Porte Aperte sul Problema Uomo o Donna.
Come abbiamo appena visto in “A Sinistra? La Mamma!”, s’impongono alcune considerazioni importanti su:
a) Maschile e Femminile
b) Destra e Sinistra del corpo
Approfondire tali aspetti ha infatti cambiato il modo di intendere la propria vita di una moltitudine di persone.
1. La prima osservazione è che -a prescindere dal fatto che siamo uomini o donne- senza esserci appropriati nel tempo di una buona parte delle caratteristiche sia maschili che femminili, noi non possiamo vivere una vita davvero piena e soddisfacente.
Per questo motivo, il lavoro su di sé verte necessariamente anche su come migliorare questi aspetti.
2. In più, occorre considerare che la carenza di queste caratteristiche si accompagna -invariabilmente!- alla mancanza del genitore corrispondente.
Per cui, se ho problemi con quelle caratteristiche nella mia esistenza, vuol dire che c’è sempre qualche dinamica antica -dentro di me- col genitore che avrebbe dovuto insegnarmi quelle componenti. Tale realtà interiore oggi determina la mia vita all’esterno.
Vale a dire che se ho continui problemi con donne, da adulto o da adulta, queste persone sono solo proiezioni di un problema irrisolto. E se io sono ovviamente donna o uomo, ciò ricade su aree completamente diverse della mia vita.
E nel lavoro di consapevolezza bisogna portare alla luce quale sia questo aspetto non compreso e non conchiuso, altrimenti avrò sempre porte aperte sul problema uomo o donna.
E’ poi interessante notare che:
- Difficoltà ripetute, sofferte da piccoli con la figura genitoriale dello stesso sesso, ci influenzano il copione realizzativo, lavorativo e di affermazione di sé nella vita.
- Mentre problemi con la figura genitoriale del sesso opposto, influenzano le relazioni affettive e sessuali. Ne abbiamo parlato anche nel punto Il Genitore dello Stesso Sesso.
- E se a ciò ci aggiungiamo le simbologie legate alle funzioni degli organi o delle parti del corpo, allora il quadro euristico di ciò che ci accade si svela in tutta la sua essenza.
Diventa così illuminante per molti, alle prese per la prima volta con tali considerazioni, vedere come i problemi continui al corpo e ad un organo con una specifica funzione, si ripercuotano sulle relazioni con l’altro sesso se sono legate ad una carenza con il genitore del sesso opposto che avrebbe dovuto fornirci l’esempio di relazione.
Oppure, viceversa, ci condizionano la realizzazione di noi stessi nel mondo, se il genitore dello stesso sesso non ha svolto il suo ruolo di esempio, modello e guida come avremmo avuto bisogno.
A volte non si tratta ovviamente di “genitori-monstre”, ma semplicemente con caratteri molto diversi da noi, o con problemi enormi contingenti senza una loro responsabilità, poiché assenti per lavoro, separazioni o lutti.
Per cui possiamo -come poi effettivamente facciamo in terapia- comporre un menu d’indagine vero e proprio, anche solo per curiosità.
Io ad esempio sono cresciuto con la parte femminile della mia famiglia fin troppo accogliente e amorevole, dal lato di mia madre per certi versi con modalità simbiotiche e da quello di mia sorella, molto più grande di me, con elementi sfidanti.
Per cui ho molte caratteristiche femminili, le donne sono il mio mondo, e le relazioni affettive in gioventù sono sempre state di tue tipi, a seconda se ero attratto da una donna come mia madre o come mia sorella, fino a che, lavorando su di me, ho iniziato ad incontrare donne che fossero semplicemente come me.
Mentre il lato destro della mia famiglia, mio padre, è sempre stato assente e per certi versi terrorizzante.
E non è un caso quindi che io abbia sviluppato a 12 anni una miopia fulminante solo all’occhio destro fino a -3 diottrie. E se si vede il senso del sintomo nei libri di Meta Medicina, è molto chiara la paura per qualcosa che ci attenda una volta cresciuti.
Mio padre aveva infatti caratteristiche di una certa violenza e imprevedibilità che facevano oggettivamente paura.
Ma tutto questo -in ogni caso- mi ha fornito una sensibilità femminile e una delicatezza che non avrei avuto altrimenti.
Mentre nelle componenti oggettivamente maschili ero un mezzo disastro e le ho sviluppate in gruppi di amici, crescendo, nello sport agonistico di gruppo e poi, ormai adulto, nella terapia corporea, bioenergetica, soprattutto nell’analisi di gruppo.
Ma ogni giornata del mio lavoro, ogni nuovo cliente, mi riporta a considerare questi aspetti.
Qui di seguito trovate le domande che -insieme- ci poniamo in terapia con i clienti, che siano uomini o donne:
TEST: MASCHILE E FEMMINILE NELLA NOSTRA ESISTENZA
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Hai problemi ricorrenti con un maschio, nella tua vita?
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Hai problemi nelle qualità, attitudini, caratteristiche, prettamente maschili? come indicato nel punto: “A Sinistra? La Mamma!” ?
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Hai problemi nella parte destra del corpo? Hai sintomi ricorrenti nelle parti destre? (Malanni, problemi fisici, infiammazioni ripetute o croniche, fratture ecc.)
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Hai avuto carenze di rapporto e sostegno, incomprensioni, conflitti, con il genitore maschile? Quali nello specifico?
