C’è una farmacia in una delle due città dove viviamo, davanti alla quale, quando ci passi davanti, vedi sempre un assembramento.
Le prime volte pensi che ci sia qualche problema di ordine pubblico, ma non ci sono auto della polizia.
Poi chiedi agli amici.
E ti dicono immediatamente: ah, quella vicino alla stazione. Eh sì, fanno degli sconti incredibili e ti regalano sempre qualcosa.
Allora ti avvicini.
E scopri che -fuori!- c’è un display grosso come quello della ASL, sonoro (!), con le persone al freddo e al gelo, che aspettano per ore. In realtà, vieni a sapere dopo che puoi entrare subito, senza fare nemmeno un minuto di fila, prenotando il tuo turno in anticipo, e questa è una dritta incredibile che poi abbiamo utilizzato.
E poi, oltre agli sconti, insieme agli antibiotici o alle vitamine, ti trovi sempre un omaggio: noi, fino ad oggi abbiamo ricevuto: un ammorbidente, che io avevo scambiato per un bagnoschiuma (ma questa è un’altra storia, mia moglie ancora ride, però la confezione era identica), un dentifricio, uno shampoo.
Ecco, credo sia la prima farmacia di cui abbia mai sentito parlare che fa questo tipo di operazione di marketing.
Questo dimostra come ci siano persone che si accontentano e persone che innovano, cercano, cambiano le regole, ottengono condizioni inedite per se stessi e per gli altri.
Un farmacista, un tempo soprattutto, ma anche oggi, potrebbe campare sugli allori. E invece, in questo caso si fa carico da un lato di un volume eccezionale di lavoro, tale secondo me da dover assumere dei guardiani, prima o poi, o cosiddetti buttafuori, e di innovare il servizio.
Ah, non ho detto che cercano sempre di darti il farmaco con il principio attivo e ti chiedono: vuole quello indicato nella ricetta, o quello che costa di meno? Lo so che quest’ultima offerta la fanno tutte le farmacie, o dovrebbero farlo, dico solo che loro lo fanno tanto…
Lasciate stare l’esempio tecnico, se è già successo o se io pecco di ingenuità e voi ne sapete di più di mercato o se le nuove frontiere dell’economia sono ben altre. Non è questo che ci interessa qui e non ne parliamo per occuparci di marketing e di mercato.
Ecco: questo esempio mi ha solo fatto pensare a tutti i casi di persone che grazie alla terapia ho conosciuto in questi anni e che hanno cambiato totalmente vita.
Penso ad un uomo affermato professionalmente, ma totalmente insoddisfatto, che ha trasformato in suo approccio alle cose dell’esistenza fino a diventare il più appassionato di tutti.
Una donna, con un matrimonio finito, che ha colto l’occasione per non andare in crisi e decidere di dire basta a condizioni capestro nella separazione e ad un lavoro abitudinario. Ed è rifiorita totalmente. Dopo decenni in cui si dava contro in ogni modo possibile.
Accade davvero che le persone si dividono in due: chi dà senso alla propria vita e chi sopporta soltanto. Vale a dire quelli che innovano la propria esistenza senza seguire più regole senza senso e non si arrendono mai e quelli che vivono seguendo sempre gli stessi sentieri.
E ancora una volta questo nostro domandarsi a quale famiglia appartenere, ci aiuta perché ci fa andare all’essenza. Basta scegliere ogni volta e chiedersi: tu da che parte vuoi stare?
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