Leggerezza Profonda: 35. Le 2 Funzioni dell’Adulto

 

Addimuru. Dal verbo “addimurari”, ritardare, questa parola d’intesa tra adulti, a inganno dei bambini. Una madre tediata dai bambini mentre sbriga le faccende di casa, a liberarsene li manda da una parente o da una vicina a chiedere “tanticchia d’addimuru”, un poco: quasi fosse un ingrediente da cucina. La parente o la vicina capisce che deve trattenerli, e inventare qualcosa che li trattenga. A meno che non abbia per sua parte da fare: e li rimanda alla madre dicendo che di “addimuru” è sprovvista.

Leonardo Sciascia

 

 

Nella nuova accettazione, l’adulto vero, che supporta il sé reale, ha due funzioni importanti:

 

1. La prima è che è al servizio del bambino e mai più lo costringe in un conflitto tra le parti. 

Precedentemente, la disputa era appunto funzione bambina <contro> funzione adulta-

Ciò riproponeva “dentro” la situazione che era “fuori” da piccoli, e che ha accompagnato tutto il malessere.

Oggi non ha più alcun senso. E’ solo un’abitudine caratteriale.

Allora occorre sviluppare una relazione migliore e preziosa con la nostra parte adulta.

 

2. Soprattutto perché il nostro adulto sdrammatizza e infonde energia pulita, legittimata, piena di diritti, vera, attuale. E con lucidità, prende in giro le paturnie, sostiene ciò che è bene e nuovo e possibile.

E lo fa con un’intensità inedita, che gli altri notano immediatamente.

 

Tali due funzioni sono carenti nella stragrande maggioranza di coloro che arrivano in terapia, i quali non sanno letteralmente di poter fare affidamento su di sé e sulla propria funzione adulta.

 

E non lo sanno per due motivi, come ha affermato Eugenio, di recente arrivato alla decisione di lavorare su di sé:

  1. “Non mi hanno insegnato UN MODELLO per supportarmi, un “COME SI FA” a sdrammatizzare, vedere il bello delle cose, mantenere la fiducia di base, la calma, la serenità …
  2. E non mi hanno INDOTTO A PRENDERMI LA RESPONSABILITA’ DI SUPPORTARMI DA SOLO: NON HO SVILUPPATO UN GENITORE INTERNO ADULTO E MATURO, che mi dica ogni momento di stare sereno, tranquillo, fiducioso di base, ecc”.

 

Gli hanno viceversa creato un Genitore Critico Interno che in ciascuno di noi può assumere forme diverse:

  • Iper critico con gli altri
  • Auto critico ed esigente
  • Distratto da continui pensieri superflui e futili
  • Iper razionale
  • Anaffettivo
  • Seduttivo
  • Sfuggente
  • Paurosissimo
  • Senza speranza

 

Questo Genitore interno manda avanti la struttura difensiva e ha solo questo scopo:

 

noi ci facciamo da adulti quello che ci hanno fatto da bambini,
ripetendo l’unico schema che conosciamo.

 

Si capisce allora come –lo sviluppo del nostro modo di essere adulti con noi stessi– sia il processo più importante per il nostro nuovo star bene?

E quanto disveli la responsabilità di sviluppare la nostra parte adulta che quasi non sapevamo di avere?

E soprattutto, di poterci contare finalmente come desideriamo da sempre?

 

Nulla è possibile, nessuna leggerezza può radicarsi, alcuno sviluppo di sé può decollare, se non è supportato da un’adulto nuovo che promuova un’energia diversa da quella antica che abbiamo sofferto.

 

E’ un’epifania per chi scopre questa inedita possibilità.

 

E’ un vero e proprio cambio di paradigma:

la nostra funzione

adulta-genitoriale-reale-attuale-concreta

comprende-collega-elabora-integra-distingue

quel che non va >< da quel che va.

 

E, in sostanza, tiene il punto, esattamente come NON hanno fatto con noi bambini e NON ci hanno insegnato a costruire.

 

E’ questo il “pezzo” che il nostro carattere non ci ha permesso di completare e che la nostra crescita personale ci aiuta a compiere.

 

Quindi:

cosa accade se le figure di accudimento, per qualche motivo,
non hanno potuto svolgere al meglio il proprio ruolo?
E io non mi sono sentito protetto, sostenuto, amato incondizionatamente?

 

Innanzitutto occorre che mi risponda:

che io comunque me la sono cavata bene!
Perché sono arrivato fin qui facendocela da solo!

 

Perché la ferita è un dono. E senza un nuovo “occhio” adulto, maturo, che ci dica la verita, non riusciremmo a dirci questa verità.

E’ una parte cruciale di noi, che ci dice:

“se non avessi avuto questo, avrei avuto altro.
E così in verità mi piaccio.
O mi posso piacere molto di più di oggi!
Succede a chiunque si metta a lavorare su di sé.

 

Basta ammetterlo e accettarlo radicalmente.
Ogni giorno, come pratica di benessere.

 

E senza una parte adulta nuova e rigenerante come potremmo mai riuscirci?

 

In più però, occorre che io sappia che -oltre a questi sostegni che non ho avuto..

io non ho visto esercitare l’adulto amorevole, il genitore in gamba, capace…

….bensì il critico o l’assente o il cattivo esempio.

 

Allora c’è solo una cosa da fare:

Come mi sentirei se i miei ci fossero sempre stati come io avrei voluto?

Simulatelo un minuto prima di proseguire nella lettura. Più sostenuto? Protetto? Fiducioso? Fluido? Ottimista?

 

E inizio a comportarmi così.

Perché lo decido appunto OGGI, SOSTENUTO FINALMENTE DALLA MIA PARTE ADULTA!

Sento letteralmente ogni giorno questa presenza-solidità-sicurezza accanto a me fino ad abituarmi.

E chi è questa presenza? Allora non c’era, ma oggi c’è:

è la mia parte adulta! Genitoriale! Accudente!

 

A cui i miei genitori avrebbero dovuto insegnare ad accudirmi. E allora lo faccio io.
Altrimenti in che cosa può consistere una terapia se non in un auto-sviluppo riuscito?

 

E allora, ogni volta, ogni giorno…

…Che io oggi stia bene o stia male, non è più così importante:

l’importante è quanto io mi supporti oggi per star meglio.

Ogni giorno. Punto.

 

Vale solo quanta fiducia infondo in me stesso.

 

Una fiducia importante, nuova, potente, che imparo sia a sentire che a esercitare:

è la mia funzione che “vede” la verità, genitoriale, supportiva, sdrammatizzante, che mi fa vivere amato e legittimato e finalmente fuori dai problemi.

 

Altrimenti sto ad aspettare e non succede mai niente. Mai.

 

Si veda a questo proposito, il punto: Scateniamo l’Inverno.

 

Le persone che stimate fanno così.
Quelle che considerate stabili e mature più di voi,

non hanno fatto altro che aver recepito il messaggio:

“rilassati e godi tranquillo -ha imparato a dire la parte adulta a quella bambina-
ci sono qua io!

 

In qualche modo ce la siamo sempre cavata.

Perché non dovremmo farlo oggi, a maggior ragione,
che abbiamo ritrovato la nostra forza e alleanza?!”.

 

 

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Riepilogo:

 

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