Leggerezza Profonda: 18. Il Diritto alla Progressione

Misuro solo le ore serene.

Ora sei praticamente a buon punto della ristrutturazione dell’appartamento che abiti dentro di te.

Sostanzialmente, ora devi solo scoprire:

5. Il Diritto alla Progressione
6. Collegarsi al sé e respirare su tempi lunghi
7. Cercare il proprio scopo primario
8. Inserire il corpo.

(I punti precedenti sono nell’articolo correlato: Pronto Soccorso Bioenergetico)

 

E tutta la tua esistenza subirà mutamenti impercettibili ed epocali allo stesso tempo.

Prendi 8 fogli, ognuno con il proprio titolo di quelli qui riportati, appendili da qualche parte, e inizia a segnare ciò che fai o puoi fare materialmente su ciascuno di essi.

In capo a qualche stagione non riconoscerai più la tua immagine. In senso buono.

Ma fallo con decisione e incisività e mantieni la costanza nel tempo.

Ti attaccherai a queste nuove basi della tua vita come un naufrago ad una spiaggia preziosa, oppure semplicemente come una serie di utili spunti.

Ma tutto sta nello stare meglio. Molto meglio. Sempre meglio.

 

5. Il Diritto alla Progressione
Ritornare Avanti è rivedere l’atteggiamento. E l’atteggiamento è tutto.

Lo sblocco, l’evoluzione, la legge della progressione sono lì da sempre a regolare la nostra vita. Ed è solo questione di atteggiamento. Ma qualcuno ce lo ha mai detto?

Siamo lì a chiederci per anni perché ci sentiamo bloccati quando invece lo possiamo sapere solo se prima ci sblocchiamo e poi vedremo con maggior chiarezza su che cosa ci stavamo impantanando.

Per vedere come sbloccarti e percepire di nuovo la progressione nella tua vita, trovi qui meccanismi ed esercizi.

 

La novità per te è che incontri il diritto alla progressione, il quale diritto negato è alla base di tutte le questioni caratteriali.

E’ il diritto dei diritti. Di ciascun diritto appunto sentito come impossibile nella nostra infanzia. Ci dice che qualsiasi sia la nostra ferita, ingiustizia, tradimento, abbandono, abbiamo comunque -per principio!- accesso a progredire, fino alla piena espressione di noi stessi.

Ci fa dire:

Ho capito:
la progressione è un meccanismo utile da sempre e per sempre.
E basta seguirne i dettami per riprendersi -ab initio-
tutta una serie di possibilità che prima neanche vedevo.

E così, ad esempio, mi viene in mente una moltitudine di persone che solo grazie a questo assunto di base ha ripreso la motivazione e la speranza che qualcosa di molto concreto e utile poteva essere fatto per star meglio. In prima persona.

  • Frasi tipo: “ma davvero posso dire no al mio capo?”
  • Oppure: “non avrei mai pensato che potessi mettere in discussione il mio rapporto. E soprattutto, essere ascoltata”.
  • “Mai avrei creduto che i miei problemi di denaro potessero essere rivisti, affrontati e già in parte risolti solo vedendoli diversamente”.

 

Insomma, se ci sentiamo in un pantano: cosa ci restiamo a fare per tempi infiniti, vere e proprie ere geologiche, senza tentare più niente per noi? Quando le dimostrazioni sono ovunque?

Se intravvediamo una possibile progressione e la reclamiamo, ci renderemo conto che nessuno, ma proprio nessuno, avrà mai niente da dire, come invece abbiamo sempre temuto.

 

6. Collegarsi al Sé e Respirare su Tempi Lunghi
Quello che ti sei sempre rappresentato come “te stesso”, non è lui. Non è solo quello, non è vero.

E questa limitazione del tuo percepirti è la mandante di quasi tutte le difficoltà a cui sei andato incontro. Non male come rivelazione, no?

E come dovrei rappresentarmi?
Devi solo allargare la tua percezione, ragionare e decidere in modo diverso, esplorare e quindi conoscere le diverse parti di te e non credere, come fa la maggioranza -che stranamente coincide con coloro che non stanno poi così bene- che il nostro io-orgoglio-volontà-determinazione-razionalità e senso del dovere, esauriscano la complessità che siamo stati chiamati a rappresentare su questa terra.

Sull’orgoglio miliardi di euro vengono sprecati costantemente in mutui, truffe, sperperi, futilità e tiepide ammissioni di inadeguatezza delle nostre scelte.

Senza conoscerci non andiamo da nessuna parte.

