Uscire dai Propri Limiti e Buttarsi

bio salti

Gettarsi tra le fiamme. Osare. Farlo oggi. Non procrastinare.

Per molti non è facile.

 

Ma che cosa nello specifico non è facile?

E’ chiedersi:

  • Come posso alzare la posta?
  • Come posso NON considerare solo e sempre il rischio?
  • Come aumentare il Piacere?
  • Cosa temo di più?
  • Quali esiti invece desidero?
  • E perché vincono i timori?

La novità che abbiamo scoperto in questi anni, è che -per lavorarci su- l’approccio migliore è l’Approccio Comico, non Drammatico.

Ridere aiuta enormemente. Questa è una vera novità, del resto conosciuta ma non ancora applicata al cambiamento, alla terapia.

La teoria comica dice:

Più è alto il rischio, la posta in gioco,
più c’è il rilascio di energia che ci fa sentire meglio, rigenerati.

E che cosa è necessario per buttarsi e per alzare la posta? La sicurezza, la solidità.

Quindi il paradosso è presto detto:

Se gioco, mi diverto e mi sento sicuro,
alzo naturalmente l’investimento in ciò che faccio
e mi butto senza rendermene conto.
Ciò perché vedo l’opportunità e non mi pesa più il rischio.

E questo vale per qualsiasi essere umano.

 

E’ una prospettiva che ci cambia la vita. Perché chiediamo a noi stessi solo di divertirci e invece scopriamo un mondo intero.

 

Quanti anni abbiamo visto passare a farci mille paranoie perché non riuscivamo a buttarci, convincendoci che fossimo incapaci? Mentre è solo una questione di conoscere come funzioniamo: occorre sicurezza e gioco. E più ce n’è e più le persone si buttano.

Se lo cogliamo al volo, cambia la disponibilità a trovare il modo di osare, vincere la vergogna, e provare a fare ciò che senz’altro ci farà bene, senza più tentennamenti.

Vogliamo fare un piccolo esperimento?

 

Proviamo a darci un compito. Scriviamo:

  • a) la volta in cui sono stato più ridicolo / e di cui mi vergogno;
  • b) la situazione più incredibile e da ridere che mi sia capitata (comportamento di altri).
  • Fa veramente ridere quando la racconto, o fa ridere solo me?
  • Se fa ridere, perché secondo me fa ridere?

Alla fine di questo piccolo esercizio, come ci sentiamo? Emozionati, di umore migliore e un po’ nostalgici, non è così?

Ed è proprio ciò che dice l’approccio alla risata:

mettiamoci in gioco andandoci a cercare le emozioni,
con i ricordi, le azioni, l’iniziativa; altrimenti non cambiamo mai:

senza emozione non succede mai niente in profondità.

 

Perché è più utile e rivoluzionaria la prospettiva comica?

  1. Perché è sempre legata al conosciuto
  2. alla relazione salda, solida e sicura
  3. e scioglie così tensioni
  4. e mette di buon umore

creando alla lunga le condizioni per un atteggiamento molto più ottimista e sdrammatizzante:

Vada come vada, va comunque bene.

 

Vediamo un caso individuale che ci può illuminare a proposito:

  • Roberta è al telefono con Hilde: “non vale la pena provarci con Carlo, mi sento bruttissima”.
  • Carlo però è: innamoratissimo di lei, ricchissimo di interessi e spunti ed entusiasmi, di passaggio a Milano e forse non lo rivedrà mai più.
  • E’ innamorato delle stesse cose sue e le dedica la poesia che le piace di più al mondo.
  • Così, lei NON può NON provare a lasciarsi andare. Sentendo tuttavia che -se andrà male- lei si sentirà morire.
  • Ad un certo punto, conclude la telefonata con l’amica e ha la malaugurata idea di chiamare la madre, che le dirà: “Adesso non fartelo scappare se no non tornare a casa…”.
  • Le stesse identiche parole che le diceva da ragazza… “e io che l’ho chiamata per avere un conforto, una guida…!”.

La morale, la verità su di lei è la paura del fallimento non dell’amore. Speranza e paura spesso si confondono. Mentre, alzando il rischio, si svelano. (se si vuole approfondire la relazione tra Verità e Benessere: Verità Batte Benessere 3 a 0).

A Roberta viene così in mente che anche sul lavoro le capitano episodi simili. E’ sempre la paura del fallimento con il proprio capo, con i clienti, con i colleghi, a bloccarla:

  • Quella volta in cui doveva parlare davanti a 200 persone
  • Oppure la diatriba con la collega su chi avesse sbagliato (di più!)  nella perdita di un cliente
  • Tutte le volte, non è la relazione o la solitudine, il problema. Questa è solo una conseguenza.
  • E’ il buttarsi, la paura di fallire, di non essere all’altezza la vera questione sottostante.

E deriva tutto dall’atteggiamento di sua madre con lei!

Che fare allora?

 

 

Esercizi per Buttarsi una Volta per Tutte

Due esercizi che si sperimentano nella pratica della nostra formazione sono particolarmente indicati:

  • 1. Nella prima esperienza si scrive un’azione con un soggetto, verbo e predicato: ad esempio un uomo entra in un supermercato per rubare.
    Poi si mette il post-it in una scatola.
    Ciascuno prende un’azione scritta da un altro. E la si rappresenta in due.
    A non sa cosa farà B e viceversa.
    Tuttavia, si cerca di inglobare e coinvolgere l’altro nella propria improvvisazione.
  • Dopo un primo attimo di incertezza, le persone si attivano incredibilmente. E si gettano a capofitto nell’esperienza. L’effetto per chi assiste è magico. Scaturiscono situazioni di una comicità assurda e irripetibile.

 

  • 2. Nella seconda esperienza occorre andare al centro del gruppo e far ridere emettendo versi e movimenti con il corpo, senza parole. Il compito è semplice e -di primo acchito- drammatico. Le persone non sanno letteralmente cosa fare.
  • Poi, di colpo, diviene immediatamente chiaro: tanto non si ha niente da perdere e finalmene ci si lascia andare.

Alla fine, più siamo sereni e giocosi, e più le cose andranno bene.

 

E la percezione è chiara nelle condivisioni finali: non siamo abituati a mostrarci in un’atmosfera sdrammatizzata e di totale accettazione. Soprattutto sul lavoro.

Il giudizio, la censura, l’osservarsi da fuori, blocca la nostra spontaneità
e la nostra realizzazione.

 

Ma anche altri esercizi minimi servono ad abituarsi al mettersi nei guai, buttarsi completamente:

  • Uno di fronte all’altro, imitiamo il compagno e le sue espressioni
  • Poi imitiamo i suoi movimenti
  • Ci si guarda bene e il primo che ride perde (!)
  • Ci si fronteggia e si grida forte: Sì! -mentra l’altro risponde: No!

Queste e molte altre tecniche di scioglimento delle tensioni relazionali, rendono legittimo il clima, la fiducia personale e la motivazione a coinvolgersi con tutto se stessi.

 

E l’effetto sui partecipanti è stupefacente:

“Ma sì!
Se prendo le cose con leggerezza e fluidità e curo il clima, e la prendo bene…

…con tutte le mie emozioni in ogni cosa che faccio…

…mi cambia letteralmente la vita!

 

Oggi sì, adesso sì che l’ho capito!”.

 

OSARE

 

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