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Viceversa, hai problemi ricorrenti con il femminile? Con una donna o con le donne in generale nella tua vita?
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Hai problemi nelle qualità, attitudini, caratteristiche, prettamente femminili? come indicato nel punto: “A Sinistra? La Mamma!” ?
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Hai problemi con la parte sinistra? Hai sintomi ricorrenti nelle parti sinistre? (Malanni, problemi fisici, infiammazioni ripetute o croniche, fratture ecc.)
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Hai avuto carenze di rapporto e sostegno, incomprensioni, conflitti, con il genitore femminile? Quali nello specifico?
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Hai più problemi e difficoltà con la realizzazione nel lavoro? Di che tipo? C’entra a tuo avviso con il rapporto, l’esempio e il modello ricevuto/non ricevuto dal genitore del tuo stesso sesso?
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Oppure hai dinamiche ripetute e non pienamente soddisfacenti nella sfera relazionale, affettiva, sessuale? Quali, nello specifico?
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Più in generale, partiamo ora da come erano loro, così da ricondurre, facendo il percorso inverso, i nostri eventuali problemi lavorativi o relazionali, a carenze di precisi esempi non forniti dai genitori corrispondenti.
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Com’era tuo papà nei confronti delle relazioni? Quali erano i suoi credo? Apertura o chiusura? Fiducia o diffidenza?
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Vale a dire: qual era l’atteggiamento di tuo padre nei confronti della vita? Quali obiettivi? Cosa voleva? E cosa negava? Come considerava le relazioni? L’amore? Il sesso? Che eredità, influenza, peso, ha avuto sulla tua vita il fatto che lui si fosse o meno realizzato, avesse portato a compimento la parabola della sua esistenza, oppure invece avesse interrotto i suoi progetti e rinunciato alle sue ambizioni?
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Tuo padre, in sintesi, ha realizzato o meno la sua realtà interiore nella vita? Ha fatto ciò che avrebbe voluto?
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E il suo successo o meno, come ha influenzato la tua esistenza? Quali esempi positivi e quali negativi?
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E tua madre invece? Quali esempi ti ha fornito? E quali atteggiamenti aveva nei confronti dell’esistenza, della relazione, affermazione?
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Ha realizzato la sua vita? Qual era l’atteggiamento di tua madre nei confronti della vita? Quali obiettivi? Cosa voleva? E cosa negava? Come considerava le relazioni? L’amore? Il sesso?
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Che eredità, influenza, peso, ha avuto sulla tua vita il fatto che lei si fosse o meno realizzata, avesse portato a compimento la parabola della sua esistenza, oppure invece avesse interrotto i suoi progetti e rinunciato alle sue ambizioni?
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Ripetere le domande per le altre eventuali figure importanti nella nostra crescita in famiglia (solo se sentiamo essere state realmente condizionanti, in positivo o in negativo): Nonni, Zii, Fratelli/Sorelle.
A ciò seguono 2 test specifici su questi aspetti, che facciamo riempire ai clienti in terapia per avere un utile confronto tra ciò che emerge dalle risposte di cui sopra e uno strumento reattivo strutturato, per una opportuna verifica.
Capisco, sento e riconosco le vostre sensazioni nella lettura di questi passi:
è vero, avrebbero dovuto dircelo tanto tempo fa, che funzioniamo così.
Avremmo risparmiato una marea di energie.
Ma per questo ne scriviamo.
E a questo serve la terapia.
Per fortuna.
A cos’altro se no?
E sono questi i motivi per cui la strada terapeutica corporea e bioenergetica funziona di più.
Perché arriva più in profondità e in modo semplice e accessibile, come il corpo è.
La cosa più interessante ancora, infatti, è:
- Come si curano queste carenze o disfunzioni?
- Cosa succede una volta che abbiamo compreso cosa ci hanno lasciato o meno i nostri genitori a suo tempo per la nostra crescita?
Accade che occorre dare nuova luce…
…a ciò che credevamo immutabile:
scoprire e sperimentare che le nostre supposte esigenze sono ormai stabili suggestioni caratteriali -perciò immutabili- impone una certa maturità nell’accettarlo.
Ma si cambiano? Si cambiano nel profondo e in una buona percentuale, MA SOLO seguendo sempre il solito metodo paradossale:
Da un lato mi dico che non cambierò mai,
che occorre accettarmi per come sono fatto… con tutti i miei blocchi ma anche mie peculiari e preziose risorse. E ciò mi rende molto più vero, connesso, meno orgoglioso e rigido.
E occorre farlo fino in fondo, fino all’ultima goccia.
E dall’altro lato do luce alla figura di mio padre o di mia madre,
o delle persone che oggi considero un problema, dentro di me, in modo nuovo.
E imparo, sviluppo e progredisco di nuovo.
Ad esempio, getto una luce, una suggestione, un’emozione diversa su questa donna o su questo uomo che mi assillano oggi la vita, oppure sui problemi che nella mia esistenza adulta IO CREDO soltanto mi rovinino la vita, ma adesso so che non è così.
E lentamente tolgo i paletti e gli steccati dentro di me che m’impedivano anche solo di pensare di comportarmi diversamente:
Con le donne Con gli uomini
Nel lavoro Negli affetti
E immediatamente, da un’alba all’altra, sento già fluire le esperienze in modo nuovo.
Insieme ad un respiro profondamente diverso.
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