Test: Qual è il Tema Irrisolto della Mia Vita
Senza offesa per nessuna famiglia, occorre sottolineare che tutti noi –da bambini- abbiamo vissuto un problema, che ha fatto scaturire un tema ben specifico, ovviamente più o meno intenso e influente nella nostra vita adulta.
E’ il Problema Caratteriale evidenziato da Reich e poi da Lowen e dalla Bioenergetica. Tutti noi, nessuno escluso, ha una tendenza caratteriale: o pensiamo troppo, o siamo troppo orgogliosi, o ci sentiamo schiacciati, o tendiamo a non sentire e così via…
Ciò determina una reazione organismica, corporea ed emotiva che, col tempo, diventa un tema irrisolto della nostra vita. Ad esempio, se non siamo stati riconosciuti, tenderemo a fare di tutto per farci riconoscere senza però riuscirci mai davvero, perché non è ora e non è qui che lo avremmo voluto.
Ne abbiamo trattato in:
- Il Tema Dominante
- Di Come il Tema Rinforzi la Ferita anziché Risolverla
- Il Tema Dominante e i Problemi Caratteriali
Pertanto, le domande di seguito riportate servono solo per capire quali sono le nostre tendenze acquisite e dalle quali possiamo liberarci solo se ci poniamo fuori dal tema sapendo che non potremo mai riuscirci…
…allora entriamo nell’ormai famigerato paradosso: se accetto che non cambierà mai, di colpo, non lo soffrirò più come prima…
1. Esempi principali di Temi tra i quali scegliere
(li troviamo spiegati in modo esteso nel punto: Tema Dominante e i Problemi Caratteriali).
Problema Caratteriale
1. Cerebrale (Schizoide): Gli altri sono un problema, non un aiuto. Quindi dissociazione, ritiro nel pensiero.
2. Orale: I bisogni sono negati o troppo grandi per essere negati. Dipendenza dagli altri, o gratificazione dei bisogni degli altri a spese dell’espressione del sé.
3. Simbiotico: Identità trovata negli altri, non nel sé. La fusione determina un’espressione del sé fuorviata, etero-diretta. Il vero sé suscita sensi di colpa.
4. Sottomesso (Masochista): Controllo della propria iniziativa ceduto a chi ha più potere, salvo poi lamentarsi in modo continuo, remissivo, passivo-aggressivo.
5. Narcisista: Identità cercata nel falso sé, non nel sé reale, sentito come fragile, labile. Tentativi di conservare il sé grandioso.
6. Manipolatore (Psicopatico): Attitudine a non considerare i sentimenti rispetto a situazioni di potere, affettive e di lavoro, di utilizzo degli altri a propri fini altrimenti gli altri lo fanno con noi. Un certo grado di cinismo, adattamento alla strategia, difesa attraverso la non sincerità.
7. Rigido: Scissione degli impulsi amorosi da quelli sessuali. Negazione o esaltazione della sessualità, della sfida-competizione e dell’amore.
Quale (o quali) di questi mi sembra fare al caso mio?
2. In quali delle atmosfere sopra indicate sono cresciuto?
(A questa e alle altre domande rispondo di getto e -se la risposta non è un deciso sì, al volo- vuol dire che comunque non ci siamo sentiti sostenuti appieno…).
3. Ora, poniamoci questa domanda: sono stato sostenuto dalla mia famiglia?
In che senso sì? E in che senso no?
4. Mi sento che non ho potuto essere accettato totalmente per quello che ero? A che cosa ho dovuto adattarmi? Con quali sfumature o distinguo o “a patto che…”?
5. Ho sentito un amore sincero, incondizionato da parte dei miei genitori?
Da chi di più? Da chi di meno? Con quali permessi e quali proibizioni?
6. E da parte di altri membri importanti della mia famiglia? Ho sentito amore incondizionato? Oppure che cosa? Chi mi ha aiutato di più e chi mi ha messo di più in difficoltà e in che modo?
7. Ricordo particolari situazioni strane, assurde, paradossali, nella mia famiglia durante la mia infanzia? Posso descriverle?
8. In questo senso, c’erano circoli viziosi? Posso provare a spiegarli? Ad esempio, mi punivano, mi arrabbiavo, mi punivano sempre di più, mi chiudevo per settimane ecc. (Li trovo estesi negli articoli relativi al Grande Paradosso del Benessere, quali Il Circolo Vizioso e il Circolo Virtuoso dell’Apparenza)
9. Venendo invece all’oggi, mi sento come se la mia vita fosse incardinata in situazioni che si bloccano a vicenda? Come se ogni passo sia una conseguenza di un vincolo ad un’altra situazione? (Il grande Paradosso del Benessere: Riepilogo). Ad es. mi accorgo che se non sento di fare fatica non mi sembra di lavorare? Oppure mi capitano situazioni ripetitive che attribuisco agli altri ma percepisco essere determinate da me? Quali nello specifico?
