Le classi di Bioenergetica hanno delle fasi strutturate per dei risultati il più possibile accurati, previsti, di scioglimento delle tensioni croniche.
L’obiettivo è slegare quei blocchi posturali, emotivi, che rappresentano tutti i nostri modi tipici di muoverci, ma anche di sentire e di indurirci per resistere allo stress.
Tuttavia, così strutturati, tali modi tipici, finiscono per diventare atteggiamenti imposti e non naturali, posture sbagliate, rigidità corporee ed emotive.
1. Scioglimento Giunture.
Le nostre preoccupazioni si annidano nelle giunture, e così lo stress e la vita frenetica. Quindi è imprescindibile partire dal liberare le nostre giunture.
2. Grounding. Il Grounding è aprirsi alla connessione con il sé profondo attraverso il corpo e avere come ritorno la sensazione di sentirsi finalmente saldi, solidi, piantati a terra e sicuri di sé.
3. Meditazione bioenergetica. Il cervello, mentre accompagna il Grounding, inizia a funzionare secondo le frequenze del corpo e non della razionalità. Per cui, le onde cerebrali cambiano e diventano quelle Alfa, del dormiveglia, dando una sensazione di pace.
4. Profondità. Da questo momento, la fase di carica di energia assume la sua pienezza completa e ci sentiamo letteralmente trasformati, nelle sensazioni, nei pensieri e negli umori.
5) Fase di scarica e liberazione.
A questo punto ci si sente di muoversi e di vivere come potenziati, spesso nella musica e nella danza, entusiasti, nelle fibre del corpo che si muove secondo emozioni, istinti, realizzazioni di sé. E’ una vera e propria esperienza liberatoria e rigenerante.
6) Fase di equalizzazione dell’energia.
Quando alla fine ci sdraiamo a terra, sui materassini, la sensazione di sdraiarsi è decisamente più profonda e sorprendente, pesiamo di più e ci sentiamo incredibilmente più sciolti.
7) Fase del riposo finale.
Segue un riposo in posizione libera, a percepire se la nostra testa è finalmente vuota di domande incessanti e colma al contrario di pienezza. Ciò vuol dire che abbiamo rimesso il corpo al centro della nostra vita e lui ci sta dicendo proprio in questi istanti che cosa è vero e che cosa è vitale per noi.
8) Fase della Condivisione.
E’ la preziosa fase conclusiva.
Adesso, in questo preciso istante finale, io partecipante che condivido, mi sento eccezionalmente fluido e totalmente connesso con le mie profondità di sensazioni. E allo stesso tempo sento che lo siete anche voi, altri, insieme a me.
Riprendiamole nel dettaglio.
1) Scioglimento giunture. La prima fase, in piedi all’inizio, con le braccia alzate, è la fase di scioglimento iniziale:
è necessaria per 3 motivi: prendere contatto con l’ascolto di sé; sondare la disponibilità ad approfondire, rispettando il nostro umore; infine, la cosa più importante: le nostre preoccupazioni si annidano nelle giunture, e così lo stress e la vita frenetica. Quindi, rilassare, aprire, far girare le giunture, dalle caviglie al collo, predispone al benessere in un’ottica di immediata liberazione. Ma c’è un quarto motivo insito nel meccanismo delle classi: se le classi, il grounding e il benessere sono un processo di connessione con se stessi, allora la fase iniziale permette di sancire mentalmente e fisicamente un rispetto, un’interlocuzione e una domanda:
“come sei disposto questa sera, caro me stesso? Sei inverso o disponibile? Mi concedi, ti apri e partecipi? O sei scottato, irritato e ritirato? E te lo chiedo senza giudizio. Io sono te, ed è giusto che ci sia ascolto e rispetto tra di noi. Ma come sai, ciò che esprimiamo, si trasforma. E’ una legge di natura. Benvenuto a questa serata”.
2) Grounding. La seconda fase delle Classi di Bioenergetica è quella del Grounding, che è il nome del Radicamento a terra, dove si entra nelle fondamenta della pratica Bioenergetica.
