Scopo Primario e Tema Irrisolto

Scopo Primario e Tema Irrisolto

Se invece le questioni sono più pratiche e sostanziali, legate a grandi progetti, tematici della nostra vita, allora siamo nel Tema, nel Karma, Copione di Vita, in quella dinamica che conosciamo bene perché torna sempre uguale.

 

Classici TEMI secondo la Bioenergetica sono:

NON riuscire a:…..

  • Esistere
  • Farcela
  • Trovare l’amore
  • Essere riconosciuti
  • Godere della vita e del piacere
  • Evitare il fallimento
  • Evitare di sentirsi falso e indegno
  • Imporsi ed essere libero
  • Dire di no ad una vita che non ci piace

 

Sono i problemi caratteriali secondo la Bioenergetica. (Si veda Luciano Marchino: il Corpo non Mente; oppure Stephen Johnson: Stili Caratteriali; La Trasformazione del Carattere)

 

Vuoi dire che, se siamo completamente dentro al tema, è inevitabile che ci riporti alla ferita? Sì.

 

Quindi, noi cerchiamo di non soffrire più cercando di non ricadere nella ferita, e in realtà non otteniamo altro che cercarci situazioni che ci feriscono di nuovo? Sì. Se siamo nel tema irrisolto della nostra vita, sì.

 

Facciamo un esempio, vuoi dire che:

  • se l’acquisto di una nuova casa è legata non ad un’evoluzione ma ad un qualcosa che ritorni a ripetersi, come debiti sempre più grandi oppure stesse dinamiche uguali e molto stressanti, allora è praticamente inutile persino sforzarsi di comprarla la nuova casa?
  • Non è certo inutile, ma conoscere le proprie dinamiche di Ferita e Tema ripetitivo fa la differenza tra porre le basi del benessere nella nuova casa e avvitamento nella spirale di debito che il tema porta avanti, quale che sia (non farcela, sentirsi assediato… non godere della vita e del piacere, essere sempre sull’orlo dell’evitare il fallimento ecc…)

 

Ecco: in questa direzione, senza essere consapevoli di ciò che facciamo, non raggiungeremo mai pienamente il nostro obiettivo -se non è reale e primario- e invece afferisce al tema che vuole solo confermare la ferita.

 

Se è fittizio, serve solo per difenderci dalla paura della ferita, e quindi l’attrae, la rinforza.

 

Il tema ci riporta inevitabilmente nella ferita. Quindi è ciò che cerchiamo realmente. Freud la chiamava coazione a ripetere.

 

Gli scopi primari legati al tema sono:

  • Andiamo avanti, poi vedremo
  • Aiutami, aiutiamoci, facciamo per favore quadrato contro tutto questo malessere che continua a ripetersi
  • Ce la devo fare!
  • Col cavolo che mi mettono i piedi addosso. Adesso mi sentono!

Si badi bene: non è la frase in sé che sentiamo nostra ad esser sbagliata, è il sentimento che la genera che conosciamo già: e percepiamo che alla lunga non ha mai portato -e quindi non può portare- verso una reale evoluzione.

Ciò poiché SOLO respirando nuove atmosfere di reale leggerezza -oggi e anticipata!- anche se sentiamo che non ce la potremmo permettere, re-infondiamo emozione e luce alla nostra vita. A cominciare da ORA:

Questo è il segreto.

 

 

Il caso di Lizzie Velasquez è in questo senso illuminante. Il video della sue conferenza è stupefacente per il modo in cui reagisce; è una spinta incredibile per tutti: fino a quando il suo tema era di opporsi con tutta se stessa al dolore della sua condizione, non faceva che ottenerne sempre di più. Il momento dopo in cui decise di accettare tutto e di vedere la realtà dietro le apparenze, ogni cosa mutò incredibilmente.

 

Il fatto è che noi siamo bravissimi nell’autoinganno: in apparenza, la casa nuova come metafora non è mai un passo indietro, è sempre un passo apparentemente in avanti, che ci faccia in teoria star meglio. In teoria.