Ma qui discutiamo sulla questione strutturale:

  • sappiamo che ognuno di noi ha un vero sé?
  • E come è strutturato?
  • E a cosa occorre fare attenzione per trovarne le traccie?

 

Il punto è dirimente. Divide:

  • le persone che stanno bene
  • da quelle che cercano il benessere senza raggiungerlo mai.

Chi sta bene, ha finalmente allargato la consapevolezza al proprio sé e decide diversamente, si ascolta seguendo temi differenti, considera esigenze più piene, profonde e articolate.

Ed è una scelta adulta, consapevole, matura, frutto di una ricerca, mai improvvisata.

Perciò… se tanto mi dà tanto, se vuoi star meglio, è arrivato il momento di conoscere di più come siamo fatti tutti, che cosa considerare e che cosa no, e come sei fatto tu nello specifico.

E scusa se è poco. No?

 

7. Cercare il Proprio Scopo Primario
Ho scritto talmente tanto dello scopo primario -e vedo così tanti miracoli che può far compiere!- che più volte sono stato tentato di dedicarci la mia intera esistenza. Alla divulgazione del concetto.

Quindi signore e signori, benvenuti alla scoperta del motivo per cui siete su questa terra.

Lo conoscete? Se sì, siete tra i fortunatissimi che ci sono incappati per caso, come me.

La mia esperienza tuttavia mi dice che perlopiù non sapete nemmeno di che cosa io stia parlando.

E non sapete neppure come esserne consapevoli, e come può radicalmente cambiarci la vita. Anzi, senza scopo primario nulla è possibile di organizzato e duraturo su questa terra.

Il principio è così semplice: ognuno di noi, in ciascun momento, ha uno scopo primario che lo anima. Ora, se ne siamo consapevoli, possiamo SMETTERE i nostri scopi caratteriali, nevrotici, quali:

  • farcela ogni volta con enorme fatica
  • farsi trovare sempre pronti
  • essere sempre fieri solo del proprio sacrificio
  • sopravvivere alla paura
  • adempiere sempre a tutto
  • essere perfetti senza alcuna deroga
  • farsi vedere, essere comunque al centro dell’attenzione
  • Ecc. Ecc. Ecc.

 

E dedicarci ad altri appunto degni del nostro stare su questa terra:

  • aiutare gli altri a star meglio
  • esprimere la bellezza della propria arte
  • avvicinare le persone alla propria interiorità
  • portare leggerezza in questa vita
  • offrire significato
  • realizzare qualcosa che renda il mondo migliore
  • far star bene il prossimo, i propri clienti, chiunque
  • evolversi in ogni occasione
  • crescere interiormente, sempre e comunque
  • conoscere e conoscersi
  • esprimere la propria interiorità
  • Ecc. Ecc. Ecc.

Cosa cambia scoprendo che esiste il proprio scopo primario e che possiamo ri-sceglierlo consapevolmente?

Muta completamente il quadro di riferimento. Innanzitutto, uno degli esercizi che troverete è di pensare ad una persona che sta bene e che ammirate per questo: fatto? (Fatelo!). Ecco, questa persona ha degli scopi degni di questo mondo. Sempre, in ogni caso. Non è così?

E se invece pensate ad un periodo in cui stavate bene voi stessi, immancabilmente era perchè gli scopi erano chiari ed eravate molto “dentro” di essi. Magari non erano così profondi e maturi, ma erano lampanti e molto coinvolgenti.

Se non sto bene
è soltanto perché
non ho qualcosa
che sia come un faro nella mia vita.

Anzi, se non ho qualcosa di bello, mi creo qualcosa di brutto.

E’ una vera e propria legge della vita.

Ne abbiamo necessità più di respirare. Perché è l’unica cosa che ci cambi il respiro e renda tutto intenso come abbiamo sempre voluto.
Se ci pensate, è come sapere che -se abitiamo case, lavori e pensieri sempre di un certo tipo- resteremo confinati solo in certi stati d’animo e di denaro.

Se invece cambiamo stanza dentro di noi e frequentiamo interi quartieri più ariosi, reali, concreti ed evoluti, facciamo un passo così importante che immediatamente, anche fuori, iniziamo a vedere e sentire tutto trasformato.

Ed è bastato solo un salto evolutivo fondato sulla conoscenza e l’interrogazione di sé.

Non è stato necessario comprare un attico vista mare, prima. Come non è mai necessario effettuare un cambio frenetico di qualsiasi idea, attività, frequentazione, senza sapere che cosa si fa realmente.

