Leggerezza Profonda: 9. La storia di Endless Summer

Il valore delle cose non sta nel tempo in cui esse durano ma nell’intensità con cui vengono vissute, per questo esistono momenti indimenticabili, cose inspiegabili e persone incomparabili.

Fernando Pessoa

Cosa è successo dopo? Che ho smesso di considerare tempo e spazio. Mi sono detto: non puoi fare quel che più ti piace? Fallo di sera e nei weekend! Ma cosa stai dicendo?! Come facciamo?! Lo facciamo e basta. Se tanto non avremo più la sensazione di sacrificio e la distinzione tra lavorare e godersi la vita -e scegliamo la leggerezza fino in fondo- persino le vacanze non avranno più senso.

E fu così che aprii uno studio -oltre alla mia attività principale- e iniziai a lavorare 3 sere a settimane dalle 19.15 fino alle 22.15 e 2 interi weekend al mese.

E le estati, le iniziai a passare al mare, in villaggi meravigliosi, lavorando nel fare pratica bioenergetica, senza più distinzione tra vacanza e sacrificio.

E tutto iniziò a girare immediatamente.

Permettendomi così di cambiare lavoro nel tempo e di continuare a coltivare questo stato d’animo così vitale.

E’ emblematica per me la storia di Endless Summer, il film di Bruce Brown che scatenò un modello, uno stile di vita, in cui si poteva finalmente vivere senza preoccupazioni, spostandosi solo di continente in continente, di stagione in stagione, continuando a vivere solo di poche cose legate al surf e al piacere, in un’estate senza fine.

E’ indicativa la stagione, i primi anni sessanta, contrapposti alla rigidità degli anni ’50.

In quel clima e in quel contesto è emblematico per me l’idea da cui è scaturito il film, un documentario in super 8 inizialmente, poi diventato un successo planetario.

La constatazione che ne è alla base è la stessa delle nostre più umili riflessioni.

Stufi dell’acqua fredda dell’oceano, in certe stagioni, dei surfisti californiani entrarono in un’agenzia di viaggi per acquistare dei biglietti per Città del Capo, Sudafrica.

L’agente di viaggio fece la sua ricerca e poi li guardò e disse loro: “ma siete sicuri? il costo del biglietto aereo per il sudafrica è di 50 dollari più alto di quello valido per circumnavigare il mondo!|”.

Quindi decisero di acquistare l’altro biglietto e vivere dove era sempre l’estate. L’estate Perenne.

Da qui poi si è sviluppata tutta una filosofia legata a quest’atto:

trasformare la propria vita in una condizione interiore -vivere sempre in vacanza-
piuttosto che sognare e cercare fuori e faticare per realizzare poi finalmente l’atmosfera della vacanza…

E sono le stesse considerazioni che noi facciamo, molto più in piccolo: che senso ha spendere i soldi, il tempo, le occasioni, in un modo che potrebbe costare molte meno energie e dare infinite soddisfazioni in più?

Chi non ha mai fatto considerazioni di questo tipo?

Chi non ha mai desiderato cambiare vita? E le storie di coloro che vanno a vivere in campagna, al mare, in Thailandia ecc.?

Ecco, è la ricerca del senso della propria esistenza, vera, profonda, personale, ma NON di deriva dalla norma, bensì di ridefinizione della norma per me, per ciascuno di noi.

E attenzione: cosa sentite, nel profondo? Esatto, una specie di senso di colpa, di non essere al centro della vita, di scegliere una smodata superficialità, il piacere fine a se stesso, e non il benessere vero.

Ma quale sarebbe il benessere vero? La felicità tanto cara agli americani, fatta oltre che dal piacere (Pleasure), anche da Coinvolgimento (Engagement) e Significato (Meaning). Ne parliamo a proposito dell’abbondanza:

6a – Check-list: Seguire i Desideri. Smettiamola di Continuare a Cavarcela

Allora, non è evidente che cosa fare? Come diciamo spesso in queste pagine, la vera svolta è portare questo d’animo dentro di sé, al lavoro, a casa, nelle relazioni, e lasciare che le cose accadano e il giro del mondo venga a casa mia, se mi passate il concetto.

E poi non distinguere più se siamo al sole o al freddo, all’equatore o al polo, ai margini o dentro alla vita piena, che sentiremo sempre un pò di più, sempre più piena.

C’è altro? Sinceramente no.

Buena onda.

Evvaiiii!

 

Riepilogo:

 

 

 

 

 

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Altri approfondimenti:

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