Visione Radicata: 12. La Vita Qui ed Ora

Cos’altro è la felicità se non abituarsi giorno dopo giorno a sentire col corpo e le emozioni sempre di più e senza alcun motivo l’intensità di ogni momento?

Cos’altro è la felicità se non scegliere che sia un punto di partenza e non un punto d’arrivo? 

 

 

Come diciamo al punto La Metafora del Quando, la Vita è una metafora di spazio, non di tempo.

Molte persone portano con sé un refrain bloccante, basato sul “Quando”, un’illusione classica caratteriale -propria di ogni situazione in cui ce la raccontiamo.

E così facendo, impegniamo energie infinite in circoli viziosi in cui non si risolve né cambia niente.

Allora è molto utile, individuare quali sono i primi punti da affrontare. E uno dei principali è proprio smettere con il ripetersi “quando ciò succederà… allora… “.

E’ un tormentone per molte persone, difficile da cambiare solo perché non lo si conosce.

Allora vediamo alcuni casi e situazioni per interromperlo.

 

Come si passa dal “quando” al “qui ed ora”?

Schema: i 4 Quadranti del Qui ed Ora   


1. Rinuncia a perseguire qualcosa che comunque continuerai a sentire, ma puoi non agire

Non lo agirai più perché hai indivividuato COME NON seguire strade viziose, negative, per te. Ciò perché hai compreso e ACCETTATO incondizionatamente il tuo passato.

 

 

2. Semplice scelta
molto più consapevole (!)

…di un’attività piuttosto che un’altra.
Scegliendo quel che ci avvicini
ogni volta di più alla LEGGEREZZA.

3. Rivalutazione di se stessi

….in una prospettiva di EVOLUZIONE e valore
(io devo valere per forza e bastarmi e avanzarmi, altrimenti perché qualcosa -il denaro- o qualcuno, l’Amore Maiuscolo, dovrebbero venire da me?).

 

 

4. Immagini interne diverse

…VISIONI Radicate dentro di Sé
che ci cambino le emozioni
/ motivazioni / priorità.

 

 

Recentemente, un “Bel Ragazzo”, affermato professionista, si è trovato ad accettare questa vita, secondo quanto detto poc’anzi:

“questa è la vita che hai- mi sono detto.
Non cambierà mai. Non deve cambiare.
La tua ansia di risolvere i problemi, cosicché
-“quando” li risolverai, tutto arriverà magicamente-
è solo un’illusione caratteriale”.

“Quindi stai a contatto per qualche settimana con questa sensazione- ho aggiunto io:
qui ed ora occorre accettare tutto ciò che non hai avuto”.

“Allora resta con il lutto del sostegno che non hai ricevuto,
della mancanza che ti hanno somministrato in famiglia”.

“Più cerchi di colmarla oggi, più ottieni solo la sensazione di non riuscire,
di non raggiungere ciò che vuoi, che è “l’atmosfera” che conosci di più, fin da bambino”.

“E muta completamente il tuo modo di vivere e i tuoi obiettivi…”

“…Chiediti: se non arriverà mai l’amore e tutto il resto a cui anelo da una vita, che cosa posso fare, che cosa mi va di fare, oggi, per me, senza nessun altro scopo?”.

 

Dopo 1 mese di questi esercizi con sé stesso, è tornato e mi ha detto:

“Viaggiare.
Se non posso avere tutto… nel sistema che mi anima a vuoto da una vita,
allora voglio togliermi tutte le soddisfazioni a cui ho rinunciato.
Viaggiare è la più importante”.

 

Eccola, la Visione Radicata.

E cosa è successo nel viaggio che si è finalmente permesso? Esatto: si è innamorato. Proprio nel momento in cui non cercava e non se l’aspettava.

Capito come funzioniamo noi?

In conclusione, in terapia, una delle sensazioni più “di partenza”, da affrontare, è la metafora del quando.

