Il desiderio è un patto che stringi con te stesso
per essere infelice fino a che non ottieni quello che vuoi.
Naval Ravikant citando il sito Delusion Damage.
La regola di vita che ho imparato ogni volta
che affronto un conflitto consiste in due parole:
parla meno. Tutto qua. Parla meno.
Amanda Funking Palmer
A volte non è così evidente il rapporto tra l’infortunio e il senso che rappresenta per noi.
Capita infatti che dall’Incidente / Infortunio / Trauma / Sintomo cronico scaturiscano veri e propri filoni d’indagine che ci portano a mutare drasticamente il significato e il vissuto della nostra intera vita.
Per questo negli anni abbiamo iniziato a considerare i 7 tipi di traumi più importanti in realtà veri e propri inevitabili punti di svolta della nostra vita, come abbiamo spiegato in Aggredire il Trauma, anziché aspettare che il trauma aggredisca noi.
Chissà perché mi è capitato proprio quel trauma? Ecco perché.
E perché in quel preciso momento? Eccolo il motivo.
E’ il caso di Teresa detta Terry, alle prese sia con piccoli infortuni ripetuti in modo curioso alle gambe e annosi problemi alla pelle in tutto il corpo, oltre che con grandi impedimenti economici auto prodotti.
Alla fine, registrando semplicemente su post-it le sue sensazioni con il mio aiuto, in una sola particolare sessione di lavoro, ha tracciato una serie di ricorrenze e di tendenze caratteriali che poi hanno individuato 4 macro aree in cui i suoi circoli viziosi tornano a riprodursi.
Le riportiamo perché sono un esempio evidente del lavoro da poter fare su di sé e dei modi e dei frutti del cammino di Accettazione Incondizionata.
Queste le sue dinamiche principali che alla fine di una nostra seduta di lavoro lei si è trovata di fronte:
(I titoli sono stati apposti alla fine, quando, rileggendo, si sono evidenziate appunto queste quattro famiglie di problemi.)
OBIETTIVI-SVALUTAZIONE-FARCELA
-sentirò sempre di non riuscire a fare quello che voglio/e sentirmi lontana dai miei obiettivi ma posso non sbattermi mai più poiché è uno stato d’animo di fondo, un umore, un’abitudine. Ma in realtà è solo un ricordo e non cambierà mai. Posso accettarlo benissimo per quello che è;
-avrò sempre tanta paura di quello che può accadere ma è solo un ricordo perché così è stato ed ora posso proteggere e stimolare la mia bambina in un mondo pieno di luce;
-io mi farò sempre venire qualche malattia psicosomatica o mi rovinerò la vita con grandi problemi così posso dare la colpa a qualcosa di esterno che mi fa sentire svalutata, non adeguata, non abbastanza;
-tenderò sempre a non voler vedere la vita per la sofferenza che mi ha provocato ma è solo una suggestione antica a cui posso dare luce e cambiarla dentro di me;
-mi sembra e mi sembrerà sempre di non farcela (studio, lavoro, affetti, denaro) invece posso sorridere, dare luce alle mie preoccupazioni, coccolandomi senza stressarmi per farcela.
CONSIDERAZIONE / RICONOSCIMENTO
-i miei problemi di pelle mi ricorderanno sempre che io mi sentirò non amata abbastanza e non considerata anche se questo non è mai vero;
-non mi sentirò mai abbastanza per gli altri perché mi dico da una vita: “altrimenti non mi avrebbero abbandonato allora!”. Ma è il pensiero di una bambina: quindi tenderò sempre a chiedere di più come conferma del non abbandono. Se lo vedo così, posso vedere quanto è ridicolo e antico e smetterla;
-tenderò sempre a sentire che mi capitano problemi così grandi che obblighino chi mi circonda a preoccuparsi per me, a mettere me al primo posto, a essere a mia disposizione. Ma devo farmi capitare cose che mi fanno stare così tanto male per avere l’affetto?!? Assurdo!
