L’Insonnia è di Chi Non Usa il Corpo

 

 

 

L’insonnia è di chi non vuole cambiare modo di sentire la vita, quindi il corpo.

Quando ho cambiato vita, l’ho fatto dal momento in cui ho capito che CONSIDERARE PER PRIMA COSA IL CORPO mi rivoluzionava lo stato d’animo. L’avevo sempre sentito, saputo, ma mai collegato alla mia capacità di attrarre DEFINITIVAMENTE benessere e nuove sensazioni, il mio potere di indirizzare le mie energie. Lo sentivo e basta, senza indirizzarlo. Mi serviva per RIPRENDERMI dalle batoste e per arrivare quasi alla sufficienza, fino alla mazzata seguente.

Di colpo, invece, iniziando a lavorare con il corpo in bioenergetica, ho realizzato: mi è venuto in mente che anche facendo da giovane il cameriere, le pause dalle dure ore di lavoro erano assolute forme di meditazione. Il corpo pulsava e tu eri lì a sentire il mondo che ti scorreva addosso, con il tuo bicchiere d’acqua, la sedia, il tavolino e il tuo essere perfettamente “qui ed ora”.

Da qui l’illuminazione: si può vivere sempre sopra la sufficienza, si può smettere di esistere “appena appena”.

QUINDI DARE PRIORITA’ AL CORPO è COMPLETAMENTE DIVERSO dal “tenere in buona considerazione il fisico”, ad esempio facendo sport.

Viceversa, è mettere le proprie sensazioni corporee, emotive, AL PRIMO POSTO della mia giornata, della mia vita.

E se ci proviamo, è rivoluzionario: ci si stanca zero e si ottiene infinito. E’ come se tutto andasse al proprio posto.

C’è un segreto che ri-scopro ogni volta con i miei clienti: Succede quando chi arriva non ha dormito o è angosciato per qualche tema. Ci mettiamo insieme a fare esercizi di bioenergetica e a poco a poco le persone stanno meglio, si sentono più riposate nonostante la notte insonne. Allora chiedo loro: capito il segreto? Non è il sonno ma il respiro, il percepire se stessi, il “cosa faccio qui ed ora” che fa sentire più energici in ogni momento della nostra esistenza.

E’ proprio così: vibrare, respirare, pesare sulla terra, caricare, scaricare, fa salire il tono dell’energia qui ed ora, a  prescindere da tutto ciò che abbiamo fatto un minuto prima.

Resettare il giorno prima, il respiro, l’umore precedente. Questo è lo scopo dell’esistere.

Allora, cosa posso fare, qui ed ora, per far salire il tono della mia energia? In modo da sentire più trasporto, più entusiasmo, nonostante il mio stato d’animo e il rapporto con il mio corpo oggi non sia dei migliori?

 

 

 

E se non riesco ad appuntare niente di significativo? Non è arrivato il momento di lavorarci su?

Non hai tempo? Devi impiegare il tempo a “cercare di dormire”? Smettila. Puoi scrivere come trovare informazioni, aiuti, quali ricerche, quali approfondimenti sia per il sonno, ma –di più- per cambiare ciò che non ti piace?

 

 

 

 

 

 

 

Uno dei segreti più importanti del cambiamento è che: non sono importanti i risultati, perché di questi non ci rendiamo conto DOPO che arrivano in modo semplice e naturale.

Del nostro cambiamento se ne accorgono gli altri.

Nel cambiamento, è il tentativo a farci sentire vivi.

Ed è per questo che ne abbiamo necessità assoluta, di provarci, più dell’aria.

 

E a realizzare questo stato di maggiore e migliore energia non sono solo gli esercizi ma tutte quelle azioni che ci predispongono a sentirci così.

La vita è un esercizio in una direzione o in un’altra.