Il Grounding però non è radicarsi a terra in modo diretto, cioè non si ottiene tout court. E’ prima di tutto caricare e scaricare energia, connettendosi alla terra, al pavimento. E’ pertanto apertura e sintonizzazione. In modo massivo, intenso, e profondo. Infatti dura diversi minuti. In tali condizioni si inizia ad entrare nel territorio del corpo e dell’ascolto della propria energia. Solo se questa è la sua essenza, allora arriva la sensazione potente, di ritorno, di sentirsi stabili, radicati ed elastici nello stesso tempo.
Quando si è instaurata la connessione potente con la propria capacità di sentire il corpo, l’energia e la pienezza (sensazione indimenticabile e molto concreta) si può entrare nella terza fase delle Sessioni di Esercizi di Bioenergetica:
3) Fase della Meditazione Bioenergetica.
La si riconosce perché le persone iniziano a sentire che il proprio cervello, mentre accompagna e ascolta i movimenti di Grounding inizia a funzionare secondo le frequenze del corpo e non della razionalità e della soluzione dei problemi. Per cui, le onde cambiano e diventano quelle del corpo, del dormiveglia, da Beta passano ad Alfa, e in alcuni casi anche a Theta o Gamma, soprattutto nelle fasi finali di rilassamento.
Come si ottiene questo risultato? Seguendo alcuni accorgimenti:
– ci si affida totalmente alle piante dei piedi
– si sospende così del tutto il controllo della testa, degli occhi
– si toglie la propria responsabilità: io adesso dipendo dal mio corpo, dalle mie piante dei piedi, che sanno benissimo cosa fare
– si cinge il proprio petto e l’addome con le mani. E così, come le gambe e i piedi ci sorreggono in modo che sentiamo potente e affidabile, le mani permettono agli organi interni di appoggiarsi. Li accolgono, li accettano, li circondano di benevolenza
– e sentiamo dentro proprio questa espansione del busto, sopra l’appoggio incondizionato alle gambe. Due strumenti enormi, che prima non consideravamo nemmeno.
4) Fase della Profondità.
Le altre istruzioni che accompagnano gli esercizi e le esperienze proposte, ci permettono di entrare in una fase ancora ulteriore, più profonda ancora, dove si compie una sintesi, la quale ci fa sentire finalmente alcune grandi verità di cil che stiamo vivendo in quel momento:
– non c’è inizio, né fine, non c’è scopo né obiettivo, c’è solo ascolto
– non c’è spazio né tempo, non c’è più fretta di finire l’esercizio, non c’è sollievo perché c’è piacere
– i suoni che emettiamo ci risuonano e ci rispecchiano
– le vibrazioni possenti che ci attraversano, volute e cercate dagli esercizi studiati apposta, ci scuotono e sciolgono le tensioni croniche
– la parte anale, perianale, genitale, viene rilassata con istruzioni precise e ripetute, e la sentiamo molto aperta al flusso di energia
– l’equilibrio viene spostato, insieme al baricentro, in avanti sull’avampiede, in modo da avere i talloni quasi sollevati, senza reale presa a terra
– gli esercizi diventano più profondi, asimettrici, strani, anche giocosi e avventurosi
– l’esperienza cardine di tale fase è quella del Bend Over, in italiano Piegamento in Avanti, dove le gambe continuano a caricare energia come prima, e il busto soltanto è come se non ci fosse più, il corpo si piega con le braccia a terra, le dita che sfiorino il pavimento, e a muoversi è solo il sedere che si muove in alto e in basso di pochi centimetri e le ginocchia che continuano a scendere e risalire.
Questa esperienza può avere ovviamente, tante varianti, tutte da esplorare.
Qui la fase di carica di energia assume la sua pienezza completa e ci sentiamo letteralmente trasformati, nelle sensazioni, nei pensieri e negli umori.
5) Fase di scarica e liberazione.