-la preoccupazione degli altri per me, non mi potrà mai ridare la considerazione che non ho avuto da bambina. Oggi non me ne faccio più niente;
-qualcuno ha completamente ignorato le mie idee quando ero bambina, allora mi sembrerà sempre che gli altri non tengano conto delle mie idee;
-Se mi batto per far valere le mie idee, questa lotta -al contrario- rinforza la mia sensazione di essere ignorata. E’ pazzesco ma è così;
-io vorrò sempre sentirmi vittima, per sentire il calore delle persone attorno a me che mi compatiscono (povera Teresa…). E così per non sentirmi vittima, spesso faccio la splendida. Ma sono entrambi comportamenti inutili (!) e dannosi (!!);
-tenderò sempre a non apprezzarmi per quello che sono e a chiedere sempre conferme.
Ma posso solo accettare che mi sentirò sempre sbagliata senza che questo sia vero, e fermare questo meccanismo infernale che mi fa solo soffrire.
PROBLEMI- MALATTIE
-cercherò sempre di non provare emozioni dolorose. Ma più le fuggo e più diventano psicosomatiche.
(ciò che fuggo mi insegue, ciò che affronto si scioglie);
ma se le affronto nonostante la paura, cambia tutto, e mi sento di colpo meglio;
-Sentirò sempre di nascondere i miei enormi problemi sdrammatizzando ma non serve perché più lo faccio più li rendo reali quando in realtà non esistono, perché sono solo una sensazione, un ricordo di una volta: io non ho problemi! Nè piccoli, né grandi! Questa è l’unica verità!!;
– da bambina ero sempre alle prese con cose più grandi di me e questo mi ha portata a svalutarmi per tutta la vita. E così tenderò sempre a sentirmi preda di situazioni più grandi di me che mi facciano sentire svalutata anche se non saranno mai situazioni realmente gravi, che io ingigantirò, ingigantirò, ingigantirò…
IMPOSIZIONI-SFIDA-RABBIA-ENERGIA
-tenderò sempre a sentirmi in collera per quello che mi succede ma è solo un atteggiamento di risposta a quello che mi è capitato (ingiustizia di tanto tempo fa). Ciò mi provoca ogni volta
Sfida-rabbia-energia; oggi le ingiustizie non esistono più. Le continuo a vedere solo io…
-le cose più grandi di me che mi venivano imposte hanno fatto si che da adulta io senta che tutto mi viene imposto, ma non è mai vero(!!);
-sentire l’imposizione mi ha divisa in due: una parte che impone e l’altra che non sopporta l’imposizione. Oggi faccio tutto da sola! Mi impongo le cose e poi mi arrabbio da matti! Posso sentire queste due parti senza far ripartire ogni volta il conflitto interiore;
-il conflitto interiore tra imposizione e reazione rabbiosa è la mia prima causa di stress, fatica, sofferenza, malattia. Posso vederla e fermarla in un secondo, questa lotta eterna tra e l’impositrice sadica e l’incazzata assassina. Abbracciarle entrambe dentro di me e godermi la mia vita in ogni istante.
Dalla stessa sera, Terry ha potuto iniziare a rileggere e a ripetersi scientemente le frasi sopra riportate, con un effetto profondamente evolutivo.
Se proviamo infatti a immedesimarci più volte con le affermazioni anche di un solo tema dei 4, si capisce meglio il lavoro di scavo e di svelamento che piano piano si sviluppa giorno dopo giorno nel nostro sentire.
È un lavoro semplice, emotivo e corporeo, che sentiamo nelle viscere, e per questo profondamente vero ed efficace, perché ci rappresenta completamente.
Noi siamo quelle frasi, punto e basta. Con tutte le ripetitività e le irrazionalità di questi decenni.
Vederle e sentirle finalmente nella loro essenza ci rende maturi, adulti e liberati davvero nell’unico modo possibile: ammaccati, imperfetti e veri.
Eccolo, il cammino dell’Accettazione, amici miei, semplice e potente come le nostre giornate dovrebbero essere sempre.
Ora Teresa sta vedendo qual è il minimo comun denominatore tra i 4 quadranti di cui sopra, che rappresentano tutta la sua storia.
E questo comun denominatore è la sua ferita, o le sue ferite, se sono più d’una.
Nel suo caso sono: continua la lettura…
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