 

Posso scegliere in ogni momento l’entusiasmo, il coinvolgimento, la vitalità. E allora il segreto ancor più profondo è che ci sono solo due modi per vivere:

1)    pensare che l’entusiasmo e il coinvolgimento ci debbano arrivare da qualcosa o qualcuno che ancora non c’è e -se non arrivano- possiamo solo subire o aspettare. E pretendere con la testa di condizionarci ad una vita che non ci piace. E quando sei così, prova a cercare di dormire… (posso indicare di seguito, quando e in quali modi io mi riconosco in quest’attesa: che arrivi “da fuori” una scintilla alla mia vita)

 

 

 

 

 

 

2)    Oppure prenderci questo tema come responsabilità, personale, privata, prioritaria. IO sono il responsabile primo del mio entusiasmo e posso riuscire ad alimentare me, il mio respiro, senza pensare minimamente al mio sonno, per definizione. Senza cambiare la mia vita esteriore, ma rivoluzionando l’atteggiamento (indico qui di seguito, se voglio, cosa posso fare, quale spunto, idea, anche solo una battuta, sul punto da cui si può cominciare)

 

 

 

 

 

 

 

Da qualche parte una volta avevo scritto: chi è il mandante di tutte le cazzate che faccio? Sono io il pirla, nel bene e nel male…

 

Sapete, ci sono persone che leggono libri finalmente interessanti per loro e poi mi raccontano: “mi sono talmente emozionato e rassicurato che poi, tranquillo, mi sono addormentato come un bambino”.

E in quali occasioni funzionano le frasi che leggiamo nei libri, o sentiamo nei film che ci entusiasmano? Quando ci trasmettono emozioni. E immagini + emozioni = storie (ne parlo meglio altrove, nel punto: “Una Storia che Valga la Pena”).

Ma quando e come si possono percepire emozioni? Quando si vivono. E per viverle, le dobbiamo andare a cercare, alimentare, favorire. E che sia giorno o che sia notte, non è importante.

Il vero “The Secret” è nelle emozioni. Cerca le emozioni e troverai l’assassino.

 

Un esempio culturale viene un caro amico che vive metà dell’anno in Italia. Per lui gli Italiani e gli europei in genere sono “tiepidi”, vivono meno ardori, prendono molto meno le cose di petto.

Una volta ero ospite a casa sua e dovetti abituarmi a dormire con i tappi alle orecchie: la sua ex fidanzata lo chiamava infatti tutte le notti per offenderlo perché non riusciva a dormire proprio perché lui l’aveva lasciata, allora era giusto che non dormisse neanche lui. Io mi aspettavo che il mio amico staccasse il telefono, ma niente: lui si svegliava, rispondeva, le parlava e potevano entrambi riaddormentarsi. E così per mesi. Mi spiegò che solo così questa storia sarebbe finita. Se lui non avesse risposto o si fosse negato in qualche modo lei avrebbe continuato sempre di più. Per lui stupirsi di tali manifestazioni di sentimenti è un sintomo sociale molto europeo.

 

Spero che in questi scritti vi siate resi conto che ci sentiamo tutti mediocri, circondati da gente meravigliosa, migliore di noi. Solo che molti non sanno di essere meravigliosi.

Eccolo il punto, siamo meravigliosi e mediocri allo stesso tempo, proprio per l’accettazione di noi stessi e delle nostre vulnerabilità. Più accetto la mia mediocrità e più sono meraviglioso…

E se alcuni di noi hanno cambiato il segno del proprio destino, SOLO accettando ogni singola, preziosa fragilità, vergogna, incertezza e delicata timidezza, possiamo davvero farlo tutti.

 

E sapete che cosa succede alla fine, anche se non dormiamo perfettamente?

Che non ce ne frega assolutamente niente, anzi va bene così, perché se avessimo dormito, non avremmo colto le eccitazioni e soddisfazioni che ci porteremo dentro per tutta la vita. Ma per il resto delle notti dormiremo alla grande, ecco la verità.

Vi sarà chiaro in questo modo un principio fondamentale per la via del benessere: ciò che ci angoscia oggi, il più delle volte la ricorderemo in futuro come un’inezia, un colossale errore di valutazione.

 

Allora: Buonanotte.

 

Riepilogo: 

1.     Non Dormire è un’Abbondanza: Lode Al Sonno Perduto
2.     L’Abbondanza di Veglia è un Segnale
3.     Non Dormire Rende Felici
4.     Il Sonno Non Presuppone il Riposo
5.     Il Sonno è la Metafora dell’Accettazione
6.     Dormire Non Riesce Quando è una Pretesa
7.     Che Cosa Posso Fare Mentre Non Dormo?
8.     Che Cosa Stavo Facendo Tutte le Volte in cui ho Dormito Profondamente?
9.     Perché in Verità Non Dormo?
10.   Quale Aspetto Vitale Rimetto in Discussione?

 

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