Al contrario, se si decide di star meglio da oggi, di accettare questa vita, di affrontare tutte le difficoltà con leggerezza emotiva; se si cerca di vivere qui ed ora, con tutto se stessi, si passa alla metafora dello spazio.

La vita è una metafora di spazio, non di tempo.

L’illusione è una metafora di tempo.

L’accettazione è una metafora di spazio.

Provate a ripetervi più volte, come facciamo in terapia, l’affermazione:

“Io ho diritto a stare bene totalmente. Devo solo prima”…
e terminate la frase a seconda delle sensazioni ed emozioni più presenti.

Provate a chiedervelo sul serio, prima di proseguire.

Perché oggi NON può “ancora” essere il giorno più bello della mia vita?
Me lo sono mai chiesto?
Che cosa deve ancora succedere nella mia esistenza
“prima” che possa verificarsi la felicità?

E la risposta è tipica mia, cioè ricorrente?

Ho la sensazione che questa risposta io la dia ormai da troppo tempo? E che rappresenti solo un’illusione?

Allora, è proprio il caso che io cambi la mia immagine interiore, e la veda diversamente, altrimenti non arriverà nulla di migliore per me.

Allora mi sarà chiaro che cosa fare, che cosa decidere da oggi:

smetto di vivere secondo il quando…
il tempo, gli impegni, le scadenze…
e i desideri procrastinati.

E inizio a vivere adesso, come se non ci fosse un domani, senza più rimandare.
E qualcosa, la mia vita vera, arriverà con un’esplosione emotiva.

Una Nuova Visione Radicata.

Alcune risposte fornite da chi ha fatto questo esercizio:

“Per far sì che oggi possa essere il giorno più bello della mia vita,
devo “prima”… oppure devo ancora…

  • Mettere ordine nelle mie cose: soldi, casa, affetti
  • Portare più gioia in ciò che faccio dalla mattina alla sera
  • Trovare un nuovo compagno
  • Andare a vivere al mare
  • Equilibrio, aver migliore salute
  • indipendenza economica
  • Sincerità intorno a me
  • Armonia, silenzio, ordine
  • Realizzare almeno una parte del mio progetto
  • Sistemare le cose

Si noti che tutte queste affermazioni recano in sé il concetto di subordinazione, vale a dire  esattamente la condizione in cui è cresciuto chi ha stilato la lista:

Solo se succederà questo, allora sì che potrò realizzare la mia felicità.

Ed è notoriamente la strada maestra della nostra educazione alla rigidità e alla felicità-mi-raccomando-solo-parziale!

E poi, un’altra caratteristica con cui ce la raccontiamo: genericità e poca concretezza; devo prima “sistemare le cose”. E’ evidente che serve solo a “farci sbattere sempre di più”.

 

Leggiamo invece le affermazioni della stessa persona se invece ragiona secondo la Metafora del Qui ed Ora:

  • Dare/avere un sorriso
  • Giocare, coccolarmi, cercare di star bene sempre con qualcuno
  • Scrivere una filastrocca
  • Riuscire a re-incontrare gli amici che non vedo da tanto
  • Riprendere a ballare
  • Ascoltare una musica che scelgo
  • Preparare il mio orto all’inverno

Fa sorridere ed è commovente quanto questo elenco sia reale, concreto e portatore di rilassamento e benessere in sé, non è vero?

 

Ecco: il cammino di terapia è una bella parabola di trasformazione dal Quando al Qui ed Ora.

Da una Visione Illusoria ad una Visione Radicata, Reale, Naturale, Concreta.

Ma ogni passo verso di noi ….la partecipazione ad un corso, la lettura di un libro, una passeggiata in un luogo che abbiamo in animo di fare da tento tempo… rappresenta una bella liberazione, una crescita, un cammino verso la maturità, verità, soddisfazione.

Reale. Nei limiti delle nostre capacità. Qui ed ora.

 

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