Leggerezza Profonda: Il Segreto dello Sblocco

Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.

Italo Calvino

 

 

Ma se io non ho mai “visto” che potevo permettermi leggerezza?

Se non ho mai considerato che potevo basare la mia professione sul piacere?
Sulle mie inclinazioni e propensioni?
Se ho scelto solo sul dovere e sul sacrificio?

E se una bella mattina di festa finalmente me ne accorgo, grazie a questa Accettazione?
Che posso ridefinire tutta la mia vita?
Senza stravolgerla, certo, ma iniziando a mutarla da dentro, completamente?

In sostanza, cosa può succedere, ad un certo punto dell’Accettazione, quando inizio a percepire un barlume di Leggerezza? Come farne tesoro? Come non disperderla?

Se la mia danza, la mia chitarra, il mio divertimento e la mia soddisfazione corporea e sessuale, li ho sempre relegati non possibili perché la vita e il lavoro, nella mia famiglia sono sempre stati solo dovere e sacrificio?
Cosa posso farci adesso?

 

La risposta, come al solito è un paradosso.

Non ci posso fare niente-niente per certi versi. E devo accettarlo fino in fondo e sarà dura davvero all’inizio, perché in contro tendenza e in direzione opposta al buon senso.

Ma ci sono in questo blog decine di punti su come praticare l’Accettazione e farlo in modo che finalmente ci tolga illusioni, non le giuste speranze, bensì le false speranze. Che ci sblocchi definitivamente. Che affronti ciò che -se lo guardiamo in faccia- si scioglie:

 

Non cambierà niente, perché non c’è niente da cambiare,
non perché sono relegato ai margini da una vita.

 

 

Per questo, così reagendo, contemporaneamente posso farci tutto-tutto.

Perché quella che sarebbe stata la mia esistenza, me la riprendo totalmente come spirito.

Proprio perché ho assodato che non posso averla cone sostanza. Che faccio, continuo a spegnermi? Questo è il punto.

Proprio perché ho accettato tutto, fino all’ultimo respiro, cos’altro mi resta se non buttarmi totalmente nel presente di ogni giorno?!

Allora me lo riprendo soprattutto come diritto:

Non farò mai il chitarrista ma vivrò di nuovo
di questo spirito che mi riprendo appieno.
Eccolo lo sbaglio!
Non aver avuto l’occasione o non aver avuto talento
non vuol dire affatto che devo continuare a vivere
la mezza vita che sopporto da troppo tempo!

 

Perché intorno a noi ci sono entusiasmi incredibili, e li vedo solo se io sono di nuovo disposto a lasciarmi coinvolgere!

E ricomincio non solo a suonare, o cantare o riprendere la mia passione, o scoprirne una nuova (!), non solo! Ri-prendo a re-interpretarne l’anima e le frequentazioni e a muovermi ri-appropriandomi di tutti i miei diritti di entusiasta a prescindere!

E mi ripeto:

non farò mai il chitarrista, ma non per questo devo bloccarmi!

 

E solo così finalmente sblocco tutto. E stasera come posso stare bene-bene? Completamente? Magari suono un pò? Altrimenti, come posso traslare, incanalare questo stesso interesse, passione, entusiasmo in altro?

Ecco il segreto.

Il segreto dello sblocco.

 

Non stare mai più nella divisione di sé a metà,
senza più sentirsi da una vita
né da una parte né dall’altra.

 

Basta con una vita di seconda mano.

Qual era l’essenza del mio sentirmi musicista? L’arte? La sensibilità? Il creare ogni giorno qualcosa? Ci ho dovuto rinunciare e da allora vivo ferito o rimosso? Una vita di seconda scelta?

E allora! Mi dico: riprenditi questo spirito, no? È infinitamente più importante dell’abilità tecnica alla chitarra o del mestiere che mi dà da vivere.

E re-imposta la tua vita. Fuori dalle tue crisi, dai conflitti e dalle insoddisfazioni perenni!

 

È sorprendente vedere l’humus in cui siamo cresciuti, lo spirito di cui siamo imbevuti, l’atmosfera respirata.

E quanto in realtà sia solo questo, solo questo, solo questo: un condizionamento, una suggestione, un lavaggio del cervello.

Allora basta farselo al contrario.

E farsi bagnare da un ottimismo sfrenato!

E rendersi conto di una banalità sconcertante: tutti coloro che ci appaiono entusiasti, soddisfatti, coinvolti, NON sono così perché le cose sono loro andate meglio che a noi. NO!

E’ il contrario! Le cose sono andate loro meglio perché si sono ricollegati -una bella mattina!- a questo FILO ROSSO, oppure non l’hanno mai perso fin da bambini (più raro, in verità e molto meno potente perché inconsapevole).

Se non è possibile non avere suggestioni,
allora ri-decido in quale diavolo di suggestione calarmi.

 

Questo hanno capito, e possiamo capire anche noi! E praticare ogni giorno (questo è l’importante!).

 

Posso scegliere un’infinità di cose che non credevo possibili.

 

Un amico, caro specchio per me dal ’99, mi ha detto stasera:

perché sto soffrendo così, quando dappertutto c’è un mondo talmente bello?

 

Ecco: il segreto dello sblocco è smettere di respirare aria fritta e aprirsi all’aria pulita. Andarsi a cercare aria pulita. Non aspettarla. Non desiderarla. Non limitarsi a intravvederla negli altri.

Deciderlo.

 

La cosa buffa dello star meglio, è che possiamo SCEGLIERE di vivere secondo natura.

Ed è da subito un’altra vita.

 

Ma non possiamo decidere di vivere contro natura, rinunciando ad essere coinvolti solo perché le cose non sono andate come volevamo noi. E così facendo non stare bene mai.

L’ho gia detto più volte: pensate ad alcuni periodi nefasti del vostro lontano passato. Crisi affettive, ri-decisioni di una vita: quello che un tempo c’è sembrato catastrofico, a guardarlo da lontano si è rivelato ridicolo. Letteralmente.

 

Arrivare al segreto dello sblocco vuol dire non soltanto capire che cosa ci è successo personalmente nel tempo, bensì cosa succede nell’esistenza di tutti e quanto occorra partire dal cambio completo di intendere la nostra realtà rispetto a solo un momento fa.

 

Per cui, per tornare alle domande di cui sopra: se la mia atmosfera famigliare di un tempo mi ha cresciuto con la sensazione che mai avrei potuto prendermi il mio piacere…

lo faccio e basta…

…riparto dal piacere…

…piccolo e fine a se stesso…

…ma accettando tutto, che io -ad esempio- così sono e sarò sempre.

E quindi accetto da un lato che sarò ogni volta indeterminato e inconcludente.

E che non mi sarà mai facile vivere serenamente.

E allo stesso tempo mi riapproprio della mia mia esistenza in modo totale, ma non lascio né lavoro, né famiglia, né città, né amici.

Cambio solo -da dentro- atteggiamento.

E piano piano mi godo una rivoluzione già fatta.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.