Danza. Un’espressione verticale di un desiderio orizzontale legalizzato dalla musica.
George Bernard Shaw
La linea orizzontale ci spinge verso la materia, quella verticale verso lo spirito.
Franco Battiato
E qual è la più grande forma di intensità? La connessione. E come posso connettermi al meglio?
Attraverso due strade, due semplici decisioni, due naturali attitudini.
Una verticale e una orizzontale.
Mi connetto alla mia profondità. In modo verticale, nel senso che dall’alto, dalla superficie, mi volgo verso la profondità di ciò che percepisco.
Cosa c’è davvero dentro di me che mi agita?
Come faccio a saperlo? Ascolto il mio passo, il respiro, umori e incertezze, dedicando del tempo, eh sì, del tempo, alle pratiche che servono a questo scopo.
La Bioenergetica è la più potente che abbiamo trovato. Se ce ne sono altre, ben vengano.
E mi chiedo sempre di più cosa sento, cosa desidero esprimere, come posso esplorare questo disagio,
o questa vena gioiosa, come affrontarle, con quali esperienze, espressioni o letture, corsi, terapie?
Ma comunque mi concentro sul connettermi, collegarmi, ascoltare, far parlare tutto ciò che bolle, senza più censurare niente.
E lo stesso faccio orizzontalmente, con gli altri, nelle relazioni: mi connetto alle persone.
Entrambe le strade, verticale e orizzontale, hanno lo stesso vettore: le emozioni.
Quando si incontrano i due vettori di connessione, esplode uno di quei rari momenti in cui ci sentiamo al centro dell’universo.
Mi concentro sull’ascolto, mio, e mi trovo ad ascoltare con maggior attenzione anche gli altri.
Di colpo, per questa sola decisione, mi sorprendo a parlarne con le stesse persone, ma ora più ricettive e sensibili.
Mentre prima, il delirio. Mi ascoltavo zero, esprimevo a caso e censurandomi. E mi sentivo solo/a e inascoltato/a.
Ora invece mi apro all’ascolto di me e nell’aprirmi io agli altri. E di colpo, mi esprimo in atmosfera di scambio, reciprocità e parità.
Ciascuno di noi si sente incredulo, quando capita.
E con il bisogno di strumenti e indicazioni per ripetere questo cammino, che all’inizio sembra magico e irripetibile. E invece…
Per questo aiutano le due metafore “Verticale” e “Orizzontale”.
Perché indicano i punti di attenzione.
La prospettiva Verticale rende bene il senso rivolto verso di me, nel profondo, e considerando tatto e movimento e ascolto del mio respiro, delle difficoltà nelle posture degli esercizi, della meditazione o dello sport, delle nuove abitudini di benessere, del togliere finalmente i piccoli vizi (!), e delle differenti emozioni ad essi legate.
C’è chi non l’ha mai nemmeno considerato, come strada.
Cosa percepisco nel dettaglio mentre mi metto alla prova in questa pratica, in queste posizioni?
Va bene ovviamente ogni meditazione di movimento, o lo Yoga, o qualsiasi altra,
ma la Bioenergetica, lo ripetiamo, è specifica e progettata per questo.
E dall’altro lato, orizzontalmente, volgendo di nuovo e in modo aperto l’attenzione alla relazione:
come imparo a scoprire che cosa smuove questa persona che ho di fronte,
e a rimandarglielo nella maniera più sana per me e per lei?
Questo si fa per star bene. Questo abbiamo fatto noi in studio, appassionati di questa meravigliosa forma di benessere corporeo ed emotivo.
E cosa mi provoca dentro di me? In profondità? Per cui, si ripropone l’ascolto verticale in una spirale di sempre maggior interesse…
Attraverso queste due sempre nuove attitudini, 1) Verticale: Consapevolezza di sé e 2) Orizzontale: Cura delle Relazioni…
…la mia vita sceglie di colpo l’intensità, ed è una rivoluzione già dal primo giorno, poiché non aspetta niente e non chiede niente se non già partire dal punto di arrivo:
cosa c’è dentro di me e nelle attenzioni che rivolgo agli altri? Ora, oggi, qui.