare più.
E prova a buttarti.