Lo Scopo Primario risponde alla domanda delle domande:

Vuoi cambiare la tua vita? Perché? A quale scopo? In quale direzione? E vuoi farlo per un’impostazione più stabile e duratura alla tua esistenza?
Allora, puoi solo scoprire che cosa sei qui a fare che ti realizzi più di ogni altra cosa.

 

8. Mettere al Centro il Corpo
Sul corpo mi verrebbe quasi da dire: non ti è ancora chiaro che se stai male e quando stai male, stai male nel corpo? Davvero?

E non hai mai seriamente osservato che:

chi è stressato o vive male ha sempre questioni corporee irrisolte?
Da cattive abitudini a sintomi psicosomatici?
Ma anche solo per lo stile di vita?
E se non sai scegliere, è solo perché non sai sentire il corpo e le emozioni?

Quante volte abbiamo notato -sempre e solo negli altri!- che mai avrebbero potuto star meglio se non avessere riconsiderato sane abitudini corporee?

Ma qui diciamo di più ancora:

il modo di sentire e di usare il proprio corpo determina ogni cosa.

Per cui ci sono due modi.

  • Inserire di più il corpo nella nostra vita.
  • Oppure, molto meglio, ricominciare a vivere attraverso di esso: rimettendo il corpo al centro della nostra esistenza.

E di colpo tutto cambia.
Ma davvero e profondamente.

Vale a dire che ogni passo qui illustrato fino ad ora può essere senz’altro utilissimo,
ma senza riconsiderare il corpo e le emozioni ad esso connesse,
l’effetto sarà comunque relativo.

Accade nella nostra vita che il corpo sarà sempre lì a farsi sentire.

E noi possiamo scegliere:

continuare ad ignorarlo, cosicché ci dia malaugurati segnali sempre più importanti,

oppure coltivarlo, ascoltarlo,
sentire che conta prima di tutto il mondo delle emozioni
che il nostro sé corporeo ci invia e poi tutto il resto,
che viene automaticamente “ordinato” da una sola scelta,
il corpo, appunto.

Una volta Edgar Davids, campione olandese indimenticato, disse che mai avrebbe potuto ingerire sostanze dopanti, perché:

“il mio corpo è il tempio della mia anima”.

In definitiva…

…se ri-scegli il corpo davvero -come del resto ha scoperto chiunque si dedichi alla Bioenergetica-

…e ri-vivi sane abitudini, quotidiane, e ti basi sempre e soltanto su cosa provi in profondità,

…realizzi che hai deciso di basarti su un principio…

…da cui tutto parte e a cui tutto torna,

…come un sistema circolare, dove ogni cosa quadra di più.

 

 

 

Bene. Una volta alla fine, qual è la tua obiezione Signor Cliente?

Ti ho dato troppi spunti concreti? Non è così?

Quali altri difetti vedi in queste note che ti impongono di rimandare, criticare, distinguere? O ad esclamare che comunque “non fanno per te” questi piccoli baluardi del benessere?

La verità è che se hai letto fino a questo punto, ora è chiaro che è difficile prendere altre scuse. Tutto qui.

Ovviamente fai come vuoi.
Ma non pensare che quando deciderai, te la sentirai di più e sarà tutto più facile: è una balla gigantesca.

Io ti dico solo come e quanto questi principi ti possano guidare e sostenere nello stare decisamente meglio in questa miseranda vita.

E il bello di tutta la faccenda è che sono semplici, naturali, li conosci già e li pratichi da sempre, ma random e male e senza sapere ciò che fai.

E quindi li puoi approfondire da solo.

E questa stagione che stai vivendo, che fino ad un minuto fa non ti piaceva per niente… e ti repelleva urticandoti…

…oggi può assumere un piacere decisamente inaspettato.

 

Mantieni lo schema di questi punti, segui la sequenza qui descritta come un libretto di istruzioni, ripetila da capo quando ne hai bisogno e fallo tutte le volte che vuoi.

È stata concepita proprio sapendo benissimo che ne abbiamo bisogno più dell’aria, soprattutto in certi periodi.

E torna e crederci, perché abbiamo un solo bisogno, in definitiva: crederci.

E se sei tornato a crederci, aiutami a divulgare queste áncore, condividendo questi scritti.

Grazie infinite, prima di tutto a nome tuo.

Torna a Leggerezza Profonda: Pronto Soccorso Bioenergetico

1. Dare luce
2. Mai più contro
3. Accettare Incondizionatamente
4. Protezione e Sostegno dell’Adulto
5. Il Diritto alla Progressione
6. Collegarsi al Sé e Respirare su Tempi Lunghi
7. Cercare il Proprio Scopo Primario
8. Mettere al Centro il Corpo

 

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Riepilogo:

 

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