Non c’è scarica, senza emozione. Per cui, se dicessimo semplicemente di muovere il corpo e sciogliere le parti che hanno lavorato, non si verificherebbe questa fase preziosissima di intenso piacere, che invece in Bioenergetica c’è proprio perché le persone si sono connesse alle loro emozioni profonde attraverso il corpo, e ora, con la musica da seguire col corpo, che può essere intima o scatenata, a seconda delle volte, ci si sente di muoversi e di viver come potenziati, entusiasti, nelle fibre del corpo che si muove secondo emozioni, istinti, realizzazioni di sé.
E’ una vera e propri esperienza liberatoria e rigenerante.
Non ci può essere infatti liberazione senza rigenerazione di energia.
L’energia non si disperde, ma si trasforma e ci illumina e coinvolge.
6) Fase di equalizzazione dell’energia.
Quando a questo punto ci sdraiamo a terra, sui materassini, la sensazione di sdraiarsi è decisamente più profonda e sorprendente, pesiamo di più e ci sentiamo incredibilmente più sciolti, come nel grounding ci si sente molto più sciolti nel camminare e allo stesso tempo più consistenti, pesanti in senso buono, incisivi a terra, e quindi saldi, solidi e sicuri. Questa è la sensazione corrispondente a terra.
Le esperienze proposte in questa posizione sono di integrazione, riassunto, riepilogo, di tutte le esperienze effettuate in tutta la classe.
Le istruzioni consistono nell’indurre a portare i benefici in ogni distretto corporeo.
Onde di benessere e di vibrazioni, pulsazioni più intime e sottili, respirazioni profonde e diffuse in tutto il corpo, sensazione di piacevole resa di ogni rigidità, accompagnano allora questa fase. Che rappresenta il compimento dell’esperienza nella sua interezza.
7) Fase del riposo finale.
Segue un riposo in posizione libera, sempre sdraiati, e a luce soffusa, con musica di sottofondo, per tornare a sentire che cosa ci è successo, che qualità di esperienza abbiamo vissuto e ci portiamo a casa. A percepire se la nostra testa è finalmente vuota di domande incessanti e colma al contrario di pienezza o se invece la razionalità riprende il sopravvento (senza giudizi). E’ a questo punto che sentiamo la portata ‘di ritorno’ di ciò che abbiamo incontrato nella serata e nelle esperienze attraversate. E’ qui che si compie la famosa Auto Regolazione, principio così prezioso della bioenergetica e quinta tra le rivoluzioni bioenergetiche (le altre sono: vibrazioni, emozioni, respirazione, radicamento). Vuol dire che abbiamo rimesso il corpo al centro della nostra vita e lui ci sta dicendo proprio in questi istanti e in queste occasioni che cosa è vero e che cosa è vitale per noi.
8) Fase della Condivisione.
Al termine del riposo, prima di salutarci, seduti in cerchio, si condivide quanto abbiamo vissuto nell’esperienza. Non è obbligatorio né a volte necessario, per cui, solo per chi vuole, c’è la possibilità di integrare o di fare domande, o di voler esprimere ciò che ci è capitato per riviverlo nella narrazione, ricapitolandolo, restando nella bella atmosfera in cui tutti ci sentiamo arrivati.
E’ una fase conclusiva preziosa.
Sancisce che adesso, in questo preciso istante finale, io partecipante che condivido, mi sento eccezionalmente fluido e totalmente connesso con le mie profondità di sensazioni. E allo stesso tempo sento che lo siete anche voi, altri, insieme a me. Ciò ci fa incontrare in un terreno, in un campo di energia, e in un’aria che stiamo respirando tutti, in cui c’è un’intimità e una comprensione mai provate prima. E c’è valorizzazione, intensità, emozione, e infine, prosperità e abbondanza. Le mancanze di prima, di quando siamo arrivati alla classe questa sera, sono letteralmente sparite.
Oppure inviaci un messaggio con la tua richiesta all’indirizzo: