Una visione molto grande è necessaria e l’uomo che la sperimenta,
deve seguirla come l’aquila cerca il blu più profondo del cielo.
Cavallo Pazzo, capo Sioux
Una volta, in un corso di recitazione cui partecipavo, una ragazza era alle prese con un classico esercizio di improvvisazione.
E’ un episodio che ancora ricordo a distanza di decenni, poiché rende distintamente che cosa vuol dire vedere le cose diversamente e che cosa rappresenta fino in fondo cambiare punto di vista.
Questa mia compagna di corso era alla quarta ripetizione della scena. Ma l’insegnante non riusciva ad essere soddisfatto:
- “T’ho detto semplicemente di prendere il libro e di iniziare a studiare, alla fermata, mentre aspetti l’autobus, fino a che non ti si avvicina un ragazzo!”.
- “Ma è quello che sto facendo!”.
- “Ti sembra quello l’atteggiamento di una che studia?”.
- “Certo, io amo studiare”.
La frustrazione del gruppo scoppiò in una risata liberatoria. L’insegnante di teatro non aveva evidentemente mai amato studiare. Lei invece era appassionata di filosofia, ricercatrice all’università sulla sua materia e benché non ancora trentenne, insegnante di ruolo.
Negli anni, tra l’altro, ho sempre collegato questa chiarezza di intenti al fatto che poi si fosse fidanzata da giovane e che vivesse un rapporto sereno e appagante affettivamente. Secondo me c’era una qualche relazione che adesso posso capire proprio alla luce delle considerazioni sull’immagine interiore e lo scopo primario.
Non possiamo mai presumere che l’immagine nostra sia la stessa dell’altra persona.
E scoprire quali sono le immagini interiori con cui e per cui le persone compiono le loro azioni, è diventata per me una delle sensibilità più importanti che si possono esercitare per garantirsi il benessere.
Per questo, chiedersi sempre, e chiedere ogni volta al nostro interlocutore, che cosa vede e come vede -dentro di sé- la situazione che sta raccontando, spalanca universi sconosciuti.
A quale immagine è legata questa emozione, a quale sentimento?
E il punto è: se non cambio prima tale immagine, con una necessariamente più vera, adeguata, corrispondente al mio mondo emotivo, alle leggi della natura, alla realtà concreta delle cose, come potrò migliorare la mia vita?
Credo sia molto vera, a questo proposito, l’affermazione di Miles Munroe:
Credo che il più grande dono che Dio abbia dato alll’uomo
non è il dono della vista, ma il dono della visione.
La vista è una funzione degli occhi, ma la visione è una funzione del cuore.
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