Le persone arrivano in terapia sì senza potersi fidare, o potersi realizzare eccetera. Ma questo è solo ciò di cui sono consapevoli.
La verità è che si ripetono da decenni senza rendersene conto, una o più delle seguenti affermazioni profonde:
Mi sento di morire letteralmente, una paura letale se accetto le mie emozioni. E’ talmente forte e io mi sento così fragile che preferisco stare fuori, lontano, nella testa, nei pensieri, senza alcuna possibilità, tanto che non lo riesco nemmeno ad ammettere. (Cerebrale).
Ho una mancanza così viscerale da sempre, che mi sento condannato a non esaudire mai e poi mai alcun bisogno. Posso solo agitarmi, partire per imprese titaniche e non realizzare mai niente oltre al fallimento totale. (Orale).
Io non esisto. Non ho mai saputo chi sono e che cosa voglio ed è talmente forte che per me non c’è alcuna possibilità di sapere che cosa voglio e dove voglio andare. Dipendo sempre e soltanto dagli altri, che non posso deludere mai. (Simbiotico).
La vita è solo sopravvivenza in un mondo in cui ti vogliono solo fregare. E sarà sempre e soltanto così, ogni volta, ogni giorno, da sempre e per sempre (Dominante).
Mi sento il più indegno dell’universo, e faccio di tutto ogni santa volta per sentirmi finalmente degno. Ma non basta mai, non può bastare mai, non basterà mai, io non basterò mai. (Narcisista)
Se mi realizzo, sento un pericolo così elevato di essere punito da qualcuno che non è d’accordo con la mia realizzazione, che per me non ci può essere mai affermazione, solo sacrificio, venire per ultimo, fatica di vivere impossibile da sopportare (Sottomesso)
Non c’è proprio mai per me alcuna speranza, in alcun ambito: posso solo sentire insoddisfazione totale, perenne, e poi sacrificio, alcun senso e alcun amore. Sono destinato a non avere mai nulla per me. Non c’è mai stato e mai ci sarà nulla per me. (Rigido).
Sentite nell’aria l’atmosfera com’è pesante, ora, dopo solo la lettura di questi stati d’animo?
Pensate allora a come si sta meglio una volta che:
1) si attenuano queste sensazioni;
2) si conoscono cause e strade per uscirne;
3) ci si concentra finalmente su altro, su qualcosa di intenso e pulito e soddisfacente in sé.
Perché sono solo stati d’animo, credenze nel corpo e nell’animo, posture e atteggiamenti che avremo sempre come un’eredità ormai parte di noi.
Ma saperlo fa l’enorme differenza tra verità e bugia, benessere con soluzione immediata e malessere senza riparazione.
Quando si dice delle profezie che si auto-avverano, ecco: queste sono. Ferite caratteriali.
Ed accade semplicemente che la consapevolezza -e il processo seguente di accettazione- spalancano un mondo di nuove possibilità, tutte meno drammatiche, possibili, percorribili, consapevoli.
Per vivere molto più leggeri e vivi e veri, così imperfetti e fragili e bellissimi come siamo.