10. C’è una decisione che io credo di aver preso da sempre, da quando ero piccolo/a, che ha caratterizzato la mia vita?
Ad es., Rita Levi Montalcini, a 98 anni, in un’intervista televisiva, dichiarò di ricordare benissimo ancora a quell’età che, a 3 anni, i suoi genitori compirono un’ingiustizia su di lei, favorendo a lei un fratello. “Ricordo ancora oggi che io decisi solennemente: se questo vuol dire fare bambini, io non li farò mai! Mi dedicherò ad altro”.
Queste vengono denominate in Analisi Transazionale “decisioni di Copione”, che poi caratterizzano il Tema Dominante, tendenzialmente irrisolto della nostra vita fino a che non lo portiamo alla consapevolezza. In altre accezioni può essere denominato Karma o semplicemente insieme di circoli viziosi o problemi caratteriali ricorrenti.
Ora, c’è qualcosa di simile ad una decisione di copione che io posso aver preso per reagire alle atmosfere della mia famiglia d’origine, quando ero piccolo/a?
11. Tornando quindi di nuovo all’oggi, qual è il messaggio che non voglio cogliere di queste antiche decisioni, atteggiamenti, Temi veri e propri che continuo ad agire dentro di me? Che cosa continua a ripetersi nella mia vita?
12. Sento sempre le stesse atmosfere, gli umori irrisolti, le situazioni simili? Quali? E come mai a mio avviso?
13. Ho mai pensato: è il tema della mia vita e mi ci devo rassegnare? Posso scrivere chiaramente i diversi modi in cui me lo rappresento, il mio tema ricorrente, e poi scegliere la versione più vera e profonda?
14. Le situazioni ripetitive della mia vita, sono più rivolte alla mia vita relazionale oppure alla realizzazione di me nel lavoro?
15. Quali sono le questioni private, intime, personali, più inconfessabili e più importanti che mi sto ponendo in questo periodo?
16. Ognuna di tali condizioni reca con sé un’energia e quindi un sistema-corpo identificabile:
- Quali caratteristiche ha il mio corpo?
- Quali aree di rigidità presenta?
- Per esempio, è duro e spesso sulle spalle per sopportare la fatica della vita (classica illusione caratteriale)?
- Oppure è fragile e dolorante perché da sempre percepisco la vita più grande di me e delle mie possibilità?
- Cos’altro?
- Quale atteggiamento emotivo è una mia personale risorsa?
- Che cosa invece non so valorizzare come vorrei?
- Da dove vengono queste mie predisposizioni?
17. Ripercorrere questa evoluzione permette di comprendere perché ci sentiamo proprio in certi modi e i motivi per cui non potrebbe essere altrimenti.
Esempi: “Vorrei essere, fare, dire, ma ogni volta… che cosa?”. Provare a concludere le affermazioni.
18. Oppure ancora: “mi sento criticato o mi critico da solo periodicamente perché troppo (siglare):
- rigido
- incostante
- bloccato
- pauroso
- puntiglioso
- pignolo
- orgoglioso
- schiacciato
- cerebrale
- insensibile
- indeciso
- rabbioso”
Note ed esempi:
19. In Conclusione, rileggo ogni risposta partendo dalla domanda 1 e la riscrivo creando una sequenza, tipo:
– il mio problema caratteriale probabilmente è…
– sono stato sostenuto solo in parte dai miei genitori nel senso…. oppure solo da mio padre / mia padre a patto che…
– ho dovuto quindi adattarmi a situazioni / emozioni del tipo…
– da piccolo/a, ho sentito condizioni paradossali o strane in famiglia, quali…
– con circoli viziosi ripetitivi che erano…
– Tutte queste situazioni è possibile che mi abbiano portato a prendere decisioni esistenziali precoci (decisioni di copione), come ad esempio…
– In sostanza, allora, qual è il Tema Dominante e Irrisolto della mia vita? Posso identificarlo meglio? Descriverlo con una piccola frase o una parola importante, significativa per me?
– Come mi fa sentire ammettere di averci a che fare da sempre?
Il presente questionario è solo preparatorio per incontri di psicoterapia bioenergetica corporea presso lo Studio Self Bioenergetica. Non ha pretesa né carattere esaustivo. Per definizione, è possibile che chi scriva si dica cose che non sono comprobate, vista al scarda esperienza del lavoro su di sé. Si raccomanda allora vivamente di rivolgersi ad esperti qualificati per approfondire le risposte qui riportate.