Nella pratica, se accade che:

  • ciò che mettiamo in campo come sforzo per raggiungere l’obiettivo
  • poi lo continuiamo a pagare con sacrifici e stress superiori a prima
  • allora sempre peggio andremo a finire.

 

E così vale anche per qualsiasi altra area della nostra vita:

  • il lavoro nuovo, di maggiori responsabilità
  • vacanze che sulla carta sono fantastiche.

 

Ecco: “sulla carta” è proprio l’atmosfera giusta in cui si esprime il tema: in teoria dovrebbe essere sempre meglio, eppure, “in pratica”, ciò non succede mai o quasi mai.

 

Scusa, ci fai un benedetto esempio positivo, per favore? Va bene.

Per uscire dal tema ed entrare in un’evoluzione reale -la casa, l’andare a vivere fuori città, se seguiamo questa metafora…

…è necessario ci porti ad un vantaggio reale e ad un beneficio emotivo, palpabile.

Un beneficio se non è emotivo, non è.

Un risultato positivo emotivo si ottiene -in più- senza lo sforzo consueto.

Ad esempio:

  • vado a vivere fuori città
  • vendo la mia casa che costa di più, acquisto una casa che cosa di meno…
  • azzero il mutuo o pago meno rata e per molti meno anni…
  • ci metto meno ad andare a lavorare perché uso mezzi più diretti
  • mi godo davvero e non solo sulla carta l’aria buona e la natura
  • e mi trovo molto meglio in un’atmosfera di paese, raccolta e a misura di essere umano.

Allora sì che sono in un’evoluzione.

 

Ma se nella realtà dei fatti mi succede che:

  • la casa mi costa di più perché pretendo più agio, spazio e sfizi importanti (“già che ci sono…”)
  • il tragitto si rivela molto più penoso e scomodo
  • la mentalità di provincia alla fine non mi piace per niente
  • e la natura non me la godo mai…
  • ed in più perdo gli amici, le abitudini e mi ritrovo solo con mia moglie, entrambi ad annoiarci e a “crescere” molto meno…

 

…allora sono preda del tema, che mi riproporrà la mia ferita, la quale può essere: continuare a sforzarsi troppo, restare lontano dal proprio benessere, o qualsiasi altra tipica nostra. In sostanza, sempre quella, ma più grave perché ho un bel po’ di problemi in più– quindi bella impacchettata e appena tolta dal freezer.
Certo, sarà un freezer fantastico, di design, a doppia anta, con visione su un parco bellissimo…

 

E’ nelle scelte di “come” facciamo le cose -non nei contenuti!- che si distingue lo scopo primario che ci porti all’evoluzione.

E’ sempre meglio andare a vivere nella natura, ma dipende se “sentiamo” davvero di volerlo in modo pulito e abbondante e da quanto lo sentiamo lecito per noi -proprio noi medesimi- nelle nostre immagini interiori.

 

Se lo FACCIAMO CONCRETAMENTE IN MODO PROBLEMATICO, la nostra esistenza resterà problematica.

Per andare con ordine, occorre vedere il TEMA, evitare il RITIRO e incamminarsi così verso la reale TRASFORMAZIONE.

 

Allora, vogliamo conoscere il nostro Scopo Primario?

Questionario Obiettivi Personali e Scopo Primario che trovate nel Blog. Altre possibilità potete trovarle voi, dopo questi suggerimenti.

Io vi posso solo garantire che ne vale la pena.

 

Se vuoi partecipare alla prossima edizione del Corso “Lo Scopo Primario”, leggi i contenuti e i dettagli organizzativi

 

Vedi altri esempi di Temi irrisolti: Sostituire il Tema Irrisolto con lo Scopo Primario

 

Torna a: Il Silenzio degli Innocenti e lo Scopo Primario

Vedi: Scopo Primario e Ferita Caratteriale

 

 

Se desiderate altri punti di vista sugli stessi aspetti, potete leggere gli articoli correlati:

Torna a Scopo Primario: Riepilogo.

 

Guarda il Video: Scoprire il Proprio Scopo Primario

 

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