1. Se vuoi riscoprire l’urgenza, chiediti semplicemente:
– E’ una vita desiderante la tua?
– Te lo sei e te lo hanno autorizzato il piano di volo? (Ti senti legittimato a realizzare i tuoi desideri?)
– Lo sai fare? Lo vuoi impostare?
– Qual è l’apertura alare del tuo desiderio? (Che cosa implica quello specifico desiderio a cui stai pensando? Ce l’hai chiaro?)
– Quanto e come ti coinvolge, a te e agli altri che trascini con te? (Puoi fissare modi di agire ed esempi di azioni spinte dal tuo desiderio? E’ un elenco che ti motiva?)
2. Inizia a riconnetterti con le antiche passioni per riallinearti a ciò che oggi ti può di nuovo illuminare.
Cosa diavolo ti piaceva una volta? Qualsiasi cosa essa sia, quand’è stato che tu ti ricordi, l’ultima occasione in cui ti sei illuminato per qualcosa? Cosa stavi facendo e vivendo?
3. Questo blog è un pullulare di modi per riscoprire urgenza e desiderio; ci saranno 600 articoli e passa su come fare.
Comincia ad esempio con Il Battitore Motivato o con il successivo Esplodere l’Emozione oppure ancora lasciati convincere da Scateniamo l’Inverno.
Sono solo 3 piccoli passi per un totale di 5 minuti di lettura. Ma possono essere i cinque minuti che resuscitano la tua vita.
E se non vuoi farlo adesso, quando lo deciderai sarà così in questo unico modo che lo farai. Si decide, ci si ispira e ci si butta. Senza sentire mai che è il momento giusto. Anzi.
E’ la scoperta che non sarà mai il momento giusto. E’ questo l’inganno.
4. Vuoi sapere come sentire l’urgenza?
Hai già fatto la lista dei desideri riportata ne Il Pedone S’Illumina sulla Scacchiera dei Sogni?
5. E la lista di come ti sentiresti se avessi la tua età migliore? Falli entrambi. Rileggi quell’articolo anche solo per questi due esercizi.
6. Infine fai la lista delle cose che ti piacerebbe tanto fare prima di morire. Dedicaci del tempo.
7. Poi prendi un metro. Poni l’asticella a 80 cm, accorciala della tua età. Considera quanti centimetri ragionevolmente mancano a The End. E quanti desideri devi ficcare nei pochi centimetri rimasti. Dove li metti, a che punto, quali per primi. Ogni quanti centimetri. Quindi cosa c’è ad ogni centimetro della tua vita che dovresti fare? E considera quanto tempo ti resta e che iniziative devi prendere al più presto per farci entrare tutto.
8. E poi ripassa dalla fantasia del Letto di Morte.
Prova ad immaginare, ad occhi chiusi, di incontrare per una strada sconosciuta un flusso di persone davanti ad un portone. Entra insieme a questo flusso. Traspòrtati al centro della casa dove tutti convergono. E scopri sul letto di morte proprio te stesso. E ascoltalo. Riapre gli occhi perché puoi vederlo solo tu e siamo solo in una fantasia in cui il tuo inconscio può parlarti. E mentre tutti sono affranti per il peccato e lo spreco di questa perdita, lui ti dice in tono trasfigurato e accorato:
“Allora? Che cosa aspetti?!? Cosa diavolo deve accadere affinché tu ti decida?! Hai visto?! Questa morte può avvenire per caso in un istante! Perché secondo te mi stai vedendo con l’età che hai adesso e non anziano?! Perché dentro di noi culliamo l’idea che il tempo non passi mai! E che le occasioni giuste non siano ancora arrivate! E non è così!!! Muoviti, deciditi! Senti l’urgenza! Smettila d’ingannarti con il rimandare! E’ una vita intera di rimandi! Basta! Per favore, io sono te, non fare in modo di arrivare sul punto di morte e vivere di rimpianti per tutta la vita. Sappiamo entrambi quello che vuoi da sempre e non hai ancora realizzato. Vuoi una vita soddisfatta?! Immagina una morte soddisfatta. Cosa dovrebbe accadere nei giorni in cui stai vivendo tu che io non potrò mai più vivere (!), per respirare finalmente la tua vita e che non ti decidi mai a fare?! Quali desideri hai rimosso?
Io ti dico solo una cosa: arriverà quel giorno in cui saprai di dover morire. E l’unica cosa che conterà è che avrai provato, solo provato con tutto te stesso come vivere.”
Poi il tuo alter ego torna sul letto di morte e in un istante muore sul serio.
Esattamente come Giulietta.
Esattamente come Romeo.
E tu resti con le tue emozioni speriamo d’urgenza.
Non male la morte come botta di vita, eh?
E non ti lascia l’urgenza una storia così?
Di fare che cosa esattamente? Dettaglialo per iscritto, ora che è ancora fresco.
9. Hai idea di quanti libri esistono sull’urgenza in terapia, secondo i principi del “qui e ora” e del “fallo subito”? Se vuoi, puoi approfondire la Terapia della Gestalt di Fritz Perls e il perché, se non oggi, quando sarà, sarà sempre “fallo ora, subito, qui”.
Nell’articolo precedente sui desideri, Il Pedone S’Illumina sulla Scacchiera dei Sogni., è illustrato l’esempio che Elisabeth Gilbert (autrice di Mangia, Prega, Ama) fa della sua amica Susan:
Assecondò questa curiosità. Comprò un paio di pattini, trovò una pista e un istruttore. Ignorò la vocina che continuava a ripeterle di essere ragionevole e di mollare quella follia. (…). Lo fece e basta.
Tre mattine alla settimana, Susan si svegliava prima dell’alba e, in quell’ora intontita prima degli impegni di lavoro, Pattinava. E pattinava, pattinava, pattinava. E le piaceva ancora. E le piaceva anche di più, forse perché adesso -da adulta- era in grado di apprezzare il valore della propria gioia. Pattinare la faceva sentire viva e senza età.
10. Allora: che cosa vuoi fare e basta? Questo è l’importante. Ripetitelo senza ascoltare le vocine e gli indugi: che-cosa-vuoi-fare-e-basta?
Lo hai scritto? Lo vuoi scrivere? Lo vuoi rileggere fino a che non ti accendi? E’ proprio questo l’interstizio minimo dove si gioca l’iniziativa e l’efficacia.
Non ci pensare. E. Buttati. Pluff.
Ohh.
11. Allora è sufficiente anticipare e uscire dall’immobilismo e dal rammarico. E consacrarsi all’iniziativa.
E’ questo che che desideri? Se sì, punto. E’ il ‘ma’ che ti frega. Quali iniziative concrete occorre che tu metta in atto?
Se non sei indignato, non sei urgente. Ma non indignato contro qualcuno. Mai. Indignato solo con te e dentro di te. Tra le tue opposte pulsioni. Che diavolo vuoi fare? Questo? E non siamo indignati che siamo ancora qui a parlarne da decenni? Quanto forte senti che l’indignazione ti carica verso l’azione?
12. Per lasciare che la nostra vita si compia bisogna accorrere all’urgenza, sentire la chiamata, scovare la fonte, abbeverarsi al necessario e ritrovarci bagnati fradici.
Quand’è l’ultima volta che ti sei bagnato fradicio e ti sei sentito vivo e sfrenato? Cosa stavi facendo esattamente? Come puoi ricreare quelle condizioni? Chieditelo.
13. Fai allora finalmente l’Elenco delle Pessime Abitudini per te che usi per non sentire l’urgenza.
Vai all’articolo correlato: Che Ti Venga un Colpo d’Urgenza.